Referendum, ora si può firmare online

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Svolta storica per i referendum, che ora anche in Italia si possono firmare online. La novità riguarderà anche la campagna referendaria EutanasiaLegale attualmente in corso.

Pochi giorni fa le commissioni Affari costituzionali e Ambiente hanno approvato all’unanimità la proposta di emendamento sulla raccolta firme per i referendum in modalità digitale, tramite identità digitale (Spid) e carta d’identità elettronica (Cie). Dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, la firma digitale è finalmente realtà.

Si tratta di una decisione storica di una riforma epocale che offre la possibilità di firmare online referendum e leggi di iniziativa popolare, sottolinea l’Associazione Luca Coscioni.

La raccolta firme in formato digitale è una pratica comune in quasi tutta l’Unione europea. Ora lo è anche in Italia, grazie a una pressione politica che ha trovato un prima vera svolta nel 2019 con il caso Staderini-De Lucia, quando le Nazioni Unite hanno condannato la Repubblica italiana per violazioni del Patto Internazionale sui Diritti Civili e Politici, a causa degli ostacoli alla raccolta delle firme sugli strumenti di democrazia diretta: i ricorsi hanno imposto all’Italia di rimuovere i “irragionevoli ostacoli” alla raccolta firme previsti da una legge del 1970, ben prima della nascita del web.

Più recentemente, una lettera al ministro Colao sottoscritta da oltre 3000 cittadini a firma del co-presidente dell’Associazione Luca Coscioni Marco Gentili, attivista politico malato di Sl che si è esposto in prima linea anche con sit in sotto il ministero e appelli attraverso il sintetizzatore vocale grazie al quale si esprime, e il lavoro in Parlamento di Riccardo Magi che ha convinto i colleghi a firmare prima e approvare poi l’emendamento.

Nello specifico, l’emendamento adottato prevede una norma transitoria per cui i comitati promotori possono raccogliere -senza alcuna necessità di intervento da parte di organismi pubblici- le firme per referendum e iniziative popolari con una piattaforma predisposta da ente certificatore convenzionato con l’Agenzia per l’Italia Digitale (Agid).

Il Comitato promotore può effettuare la raccolta attraverso un applicativo web che prevede l’uso universale della firma elettronica qualificata per firmare la richiesta di indizione di un referendum. In pratica, l’ente convenzionato effettuerà l’identificazione del firmatario tramite Spid, Cie o identificazione remota per poi garantire il servizio di firma del documento con firma elettronica qualificata, oltre all’archiviazione dei documenti firmati. Sarà svolta anche una verifica preventiva che il firmatario non abbia già firmato la richiesta.

Per Mario Staderini, segretario Democrazia Radicale, è “una riforma storica, una vittoria per chi crede che la democrazia sia per tutti. Con la firma digitale il referendum torna ai cittadini, che potranno raccogliere le firme senza dover chiedere permesso ai partiti. È il risultato di anni di battaglie ed è il primo passo verso un ritorno alla legalità internazionale e la rimozione delle irragionevoli restrizioni che ancora limitano i diritti politici.”

“Con il digitale – dice Marco Gentili, presidente Associazione Luca Coscioni – si supera il meccanismo discriminatorio dell’autentica, oltre che gli ostacoli previsti da una legge di oltre 50 anni fa, come la vidimazione dei moduli e le procedure vessatorie per la certificazione delle firme, e si evita, qualora dovesse peggiorare la situazione sanitaria, di dover uscire di casa per “fare politica”.

La proposta iniziale di ampliamento alla firma digitale era destinata a persone con disabilità, poi ha prevalso il buon senso e ora è una norma generale. Nessuno si era posto il problema per esempio di chi risiede all’estero. Adesso viene finalmente restituita loro la possibilità di sottoscrivere le proposte referendarie.

Prima prova sarà il referendum attualmente in corso sull’Eutanasia Legale, che entro il 30 settembre dovrà raccogliere almeno 500.000 firme.

L’Associazione Luca Coscioni e il Comitato Promotore con la sola raccolta ai tavoli posizionati sul territorio si stanno avvicinando al traguardo delle 400.000 adesioni, che da mercoledì 11 agosto potranno anche essere inoltrate attraverso la piattaforma https://raccoltafirme.cloud/app/.
Dal 2022 sarà invece realizzata un’apposita piattaforma governativa per questo uso che diventerà l’unico spazio digitale per la firma dei referendum

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