Variante Omicron in Italia, e il mondo si chiude

variante mascherine voli
Aboca banner articolo

Mentre l’Italia torna ‘a colori’, con il Friuli Venezia Giulia in giallo da lunedì, la variante Omicron è già arrivata nel nostro Paese. Dopo gli ‘avvistamenti’ in altri Paesi europei, la cosa non stupisce: l’impressione infatti è che se cerchi questa variante, finisci per trovarla.

Il campione, faceva sapere nella serata di ieri l’Istituto superiore di sanità, è in fase di ulteriore conferma per avere l’assegnazione definitiva del lignaggio che per questa variante di interesse è il B.1.1.529. Gli esperti hanno riconosciuto immediatamente la presenza di alcune mutazioni chiave, “dimostrando l’efficienza della rete italiana di sequenziamento”, ma anche il fatto che – come ci aveva spiegato l’epidemiologo Massimo Ciccozzi – questa variante non sfugge ai controlli.

Il genoma è stato sequenziato presso il Laboratorio di Microbiologia Clinica, Virologia e Diagnostica delle Bioemergenze dell’Ospedale Sacco di Milano da un campione positivo di un soggetto proveniente dal Mozambico. La buona notizia è che il paziente e i suoi contatti familiari sono in buone condizioni di salute.

Per dovere di cronaca segnaliamo che, nel primo caso di variante Omicron, le inchieste epidemiologiche sono state svolte da Ats Milano e dalla Asl di competenza della Regione Campania.

Sono già stati programmati i sequenziamenti sui campioni dei contatti familiari del paziente risultati positivi e residenti nella regione Campania, i cui laboratori sono stati allertati e stanno già lavorando per ottenere in tempi brevi i risultati genomici. Dunque il possibile focolaio di variante Omicron appare sotto controllo.

Mentre l’Italia rafforza il tracciamento, pensa anche controlli più stringenti per chi arriva (controlli che, come avevamo segnalato, non erano proprio a prova di ingresso) . “Valuteremo nelle prossime 24-48 ore una strategia di contenimento a livello europeo. Fino a quando la presenza dell’Omicron era confinata a quelle regioni africane, la scelta giusta era bloccare i voli da quei Paesi. Ora invece servono decisioni comunitarie per nuove restrizioni”, avverte sulla ‘Stampa’ il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri.

Che tipo di restrizioni? “Si potrebbe reintrodurre l’obbligo di doppio tampone all’ingresso e di quarantena, ma solo per chi viene da Paesi in cui si registrano focolai, non casi singoli. Dobbiamo capire anche un’altra cosa: sappiamo che l’Omicron viene riconosciuta dai tamponi molecolari, ma non siamo ancora certi che gli antigenici abbiano la stessa efficacia”, continua Sileri.

Intanto il Lazio si muove: “Abbiamo richiesto al ministero della Salute di avere a disposizione i nominativi delle liste di imbarco dei residenti nel Lazio che siano entrati in Italia attraverso lo scalo Internazionale di Fiumicino negli ultimi 15 giorni dalle zone interdette. Questo ci permetterebbe di sottoporre queste persone a screening attraverso i tamponi molecolari e le nostre unità mobili sono pronte”, annuncia l’assessore alla Sanità della Regione, Alessio D’Amato.

Nel frattempo la Gran Bretagna rinforza le misure: torna l’obbligo di test molecolare e isolamento fino al risultato per tutti i passeggeri in arrivo nel Paese. Mentre, nei prossimi giorni tornerà l’obbligo della mascherina nei negozi e sui trasporti pubblici.

L’impressione, comunque, è che – proprio come nel caso della prima ondata di Covid-19, pensare di fermare il virus – e le sue varianti – in un modo interconnesso e che tornava ad aprirsi è una pia illusione. Resta il grande interrogativo: questo sarà un Natale di crescita e aperture, o torneremo a richiuderci? Intanto la mascherina anche all’aperto sembra una soluzione pratica che mette (quasi) tutti d’accordo.

ABBIAMO UN'OFFERTA PER TE

€2 per 1 mese di Fortune

Oltre 100 articoli in anteprima di business ed economia ogni mese

Approfittane ora per ottenere in esclusiva:

Fortune è un marchio Fortune Media IP Limited usato sotto licenza.