Katia Accorsi è la nuova presidente di Assodiagnostici

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Katia Accorsi, direttrice Commerciale in Roche Diagnostics, è la nuova presidente di Assodiagnostici, l’associazione delle imprese che producono e distribuiscono dispositivi medico-diagnostici in vitro in Confindustria Dispositivi medici.

Classe ’72 e laureata in biologia con specializzazione in biotecnologie e un master in Digital marketing, Accorsi ha iniziato la sua carriera nel 1998 come ricercatrice a l’Ecole Polytechnique in Francia. Negli ultimi 20 anni in Roche Diagnostics Italia ha ricoperto posizioni di crescente responsabilità in ambiti diversi fra cui marketing e vendite, e dal 2017 è direttrice Commerciale.

Vanta una grande esperienza della realtà associativa Confindustriale essendo membro del Consiglio Generale di Confindustria Dispositivi Medici e membro del Gruppo Consiliare di Assodiagnostici. Con lei lavoreranno alla realizzazione del piano di lavoro: Silvio Bertasini, general manager Europe Southern Region di Beckman Coulter, Angelo Fracassi, presidente di Dasit Group, Renato Bonatia, Ad di Ortho Clinical Diagnostics, Jordi Lloren, direttore generale di Werfen, Marcello Mancini, Country Manager in Becton Dickinson IDS, Renzo Polato, direttore Commerciale di Biomerieux, e Marco Rota, general manager Italia presso la A. Menarini Diagnostics.

Nuovo incarico, per Accorsi, in un momento particolarmente delicato. “La pandemia, unita a un progressivo invecchiamento della popolazione spesso associato a patologie a esito cronico-degenerativo, sta portando a una domanda sanitaria crescente – dichiara Accorsi – In questi ultimi mesi è emersa con forza la necessità di ripensare i paradigmi alla base della gestione sanitaria mettendo l’accento su sostenibilità e valore, inteso come il rapporto tra gli esiti di salute e i costi reali sostenuti sull’intero ciclo di cura. In questo contesto, la diagnostica in vitro può contribuire significativamente sia ad affrontare le sempre più complesse sfide sanitarie attuali, sia a costruire una sanità futura incentrata sulle reali esigenze delle persone, una sanità ripensata partendo dal valore per il paziente e dalla sostenibilità economica del sistema salute”.

“Basti pensare che i risultati dei test diagnostici in vitro sono in grado di influenzare fino al 70% delle decisioni cliniche, pur rappresentando solo circa l’1,2% della spesa sanitaria. È dunque evidente come mettere al centro la diagnostica in vitro potrebbe tradursi in un incremento in termini di benefici per il paziente. Una responsabilità ma anche un’opportunità per il nostro comparto: il Pnrr è la grande occasione del nostro sistema sanitario per superare le fragilità e progettare la sanità del futuro. – continua la neo presidente – Il primo importante appuntamento è l’introduzione del nuovo regolamento IVD previsto per maggio 2022, la cui applicazione trova il sistema di certificazione assolutamente impreparato”.

“Bisogna dunque avviare fin da subito un percorso basato sul dialogo e cooperazione tra associazione e istituzioni per affrontare insieme le sfide del futuro. Mai come oggi è importante che tutte le aziende dei dispositivi medico-diagnostici in vitro, le società scientifiche e le istituzioni nazionali e regionali lavorino insieme per contribuire al cambiamento promuovendo l’innovazione con le proprie soluzioni e mettendo al servizio del sistema le proprie competenze e il proprio know-how”.

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