Bimbo ‘super piuma’, intervento salvavita a Milano

Policlinico Milano
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Una bella storia di buona sanità ci arriva dalla Lombardia. E il protagonista è un bimbo piccolissimo – solo 370 grammi alla nascita – sottoposto con successo a un complesso intervento salvavita al Policlinico di Milano. Oggi il piccolo sta bene ed è tornato a casa.

Quando i bambini hanno troppa fretta di venire al mondo, c’è infatti il rischio che il loro organismo non sia ancora pronto per affrontare la vita. Come è successo a Lorenzo, nato con oltre 4 mesi di anticipo e che pesava meno di 400 grammi. La vita del bimbo è iniziata con diversi problemi legati alla sua estrema prematurità. Ma grazie all’intervento degli specialisti del Policlinico di Milano, e alla sua straordinaria voglia di vivere, ora il piccolo ha potuto superare ogni ostacolo e abbracciare la sua mamma.

A raccontare la sua storia sono i medici della struttura: mamma Elena era al settimo cielo quando ha saputo di aspettare un bambino. Poi, però, è accaduto l’imprevedibile: al quinto mese di gravidanza è dovuta correre all’ospedale della sua città, vicino a Milano, perché improvvisamente era iniziato il travaglio, ben 16 settimane prima del tempo.

Così quando è nato Lorenzo era piccolissimo, pesava solo 370 grammi. Una piuma. In effetti i bimbi che nascono con un peso inferiore a 1,5 chilogrammi vengono chiamati dai neonatologi proprio “bambini piuma”. Lorenzo non aveva nemmeno la forza di piangere perché i suoi polmoni non avevano avuto il tempo di formarsi. Il bimbo aveva iniziato anche a sviluppare una serie di complicazioni, tra cui una grave perforazione intestinale, legate al fatto che i suoi organi erano ancora molto immaturi: diventava quindi urgente trasferirlo al Policlinico di Milano, che con la sua Clinica Mangiagalli è il punto di riferimento per i casi complessi e delicati come quello di Lorenzo.

I chirurghi pediatrici sono intervenuti subito, rimuovendo la parte di intestino danneggiata, riparando la perforazione e mettendo l’organo ‘a riposo’ per agevolare la guarigione: un’operazione già di per sé complessa, ma questa volta resa estremamente difficile a causa del bassissimo peso di Lorenzo e della situazione estremamente delicata. Il successo dell’intervento è stato reso possibile anche grazie all’intensa collaborazione tra chirurghi e neonatologi, infermieri e anestesisti.

“Il nostro Ospedale – conferma Ezio Belleri, direttore generale del Policlinico di Milano – è un centro di riferimento internazionale per i bimbi prematuri e per le gravidanze complesse. Alla nostra Clinica Mangiagalli nascono ogni anno circa 6mila bambini: per questo riusciamo a garantire una nascita sicura e a promuovere la migliore qualità di vita in tutti quei casi che presentano delle difficoltà per le mamme e per i loro piccoli. Se una coppia sta affrontando una gravidanza a rischio, è indispensabile che abbia a disposizione un centro in cui i diversi specialisti lavorano in stretta sinergia, dalla diagnosi all’attività clinica, e dove ci siano percorsi dedicati in grado di seguire i piccoli pazienti nel tempo”.

Ma se il bimbo deve la vita a medici e chirurghi, la sua tenacia è innegabile. Una “incredibile forza di vivere ha permesso a Lorenzo di superare brillantemente le infezioni causate dalla perforazione intestinale – spiega Ernesto Leva, direttore della Chirurgia Pediatrica del Policlinico di Milano, che ha effettuato l’intervento insieme a Francesco Macchini – e per fortuna non ha sviluppato altre complicazioni come emorragie cerebrali o difficoltà polmonari, tipiche in questi neonati di bassissimo peso. Un successo che è dovuto anche al lavoro svolto dai neonatologi della nostra Terapia intensiva neonatale, guidati da Fabio Mosca, con un livello di professionalità altissimo”.

Leva

Dopo qualche giorno le condizioni di Lorenzo si sono stabilizzate, il suo peso è aumentato ed è quindi stato possibile intervenire nuovamente per ‘riattivare’ l’intestino e ristabilire il normale transito intestinale.

“Anche in questo caso la complessità dell’intervento è stata gestita senza difficoltà – aggiunge Leva – sia per l’esperienza dei chirurghi con i neonati così fragili, sia per la stretta sinergia con il team degli anestesisti dedicati ai pazienti più piccoli” coordinati da Giuseppe Sofi, direttore dell’Anestesia e Terapia Intensiva Donna – Bambino del Policlinico.

“Storie come queste ci fanno re-innamorare ogni volta del nostro lavoro – conclude il chirurgo pediatrico – e non ho difficoltà a sostenere che solo nel nostro Ospedale possono succedere questi ‘miracoli’. Il merito è della professionalità di medici, infermieri, e di tutto il personale che lavora con e per i bambini. Oggi Lorenzo sta bene, è tornato a casa ed è arrivato a superare i 3 chili: anche per questo, per noi rimarrà sempre un supereroe”.

 

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