Covid, quarta ondata e pandemia dei no vax

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L’inverno sta arrivando e in Europa è iniziata la quarta ondata, ma cosa dobbiamo aspettarci? Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità c’è di che preoccuparsi. Il Vecchio Continente è di nuovo “epicentro” della pandemia da Covid-19, e si rischierebbero altri 500mila morti entro febbraio in Europa e Asia.

Anche l’Agenzia europea dei medicinali Ema avverte: “Siamo entrati nella quarta ondata”. Di qui “la necessità che tutti” facciano il vaccino anti Covid “il prima possibile”. Secondo l’Oms proprio le diseguaglianze nella copertura vaccinale nei diversi Paesi e l’allentamento delle misure preventive hanno riportato l’Europa ad “un punto critico”. Tutti i 53 Paesi del continente stanno affrontando “una minaccia reale di ripresa del Covid o lo stanno già contrastando”, ha detto Hans Kluge, direttore per l’Europa dell’Oms, esortando i governi a reimporre o mantenere le misure di prevenzione e distanziamento sociale. “Con l’ampia ripresa del virus chiedo a tutte le autorità sanitarie di riconsiderare con attenzione la possibilità di allentare o revocare in questa fase le misure” di contenimento del coronavirus.

“Se continua così, potremmo avere un altro mezzo milione di vittime a causa di Covid in Europa e Asia entro il primo febbraio del prossimo anno e 43 Paesi europei dovranno affrontare una pressione estrema sui posti letto in ospedale” ha affermato Kluge. “I vaccini stanno facendo quello che hanno promesso: prevenire le forme grave della malattia e specialmente la mortalità… Ma sono la nostra arma più potente solo se usati insieme ad altre misure sociali e di sanità pubblica” ha avvertito Kluge.

“Siamo entrati nella quarta ondata di Covid-19” ha dichiarato Marco Cavaleri, responsabile Vaccini e Prodotti terapeutici dell’Agenzia europea del farmaco Ema. “Vediamo che la situazione epidemiologica in Europa sta diventando sempre più complicata, con un nuovo aumento di casi” di Covid-19, e proprio alla luce dell’andamento della pandemia in Ue “vogliamo ribadire il nostro messaggio sull’importanza che le persone si vaccinino o completino il ciclo vaccinale prima possibile” ha sottolineato Cavaleri.

Ma come sarà davvero questa quarta ondata? L’abbiamo chiesto a Massimo Ciccozzi, responsabile dell’unità di Statistica medica ed Epidemiologia della facoltà di Medicina e Chirurgia del Campus Bio-Medico di Roma e ‘cacciatore di varianti Covid’. “Intanto cominciamo col dire che la situazione, rispetto ad un anno fa, è molto diversa: abbiamo i vaccini. Parlando dal punto di vista epidemiologico, e sulla base dei dati e della diffusione delle varianti, questa quarta ondata è la pandemia dei no vax”.

“Le persone non vaccinate sono quelle che si infettano in maniera importante, e sappiamo che la variante Delta è più contagiosa. Diciamo che questi pazienti saranno la stragrande maggioranza. Poi ci sono anche i vaccinati con doppia dose che, in una minima parte, possono essere contagiati, ma in maniera leggera. Però possono trasmettere il virus. I non vaccinati però hanno la peggio: sono loro a finire in terapia intensiva”. Ma attenzione: “Qui si dimentica il peso della mascherina: a Trieste l’impennata di casi Covid si deve alle manifestazioni e agli assembramenti senza mascherine. Se si rinuncia alla mascherina, ci si può infettare. Anche se si è vaccinati”.

“In Germania meno del 70% della popolazione è vaccinato, e così il virus circola di più. E’ tornato l’inverno, siamo più a lungo nei luoghi chiusi e il virus la fa da padrone: se Sars-Cov-2 circola e non sei vaccinato, rischi forme gravi e la morte. Quello che sta accadendo in Gran Bretagna – continua Ciccozzi – avrebbe dovuto darci preziose indicazioni. C’è però il fatto che lì hanno un alto tasso di vaccinazione, e dunque anche a fronte di molti casi la situazione negli ospedali tiene”. Insomma, a fare la differenza nella quarta ondata “sono e saranno i vaccini e la mascherina”, sottolinea Ciccozzi.

Intanto “la maggior parte degli Stati membri” dell’Ue “ha iniziato a somministrare dosi booster” di vaccino anti-Covid “alle persone più a rischio di infezione e trasmissione del coronavirus – ha ricordato Cavaleri. Il prossimo passo potrebbe essere l‘estensione delle dosi di richiamo alla popolazione generale”.

Dunque cosa accadrà? “Vedremo delle ondate sempre più piccole di infezioni, collegate alla circolazione delle persone e all’uso della mascherina. Ma se la popolazione è vaccinata e indossa la mascherina, sarà più difesa. Quindi il messaggio è chiaro: fate il vaccino, ma anche il richiamo se ci sono le indicazioni, e non dimenticate la mascherina”, raccomanda Ciccozzi.

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