Variante Omicron, l’allarme e la spinta ai vaccini

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Una spinta decisa verso il vaccino anti-Covid. Dal grande allarme sulla variante Omicron – con la ‘caccia’ ai primi casi nel mondo e l’individuazione del primo positivo in Italia – è arrivata la tanto attesa spinta ai vaccini. Un effetto combinato a quello del super green pass, che ha portato ad un aumento del 40% circa rispetto alla scorsa settimana delle somministrazioni delle prime dosi di vaccino anti-Covid.

Domenica sono state 28.385, sabato 28.018 e venerdì 25.607, a fronte di una media di poco più di 17mila al giorno la settimana precedente. Ma come dobbiamo reagire all’arrivo di questa nuova variante, caratterizzata da oltre 30 mutazioni e che – in base ai primissimi dati disponibili – appare decisamente molto contagiosa?

“Dobbiamo essere preoccupati, nel senso di reagire e attrezzarci – ci dice Fabrizio Pregliasco, virologo, ricercatore del Dipartimento di Scienze Biomediche per la Salute dell’Università degli Studi di Milano e direttore sanitario Irccs Istituto Ortopedico Galeazzi – è più un impegno per le istituzioni che devono procedere con il tracciamento e una serie di interventi di irrobustimento. Ci vuole un po’ di tempo, una settimana, per capire meglio dal punto di vista laboratoristico quello che comporta questa variante”.

Elementi importanti da considerare sono “l’eventuale resistenza al vaccino, che potrebbe esserci ma non sarà certo totale, quindi ben venga la terza dose. Vedremo anche l’aspetto della maggiore contagiosità, che sembra esserci, ma da una piccola casistica non pare che i casi siano più gravi. Insomma, è tutto ancora da comprendere e da valutare”. I tempi della scienza sono rapidi ma non immediati, e dunque è bene dire che molte cose ancora non si conoscono.

Però le mutazioni del coronavirus “non sono inattese”, avverte il virologo. Anzi, sono previste proprio là dove il virus è più libero di circolare.

“Dobbiamo essere in grado di reagire, vediamo questa variante in un’ottica di scenari non piacevoli che ci richiedono di attrezzarci. Attenzione, con Covid-19 abbiamo a che fare con onde come quelle di un sasso nello stagno: le prime le abbiamo avute più pesanti, ora vedremo ulteriori ondulazioni, favorite dalle temperature e dagli spazi chiusi”.

Il virus non sparisce. E più è lasciato libero di circolare, più facilmente muta. Ma questo non vuol dire che l’ultima mutazione provocherà una malattia più aggressiva, o che supererà lo ‘scudo’ dei vaccini. Discorso diverso per la contagiosità: chi cerca, trova. E non è detto che non siano arrivati altri positivi (magari inconsapevoli) negli ultimi giorni.

Intanto dalla positività del paziente campano alla variante Omicron arrivano elementi positivi: l’uomo, vaccinato, è in buone condizioni. Positivi a Covid-19 anche cinque suoi familiari, con lievi sintomi: i loro campioni sono in attesa di sequenziamento per confermare la presenza della variante.  “Conviviamo con attenzione con il virus e valutiamo” le novità con razionalità e soprattutto “con i tempi della ricerca”, conclude Pregliasco.

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