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Draghi: Tra Omicron e inflazione, giusta una politica di bilancio espansiva

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La situazione sanitaria, l’importanza dei vaccini, la preparazione del Paese in vista del Natale. Ma anche la stabilità economica europea, lo stato di avanzamento del Pnrr e la politica di bilancio del 2022. Mario Draghi, intervenendo in Aula alla Camera in vista del Consiglio Ue al via da domani, ha riassunto al Parlamento le priorità del governo, ricordando quanto sarà importante per l’Europa non dimenticare la dura lezione della pandemia. Senza evitare uno dei temi politici più caldi: il caro bollette.

Il futuro economico prossimo è ancora all’insegna di una politica di bilancio espansiva. “Questa settimana, si terrà anche l’Euro Summit, in cui ci confronteremo sullo stato della ripresa economica”, ha ricordato il premier. La Commissione europea “prevede che l’Italia crescerà del 6,2% quest’anno, un tasso superiore a quello dell’Unione europea, pari al 5%. Permangono però elementi di incertezza, come la diffusione della variante Omicron e le pressioni inflazionistiche, legate anche all’aumento dei prezzi dell’energia. A fronte di questi rischi, è giusto confermare una politica di bilancio espansiva per il 2022, che consolidi il sentiero di crescita e punti soprattutto sugli investimenti”.

Uno dei temi più caldi sul tavolo del governo, intanto, è quello delle bollette: Draghi non esclude che il Governo torni a intervenire, dopo i 4 miliardi stanziati da giugno fino ad ora e i 3,8 previsti per il 2022. “Nell’immediato, la nostra priorità è limitare la volatilità dei prezzi dell’energia, che rischia di avere un impatto significativo sui bilanci delle famiglie e delle imprese. In particolare, vogliamo proteggere le fasce più deboli della popolazione, che risentono maggiormente di questi aumenti. Da giugno ad oggi, il Governo ha stanziato più di 4 miliardi di euro per contenere l’incremento delle tariffe: 1,2 miliardi a giugno e più di 3 miliardi a settembre. Per l’anno prossimo, abbiamo previsto di spendere altri 3,8 miliardi, e siamo pronti a aggiungere altre risorse se l’andamento dei prezzi non dovesse stabilizzarsi”.

Per il primo trimestre del prossimo anno, ha detto il premier, “annulliamo gli oneri generali di sistema per le utenze elettriche domestiche, per le piccole attività commerciali, per le microimprese; riduciamo al 5 per cento l’aliquota IVA e abbattiamo gli oneri generali di sistema per il gas; e, sempre nel primo trimestre, per i cittadini più poveri e per quelli in gravi condizioni di salute, stanziamo quasi un miliardo per rafforzare le agevolazioni sulle bollette elettriche. L’Italia è impegnata a trovare una soluzione strutturale al problema dei prezzi dell’energia a livello europeo. Penso, per esempio, alla proposta di creare stoccaggi integrati di scorte strategiche di gas”.

“Un’iniziativa in tal senso – rimarca il premier – migliorerebbe la capacità di tutti i Paesi europei di far fronte a rialzo di prezzi improvvisi, come quello attuale. Al momento manca un accordo su come procedere, ma è opportuno che il Consiglio continui ad occuparsene anche nelle prossime riunioni. Auspichiamo che il Terzo Pacchetto Gas, presentato martedì 14 dicembre dalla Commissione Europea, venga attuato rapidamente. Il pacchetto comprende l’acquisto congiunto volontario di stoccaggi strategici da parte degli operatori di trasmissione energetica, una misura che sarebbe utile per far fronte a eventuali rincari futuri”.

Il caro energia e la transizione

“L’aumento del costo dell’energia è legato soprattutto a cause congiunturali, come la ripresa economica globale e le strozzature negli approvvigionamenti. Questi fattori transitori dovrebbero essere almeno in parte superati nel corso del 2022, con la normalizzazione dei consumi e il superamento dei colli di bottiglia”, ha ricordato Draghi. “Tuttavia – riconosce il premier – i rincari riflettono anche un problema strutturale della transizione energetica. L’espansione delle rinnovabili è ancora incompleta, anche a causa delle esitazioni dei Governi di molti Paesi. Al tempo stesso, per raggiungere l’obiettivo di ridurre le emissioni, a livello globale utilizziamo meno fonti fossili come il carbone. Il risultato è una dipendenza da combustibili di transizione come il gas, con rischi di aumento dei prezzi. Il Governo si è impegnato a definire una chiara traiettoria di decarbonizzazione, con tempi rapidi ma realistici, e con obiettivi misurabili. Siamo impegnati a definire un percorso di riduzione delle emissioni a livello europeo che tenga conto della capacità di riconversione del nostro tessuto produttivo. Per aumentare rapidamente la produzione da fonti rinnovabili, abbiamo stanziato fondi ingenti e semplificato le procedure amministrative”.

