Quarta ondata Covid a fine estate? L’analisi di Ciccozzi

Covid estate
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Quarta ondata di Covid-19 a fine estate? Presto per dirlo. Parola di Massimo Ciccozzi, epidemiologo molecolare dell’Università Campus Bio-Medico di Roma. “Le previsioni – ci spiega – possiamo farle solo con numeri alla mano. E per ora i dati che abbiamo non ci consentono di farlo”.

Eppure altri in Paesi europei come Spagna, Portogallo, Regno Unito e Francia si parla già di una nuova ondata di Covid dovuta anche alla maggiore contagiosità della variante Delta. Una ripresa dei contagi che potrebbe essere rapida non solo per le caratteristiche stesse della variante, ma soprattutto per i bassi livelli di popolazione vaccinata in alcune nazioni.

Una situazione che ha portato la Francia a puntare il tutto per tutto sull’obbligo di green pass, ottenibile solo con la vaccinazione, per accedere a servizi per il tempo libero come cinema e ristoranti, ma anche semplicemente per prendere i mezzi pubblici. Conseguenza? Oltre un milione di prenotazione per i vaccini anti-Covid in un solo giorno.

Certo, dopo l’ecatombe che abbiamo visto nella prima parte del 2020 sembra incredibile che ancora si debba passare alle ‘minacce’ per convincere le persone a utilizzare un vaccino che solo pochi mesi fa sembrava un miraggio.

Sembra impossibile che dopo l’estate del 2020 e il rialzo dei contagi per eccessiva leggerezza si debba ricorrere a questo tipo di forzature.
Eppure, a vedere la noncurante esultanza dei festeggiamenti per la vittoria degli Europei di calcio non resta che essere concordi con il generale Francesco Figliuolo che auspicherebbe queste stesse misure draconiane anche in Italia.

Tornando ai contagi e a Covid-19, cosa ci possiamo attender allora nelle prossime settimane? “Mi aspetto un aumento del numero di casi come ‘effetto degli Europei’. Diversamente da quanto accadde per l’euforia dello scudetto dell’Inter, l’esultanza per la coppa di Euro 2020 è stata omogenea per intensità e mancanza di rispetto delle regole anti-contagio in tutta Italia”, ragiona Ciccozzi.

“Diverso, ma analogo, è il razionale alla base della ripresa di contagi in altri Paesi come Spagna e Portogallo. Qui probabilmente i responsabili sono i giovani e la poca osservanza dell’uso delle mascherine”, evidenzia Ciccozzi.

Ma allora cosa dobbiamo fare per evitare un’estate ‘fotocopia’ di quella del 2020? “Deve vincere il buonsenso nell’uso della mascherina e, naturalmente, il vaccino”, dice senza mezzi termini l’epidemiologo.

“La mascherina dobbiamo tenerla anche all’esterno quando siamo in presenza di persone che non conosciamo o se non siamo certi che siano vaccinati. Ancora di più se ci troviamo in luoghi chiusi. Quanto al vaccino, è l’unica vera arma per combattere il virus. Ma dobbiamo fare l’intero ciclo di vaccinazione. Perché solo la doppia dose (nel caso dei vaccini che lo richiedano) conferisce la massima protezione. E questo vale anche per gli adolescenti”.

Che sono tra le fasce di popolazione che hanno maggior vita sociale e che rischiano, se non vaccinati, di contagiare chi non può farlo. Come tutta la fascia di bambini con meno di 12 anni.

In questo senso che obiettivo possiamo darci? “L’ideale sarebbe arrivare a fine agosto con l’80% di popolazione vaccinata con doppia dose. Avremmo così l’agognata ‘immunità di gregge’, e saremmo in grado di tutelare anche coloro che non possono vaccinarsi”, riflette Ciccozzi.

Forse anche per questo, varrebbe la pena di posticipare di qualche giorno la partenza per le vacanze piuttosto che la data del richiamo. Così da affrontare la ripartenza settembrina di scuola e attività lavorative con la consapevolezza di avere fatto di tutto per evitare nuovi focolai e nuove restrizioni. Ma soprattutto altre perdite di vite umane.

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