Moda, salute e inclusione: 13 rifugiati sfilano a Roma

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Sanità come via per l’integrazione, che passa attraverso il talento e la creatività. Con fili, aghi e cartamodelli per celebrare il binomio moda e inclusione. Il Comprensorio di Santa Maria della Pietà, a Roma, ha ospitato una sfilata di moda davvero speciale: il “Refugees live fashion show”, che ha chiuso le prime due edizioni del percorso di acquisizione di specifiche competenze nell’area dell’alta sartoria, design e abiti su misura, realizzato dall’équipe multidisciplinare del SaMiFo nell’ambito del progetto Fari 2 (Formare Assistere Riabilitare Inserire).

Un progetto che ha come obiettivo quello sperimentare modelli di interventi sanitari innovativi e integrati nell’ambito del Fondo Asilo Migrazione Integrazione 2014-2020, di cui è capofila la Asl Roma 1, dando così risposte concrete ai bisogni di salute dei richiedenti asilo e dei titolari di protezione internazionale accolti sul territorio della Regione Lazio.

In questo caso l’équipe del SaMiFo ha preso in carico 13 rifugiati che hanno partecipato ai percorsi dedicati alla moda in due momenti diversi: nel primo sono stati inserite 6 persone, 4 donne provenienti da Nigeria e Congo e 2 uomini provenienti da Camerun e Togo tra i 20 e i 40 anni. Nel secondo 5 donne provenienti da Somalia e Nigeria e 2 uomini provenienti da Eritrea e Somalia. Sono stati proprio loro a presentare i lavori realizzati in questi mesi, opere attraverso cui hanno anche raccontato la loro storia.

Con la giornata di oggi si concludono i corsi di formazione rivolti ai rifugiati vulnerabili, vittime di tortura e violenza intenzionale presi in carico dal SaMiFo (Centro Salute Migranti Forzati). A fine luglio si erano già diplomati gli alunni del percorso di acquisizione di competenze in agricoltura sociale tenuto da Parsec Agri-cultura e quelli del corso di ristorazione tenuto dalla scuola di cucina professionale A Tavola con lo Chef.

“Ora è il momento degli alunni del percorso di acquisizione in sartoria, design e abiti su misura, tenuto dall’Accademia Moda Maiani – ha commentato Angelo Tanese, direttore generale Asl Roma 1 – Ringrazio tutti gli operatori del Centro SaMiFo, in particolare il direttore Giancarlo Santone, perché credo che il loro lavoro abbia un grande valore e significato in termini di inclusione sociale e di attenzione a persone che hanno alle spalle storie di vita anche molto difficili”.

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