Medici e no-vax, tra attacchi e sospensioni

vaccini no vax
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Sono stati celebrati come eroi dopo la prima ondata di Covid-19. Si sono opposti a un virus all’epoca sconosciuto nelle corsie degli ospedali, ma anche nel proprio studio di Medicina generale, si sono ammalati e sono morti (ad oggi le vittime sono 362, secondo l’elenco listato a lutto della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei medici).

Adesso però, dopo quasi due anni di pandemia da Covid-19, i medici sono tornati nel mirino. E colpisce come al centro di tutto ci siano, spesso, i vaccini anti-Covid: abbiamo medici che li rifiutano, e li sconsigliano ai propri pazienti. E colleghi attaccati perché invece i vaccini li somministrano, o chiedono ad altri camici bianchi di rispettare le leggi dello Stato.

Sono attualmente 767 i medici sospesi per non essersi ancora vaccinati. Le sospensioni comunicate alla Fnomceo da 55 Ordini su 106 totali sono state 1.016. Di queste, 249 sono state poi revocate per l’avvenuta vaccinazione. Il tutto a fronte di 460mila medici e odontoiatri italiani. Un numero esiguo, ma che colpisce, quello dei medici no-vax.

Fra gli ultimi ad incappare nelle sanzioni – perché ricordiamo che per gli operatori sanitari il vaccino anti-Covid è obbligatorio – c’è il medico di medicina generale del Lazio, Mariano Amici, nei giorni scorsi “sospeso senza stipendio, dal servizio dalla competente Asl territoriale poiché, nonostante i ripetuti solleciti, non ha voluto sottoporsi alla vaccinazione, contravvenendo all’articolo 4 del DL 44/2021”, come ha segnalato lo stesso assessore alla Sanità e Integrazione Sociosanitaria della Regione Lazio, Alessio D’Amato, sottolineando che “chi lavora per il Servizio sanitario e ha lo stipendio pagato dai contribuenti deve rispettare le regole”.

Ma intanto rispettarle, e farle rispettare, non è semplice per i medici in tempo di pandemia. Come sanno bene all’Ordine di Genova, dopo l’ennesima contestazione no-vax.

“Esprimiamo la nostra solidarietà e il nostro sostegno morale al presidente Alessandro Bonsignore e ai colleghi della commissione disciplinare dell’Ordine dei medici di Genova, oggetto in queste ore, in concomitanza di un procedimento ancora in corso, di contestazioni da parte di cittadini”, ha detto il presidente della Fnomceo, Filippo Anelli. Mentre la Commissione disciplinare era riunita per decidere su un medico noto tra i ‘no vax’, alcuni manifestanti hanno organizzato in Piazza della Vittoria, sotto la sede dell’Ordine, una dimostrazione contro il green pass.

“Il procedimento disciplinare è il punto più alto dell’attività ordinistica, a tutela della salute dei cittadini e della dignità della professione – ha ricordato Anelli -Deve quindi essere svolto con la necessaria serenità e mai essere trasformato, né in un senso né nell’altro, in un ‘processo di piazza’. Ringraziamo i colleghi che continuano a svolgere il loro compito anche in condizioni non ottimali. E invitiamo i cittadini a fidarsi della scienza che ci ha messo a disposizione i vaccini contro Covid-19, senza lasciarsi sviare dalle paure e da chi proprio queste paure e dubbi vuole alimentare per ragioni che nulla hanno a che fare con il Giuramento di Ippocrate”.

Ecco, le ragioni di chi – indossando il camice bianco – alimenta dubbi e paure forse sono rimaste ancora nell’ombra. Nel caso di altre bufale sui vaccini, ricordiamo che erano di tipo economico.

Intanto la percentuale dei casi di contagio Covid tra i sanitari è all’1,72%, dal 31 maggio al 12 settembre 2021: 4.269 casi, di cui 3.825 a partire dal 12 luglio scorso, calcolati sui casi totali della popolazione nel periodo considerato (248.396) per la fascia 20-65 anni.

Il quadro fornito dall’Istituto superiore di Sanità indica un piccolo aumento di contagi tra i sanitari, vaccinati della ‘prima ora’. Ma tutto sommato da inizio febbraio 2021 il dato resta sotto il 2%. Ebbene, gli operatori sanitari sono più esposti al rischio di contagio, e proprio per questo saranno fra i primi a fare la terza dose. Molti di quelli con i quali abbiamo parlato, non a caso sono preoccupati per il rischio di una riduzione dell’effetto ‘scudo’ delle iniezioni anti-Covid, con il passare dei mesi.

Ma soprattutto spetta a loro, in scienza e coscienza, dare indicazioni corrette ai propri pazienti su come proteggere la propria salute. Se un cittadino si sente dire dal proprio medico di fiducia che non deve fidarsi del vaccino, quali conoscenze ha a disposizione per contestare questa indicazione?

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