Phse acquisisce Duimex, focus su logistica pharma

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Nuova acquisizione nel comparto della logistica pharma made in Italy. Il player della logistica farmaceutica Phse ha acquisito l’italiana Duimex, attiva nel trasporto nazionale e internazionale a temperatura controllata, con forte specializzazione nella logistica dei servizi speciali “same day”, clinical trials e campioni biologici.

Secondo i termini dell’accordo Duimex manterrà la sua autonomia gestionale, continuando con il modello di business che, come Phse, si basa sull’autonomia nella gestione del trasporto con tutto personale diretto e mezzi di proprietà. L’acquisizione di Duimex segue a quelle recentemente avvenute a carico dell’inglese TeK Freight e dell’indiana Time & Temperature.

Con l’occasione abbiamo intervistato il presidente di Phse Eddy De Vita, proprio sulle prospettive del settore logistico italiano in ambito sanitario.

Come valuta un possibile parternariato pubblico-privato nel settore salute per consentire la trasformazione della sanità territoriale come previsto dal Pnrr? In cosa si potrebbe concretizzare l’apporto del settore della logistica farmaceutica specializzata?

Penso sia essenziale. La farmaceutica si è detta pronta a rinnovare il proprio impegno di partner strategico per il Paese. E lo è anche la logistica. Per la missione che riguarda la salute il Pnrr indirizzerà risorse verso una sanità di prossimità più resiliente e tempestiva, verso la telemedicina. E uno specifico investimento sarà avviato nell’ambito delle cronicità e delle cure a domicilio. La strategia di governo rispecchia esattamente le priorità “patient-centric” che guidano anche la nostra azienda: hub e transit point strategicamente dislocati a temperatura controllata, flotta di mezzi refrigerati di proprietà e autisti qualificati, tutti dipendenti diretti.

I benefici per il Ssn e soprattutto per le persone sono molteplici: continuità terapeutica e assistenziale, trasporto sicuro del farmaco, riduzione degli accessi in ospedale per il ritiro dei medicinali, incolumità del paziente o del suo caregiver. Per superare le attuali carenze nelle aree rurali e marginali del Paese, fondamentale sarà inoltre il coinvolgimento diretto della logistica da parte delle istituzioni nel rafforzare modelli di assistenza e cura delle persone affette da patologie croniche, in costante aumento.

Quali sono le prospettive di crescita della vostra azienda nei prossimi cinque anni?

Prevediamo un’importante crescita dei ricavi, sia per effetto delle acquisizioni concluse, sia per effetto della crescita organica dei segmenti di business storici, in particolare Global Forwarding e Home Care, e per l’avvio delle attività connesse al trasporto dei radiofarmaci.

Le nostre priorità? Diventare sempre più partner di riferimento di aziende farmaceutiche e di ospedali, mantenendo alto il livello e la qualità del servizio e investendo in ricerca per offrire sempre soluzioni tecnologiche all’avanguardia. Per il mercato italiano l’obiettivo è di portare avanti un piano di investimenti volto alla ricerca di soluzioni innovative orientate a efficienza e digitalizzazione, progettate per il canale ospedaliero, per rafforzare la nostra leadership e reputazione, quale player di riferimento per la distribuzione 2-8°C e 15-25°C.

Come vede il futuro del vostro settore?

La pandemia ha messo in luce la rilevanza della logistica per il Paese e ha accelerato l’evoluzione del settore, sempre più attento ai temi di sostenibilità ambientale e sociale, digitalizzazione e servizi logistici avanzati. Crediamo nella “urban green logistics”, che concretamente significherà per noi in primis investire in software di route optimization per minimizzare i chilometri percorsi e adottare automezzi elettrici a temperatura controllata per le consegne di ultimo miglio a ospedali, laboratori, pazienti nei principali centri urbani.

Continueremo a promuovere un modello di catena del freddo attiva, sostenibile e paperless del farmaco, senza imballi passivi per il confezionamento secondario né di data logger, con informazioni e documenti disponibili su piattaforme It validate. La logistica, infine, dovrà essere un fattore abilitante del “digital health”, semplificando l’accesso alla telemedicina, a servizi di home delivery e programmi di supporto al paziente.

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