La lezione della pandemia e l’unione bancaria

“Al Consiglio Affari Generali dei Ministri degli Affari europei del 23 novembre sono state adottate le Conclusioni per ‘mettere a sistema’ le lezioni apprese durante la pandemia. Il Consiglio europeo di dicembre inviterà il Consiglio Affari Generali a proseguire con questo lavoro. Per essere più preparati a eventuali crisi future, vogliamo migliorare le nostre capacità di risposta e tutelare al meglio il funzionamento del mercato unico”, ha detto l’ex capo della Bce intervenendo in Aula alla Camera.

“Nella prima fase dell’emergenza – ha ricordato il presidente del Consiglio – molti Stati Membri hanno cercato soluzioni individuali a un problema comune. Penso, per esempio, alla corsa all’approvvigionamento di dispositivi di protezione, agli episodi di protezionismo sanitario. Nei mesi successivi, però, abbiamo dimostrato di saper collaborare, ad esempio attraverso la centralizzazione degli acquisti di vaccini”.

“Nell’Euro Summit discuteremo della costruzione dell’unione dei mercati dei capitali, un progetto rilanciato grazie al nuovo piano di azione della Commissione europea, presentato nel settembre 2020. L’azione della Commissione si sta concretizzando attraverso iniziative come la revisione della direttiva Solvency II sul comparto assicurativo e il regolamento sui fondi di investimento europei a lungo termine. L’obiettivo è integrare i mercati nazionali dei capitali in un vero mercato unico, per aumentare le opportunità di investimento per i cittadini e di finanziamento per le imprese”, ha detto Draghi.

Il Premier ha anche ricordato come all’Euro Summit si discuterà anche del completamento dell’Unione bancaria, “necessario per rafforzare la stabilità finanziaria dell’unione monetaria. L’Italia lavora per affiancare ai due pilastri esistenti – il Meccanismo di Vigilanza Unico e il Meccanismo di Risoluzione Unico – un Sistema Europeo di Assicurazione dei Depositi. Il presidente dell’Eurogruppo fornirà dettagli sullo stato del negoziato in corso, a cui l’Italia partecipa con spirito costruttivo”.

I progetti per il futuro europeo fanno parte di quella filosofia di coordinamento dell’Unione che, dice Draghi, è stata fondamentale per la risposta economica alla crisi, con la creazione del programma Next Generation EU. Il premier ha ricordato a che punto sia l’Italia nel Pnrr con cui lo si sta sfruttando. “La settimana prossima ci sarà una cabina di regia per approvare la relazione annuale sullo stato di avanzamento del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Nel documento sarà illustrato lo stato di realizzazione del Piano: le riforme intraprese; gli investimenti avviati; gli organi preposti al controllo e alla valutazione delle misure. Il Governo farà il punto anche sui 51 obbiettivi da realizzare entro la fine dell’anno, che sono in larga parte già acquisiti e che siamo certi di raggiungere tutti nei tempi previsti”.

Gli esteri: la Bussola strategica a marzo

“Nel Consiglio europeo daremo inoltre un parere iniziale sulla bozza della ‘Bussola Strategica’, presentata a novembre dall’Alto Rappresentante per gli Affari Esteri, Borrell. La Bussola può avvicinarci a un’autentica difesa europea e favorire la costruzione di una cultura strategica comune”, ha detto il premier Mario Draghi. “Vogliamo migliorare le capacità di gestione di crisi legate a minacce ibride, cibernetiche e alla disinformazione – ha rimarcato il presidente del Consiglio – Proteggere al meglio gli spazi geo-strategici oggetto di contestazioni – dai mari allo spazio. E migliorare le capacità di risposta alle conseguenze dei cambiamenti climatici, dei disastri naturali e delle emergenze. Inoltre, servirà a pianificare meglio gli investimenti per sviluppare le nostre capacità di difesa, incluse le tecnologie emergenti. E farlo in modo coordinato, tramite la cooperazione e il supporto tra partner. Il negoziato continuerà anche dopo il Consiglio europeo”.

Ma quando arriverà la nuova ‘bussola’? “Intendiamo adottare la ‘Bussola strategica’ a marzo 2022. Questa dovrà servire da stimolo per rafforzare la politica estera europea. Servono innanzitutto meccanismi decisionali efficaci in materia di politica estera, di sicurezza e difesa, a partire dal superamento del principio dell’unanimità, che troppo spesso rallenta l’azione europea. Lo stesso vale per i meccanismi decisionali di impiego militare”, ha detto il premier.

“La capacità europea di pronto schieramento di circa 5 mila unità, proposta nella bozza della ‘Bussola’, richiede una struttura chiara e compiti ben definiti. È un primo passo importante, a cui dovrà seguire in futuro una mobilitazione maggiore, accompagnata da risorse finanziarie adeguate. Anche i processi di analisi delle minacce e di intelligence da parte delle Agenzie degli Stati membri devono – per Draghi – seguire processi più strutturati e rigorosi. Dobbiamo tenere conto anche delle sfide nell’ambito della sicurezza che provengono dal Mediterraneo allargato”.

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