Vaccini ai bambini al via, dubbi e risposte

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Sono giorni di dubbi e domande per molti genitori: la possibilità di vaccinare i propri figli contro Covid-19 è vista con entusiasmo da alcuni, timore da altri. E anche se le primissime adesioni – come segnala ‘La Repubblica’ – lasciano ben sperare (quasi 25.000 prenotazioni in Lombardia solo ieri, 15.000 in Piemonte e Toscana, le tre Regioni che fanno da apripista nella campagna vaccinale pediatrica), resta un grosso punto interrogativo sulla campagna vaccinale per i bimbi di 5-11 anni, che partirà in tutta Italia giovedì.

Intanto si aspetta la distribuzione del primo milione e mezzo di dosi ‘su misura’ di vaccini Pfizer (la dose è ridotta a circa un terzo di quella per adulti), con una platea di 3,6 milioni di bambini in teoria da immunizzare. Intanto il ministero della Salute precisa – a quanti avessero qualche dubbio – che i bimbi sotto i 12 anni sono esenti da green pass. Il decreto legge stabilisce infatti “con chiarezza che i bambini sotto i 12 anni sono esentati dalla certificazione verde Covid-19 per accedere alle attività e servizi per i quali nel nostro Paese è necessario il green pass”. Dunque non sarà questo il motivo che spingerà i genitori verso i vaccini.

Ma se l’obiettivo di molte mamme e papà è quello di proteggere i propri figli dal virus ed evitare un altro inverno di didattica a distanza, restano comunque dubbi e incertezze. Timori comprensibili, dal momento che ci si assume una responsabilità importante a tutela dei propri bambini. Abbiamo sentito più volte numerosi pediatri e società scientifiche chiarire le ragioni del sì ai vaccini anche per i bambini. Oggi proponiamo un approfondimento realizzato dagli esperti dell’Istituto Superiore di Sanità, con le risposte alle domande  più comuni dei genitori su Covid-19, vaccini e bambini.

Quali sono gli effetti di Covid sui bambini?

Anche se in misura minore rispetto all’adulto, anche nell’ età infantile l’infezione da Sars-CoV-2 può comportare dei rischi per la salute, tanto è vero che circa 6 bambini su 1.000 vengono ricoverati in ospedale e circa 1 su 7.000 in terapia intensiva. Inoltre anche nei casi (e sono fortunatamente la grande maggioranza) nei quali l’infezione decorre in maniera quasi completamente asintomatica, non è possibile escludere la comparsa di complicazioni quali la sindrome infiammatoria multisistemica (una malattia rara ma grave che colpisce contemporaneamente molti organi), e quello che viene definito “long Covid”, e cioè la comparsa di effetti indesiderati a distanza di tempo.

Che tipo di vaccino viene dato ai bambini nella fascia 5-11 anni?

Il vaccino pediatrico approvato dall’Ema, quello di Pfizer-Biontech, ha lo stesso principio attivo di quello per gli adulti (vaccino a mRna). Nel caso dei più piccoli però la dose è di circa un terzo rispetto agli altri. La vaccinazione avviene in due dosi a tre settimane di distanza l’una dall’altra.

Cosa devo fare prima del vaccino?

Parla con il bambino prima della vaccinazione per spiegargli bene cosa sta per fare. Non è raccomandato dare farmaci antidolorifici prima della vaccinazione per cercare di prevenire eventuali effetti collaterali. Riporta al medico vaccinatore eventuali episodi di allergie avuti dal bambino. Per prevenire traumi dovuti ad un eventuale svenimento durante la vaccinazione il bambino deve stare seduto o sdraiato

E dopo il vaccino?

Dopo la vaccinazione verrà chiesto di attendere 15-30 minuti sotto osservazione prima di lasciare il centro vaccinale per monitorare l’eventuale comparsa di reazioni allergiche e, nel caso, poter intervenire tempestivamente.

Quali sono i principali effetti collaterali?

Nel braccio dove è stata fatta l’iniezione potrebbero verificarsi dolore, rossore e gonfiore. Potrebbero inoltre manifestarsi sintomi quali stanchezza, mal di testa, dolori muscolari, brividi, febbre e nausea. Tali sintomi sono generalmente di lieve entità e si risolvono nel giro di 1-2 giorni.

