Personale e governance, la ricetta di Fiaso per la sanità

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Servono modelli di governance chiari e ben definiti per costruire la sanità di domani. La ‘ricetta’ di Giovanni Migliore (Fiaso).

La versione completa di questo articolo è disponibile sul numero di Fortune Italia di ottobre 2021. Ci si può abbonare al magazine di Fortune Italia a questo link: potrete scegliere tra la versione cartacea, quella digitale oppure entrambe. Qui invece si possono acquistare i singoli numeri della rivista in versione digitale.

 

RINNOVAMENTO TECNOLOGICO e rafforzamento dell’assistenza sul territorio. Ma anche una nuova attenzione ai professionisti della salute: “Toccherà a loro misurarsi con le progettualità del Pnrr e garantirne il successo”. È la ricetta del presidente della Fiaso (Federazione delle aziende sanitarie e ospedaliere) Giovanni Migliore, che invita a fare tesoro dell’esperienza della ricostruzione del Ponte Morandi.

Presidente Migliore, non posso non chiederle un parere sulla situazione pandemica: cosa si aspetta per l’autunno, e come si stanno preparando Asl e ospedali italiani?

Il quadro generale non è ancora quello di un Paese che si è lasciato definitivamente alle spalle la pandemia, ma siamo in una condizione migliore rispetto a un anno fa. La differenza l’hanno fatta i vaccini. Grazie all’impegno del management della sanità nel trovare soluzioni innovative, la campagna vaccinale è andata avanti anche ad agosto nei luoghi di vacanza per intercettare soprattutto i più giovani, in vista dell’avvio dell’anno scolastico: penso ai camper per i vaccini in spiaggia o nelle piazze della movida fino a notte. È uno sforzo che ha dato i suoi frutti e ha avuto il merito di non far calare l’attenzione sul tema.

Operatori, macchinari, digitalizzazione: tre criticità o tre opportunità in vista degli investimenti del Pnrr?

Non c’è dubbio che si tratti di grandi opportunità. Le risorse previste dal Pnrr ci consentiranno di ammodernare il parco tecnologico e di investire sulla digitalizzazione, che non è solo questione di infrastrutture, ma anche di formazione e, più in generale, di crescita diffusa della cultura che la sottende. La sfida per la digitalizzazione, infatti, riguarda flessibilità e capacità di adattamento dei professionisti e si gioca molto sul terreno dell’aggiornamento e del rinnovamento delle competenze. Rafforzare l’investimento in capitale umano servirà a rispondere sempre più e meglio ai bisogni dei cittadini.

Per molti mesi gli ospedali italiani, convertiti in centri Covid, sono stati inaccessibili per quanti soffrivano di altre patologie. Si è parlato di un importante ritardo diagnostico, a che punto siamo, e cosa si sta facendo per intercettare i tanti pazienti persi?

Si tratta di un problema serio, in gran parte legato al momento più duro della pandemia, quando sono stati chiusi reparti e servizi per fare spazio ai posti letto Covid-19. Al termine del lockdown le Aziende sanitarie sono riuscite a organizzare programmi di recupero di esami diagnostici, visite specialistiche, interventi chirurgici. Il problema si è riproposto di nuovo con l’autunno, anche se in misura minore. Va ricordato che già dopo i primi mesi di emergenza molte strutture hanno cominciato a sfruttare la telemedicina che ha consentito, con visite a distanza e controlli da remoto, di raggiungere alcune categorie di malati cronici. Il problema tuttavia esiste e sarà uno dei temi dell’agenda delle politiche sanitarie nel periodo post-pandemico.

Il Pnrr apre una stagione di investimenti, dopo anni di tagli. Ma cosa fare per assicurarci che gli investimenti siano spesi bene, e quali sono le priorità per la Fiaso?

Rinnovamento tecnologico e rafforzamento dell’assistenza sul territorio sono priorità anche per noi. Ma bisognerà impegnare risorse che garantiscano anche attenzione sui professionisti: toccherà a loro misurarsi con le progettualità del Pnrr e garantirne il successo. Quanto alla capacità di spendere bene, il management ha dimostrato, ancora di più durante l’emergenza, di saper gestire con competenza le risorse. Serviranno, sulla scia dell’esperienza virtuosa di ricostruzione del Ponte Morandi, modelli di governance chiari e ben definiti. Inoltre, saranno fondamentali il monitoraggio continuo dello stato di avanzamento dei progetti, con l’obiettivo di rispettare il cronoprogramma degli interventi, e la massima trasparenza nella spesa dei fondi con report aggiornati e chiari.

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