Attenzione alle fake news su Covid-19, bambini e vaccini. Eccone alcune

“I bambini non si ammalano di Covid e se si ammalano non muoiono, manifestano sintomi lievi e hanno bassa capacità di trasmettere il virus. Inutile vaccinare”. Dall’inizio dell’epidemia nella fascia 6-11 anni ci sono stati oltre 263mila casi, 1453 ricoveri in reparti ordinari, 36 ricoveri in Terapia Intensiva e 9 decessi (dati all’1/12/2021). Nelle ultime settimane il numero di contagi in questa fascia di età è nettamente in crescita.

Anche se in misura minore rispetto all’adulto, anche nell’ età infantile l’infezione da Sars-CoV-2 può comportare dei rischi per la salute, tanto è vero che circa 6 bambini su 1.000 vengono ricoverati in ospedale e circa 1 su 7.000 in terapia intensiva. Inoltre anche nei casi (e sono fortunatamente la grande maggioranza) nei quali l’infezione decorre in maniera quasi completamente asintomatica, non è possibile escludere la comparsa di complicazioni quali la sindrome infiammatoria multisistemica (una malattia rara ma grave che colpisce contemporaneamente molti organi), e quello che viene definito “long Covid”, e cioè la comparsa di effetti indesiderati a distanza di tempo.

Il vaccino si è mostrato efficace nel ridurre di circa il 91% il rischio di infezione. Nel beneficio di una vaccinazione si deve inoltre considerare non soltanto la protezione dalla malattia, ma anche la possibilità di frequentare con una maggiore sicurezza la scuola e condurre una vita sociale connotata da elementi ricreativi ed educativi che sono particolarmente importanti per lo sviluppo psichico e della personalità in questa fascia di età.

“Il vaccino espone i bambini a rischi di effetti avversi che senza vaccino non avrebbero”. Come per tutti i farmaci e i vaccini anche quelli messi a punto contro il Covid presentano un rischio di effetti collaterali. La sicurezza dei vaccini anti Covid è monitorata continuamente dalle agenzie regolatorie di tutto il mondo, e anche per le fasce più giovani il rischio di eventi avversi gravi è risultato molto raro. Il rischio di eventi avversi deve essere confrontato con quello di incorrere nelle conseguenze dell’infezione, ed è su questa base che viene calcolato il rapporto rischi-benefici da parte delle agenzie regolatorie. L’Ema, l’agenzia regolatoria europea sui medicinali ha concluso che il rapporto tra benefici e rischi è positivo anche per la fascia d’età 5-11 anni.

“Il numero di bambini che hanno partecipato al programma di sviluppo clinico dei vaccini è troppo piccolo per rilevare potenziali rischi di miocardite associata a vaccinazione”. Nei soggetti giovani (adolescenti e giovani adulti) è stato riportato un rischio aumentato di miocardite e pericardite, che rimane però estremamente basso, intorno ai 50 casi per milione dopo due dosi. Nella maggior parte dei casi, inoltre, tali manifestazioni hanno avuto un decorso assolutamente benigno. In generale nei bambini più piccoli si osserva un minore rischio di sviluppare queste patologie, e non sono stati segnalati casi durante i test clinici. Le informazioni di sicurezza oggi disponibili riguardano non solo i 3000 bambini che hanno ricevuto il vaccino nell’ambito della sperimentazione clinica, ma comprendono anche i primi dati raccolti negli oltre 3 milioni di bambini di 5-11 anni già vaccinati negli Stati Uniti. La sicurezza del vaccino sarà comunque mantenuta sotto costante e stretto monitoraggio da parte di tutte le agenzie del mondo.

“I vaccini agevolano processi infiammatori che provocano cambiamenti nel sangue dei più piccoli”. Non ci sono studi che hanno dimostrato una correlazione tra il vaccino e questo tipo di problemi.

“I vaccini indeboliscono il sistema immunitario ancora non sviluppato dei bambini”. Il sistema immunitario dei bambini è ‘programmato’ per reagire a possibili pericoli già dalla nascita. Il vaccino anti Covid, così come gli altri, ‘insegna’ al sistema immunitario a riconoscere l’agente infettivo prima dell’effettiva esposizione, contribuendo così a rafforzarlo.

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