Salute, 4 priorità del Piano contro la povertà sanitaria del Sud

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Dagli screening oncologici, ‘cancellati’ dalla pandemia, alla (tanto attesa) sanità di genere, dalla salute mentale, alla povertà sanitaria. Sono quattro le priorità del Piano nazionale rivolto alle Regioni meridionali, illustrate dal ministro della Salute, Roberto Speranza, illustrando il Piano nel corso dell’audizione alla Camera.

Nel frattempo prosegue il percorso di attuazione del Pnrr, e prende forma la sanità di domani. Che sarà forte di “una casa di comunità hub ogni 40-50mila abitanti con assistenza medica e infermieristica”, e degli “studi dei medici di medicina generale che saranno spoke delle case di comunità hub”. Con “l’obiettivo, entro il 2026, di portare l’assistenza domiciliare al 10% per gli over 65”, ha aggiunto Speranza, facendo il punto sullo stato di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Il 30 giugno è la scadenza per approvare la riforma dell’assistenza territoriale, ha aggiunto il ministro. “Siamo nei tempi per centrare questo obiettivo strategico”.

Si lavora, intanto, all’accordo collettivo nazionale per la medicina generale. E allo sviluppo della telemedicina, “sulla quale investiamo 1 miliardo di euro”.  Sempre in tema di sanità del territorio, il ministro ha parlato dell’ospedale di comunità “una struttura sanitaria per pazienti a media bassa intensità clinica e per degenze di breve durata” che servirà ad “evitare ricoveri impropri”. Quanto all’infermiere di famiglia, ce ne sarà “uno ogni 2-3mila abitanti da impiegare nei diversi setting assistenziali in cui l’assistenza territoriale si articola”.

IL PIANO PER IL MEZZOGIORNO – “Per la prima volta la Commissione Ue finanzia un Piano operativo nazionale sulla Salute, per il quale avremo 625 milioni dedicati al nostro Mezzogiorno che si vanno ad aggiungere ai fondi per la salute del Pnrr. Puntiamo sul Piano nazionale equità nella salute per contrastare la povertà sanitaria, nelle 7 Regioni del Sud che hanno maggiori difficoltà ad erogare le prestazioni di assistenza, soprattutto alle fasce più vulnerabili”, ha detto Speranza.

POVERTÀ SANITARIA – La prima priorità è il contrasto della povertà sanitaria, per migliorare l’accesso ai servizi da parte delle persone in stato di povertà sanitaria, anche con l’erogazione gratuita di farmaci di fascia C e dispositivi medici extra-Lea. Le azioni previste  sono il rafforzamento delle partnership istituzionali e con il terzo settore per l’identificazione e localizzazione del target di popolazione, l’emersione e la qualificazione dei bisogni di salute; il potenziamento della capacità dei servizi sanitari e socio-sanitari di rispondere ai bisogni di salute con accesso a bassa soglia, anche attraverso l’attivazione di Centri di prossimità contro la poverstà santiaria e l’outreaching; la realizzazione di azioni di educazione sanitaria volte all’empowerment dei gruppi più vulnerabili, anche tramite l’attivazione di referenti di comunità, associazioni, mediatori culturali, ecc.

SALUTE MENTALE – Altra priorità, la salute mentale, che ha come finalità il potenziamento dei Dipartimenti di Salute Mentale per la presa in carico efficace dei pazienti con disagio psicologico o disturbo mentale, anche in collaborazione con il sistema integrato degli interventi e servizi sociali e con il terzo settore. Fra le azioni previste: l’adozione di modelli di presa in carico efficaci per i programmi terapeutico-riabilitativi e socio-riablitativi personalizzati; la formazione/informazione dei soggetti per la presa in carico globale delle persone con disturbi mentali; il sostengo ai Dsm per l’adozione sistematica dei programmi terapeutici , in co-progettazione e cogestione con la persona, i suoi familiari e gli enti del terzo settore.

SCREENING ONCOLOGICI – Fra le priorità, anche la maggiore copertura degli screening oncologici, migliorando l’efficacia e l’efficienza dei programmi. Tra le azioni previste: l’identificazione della popolazione target e vulnerabile; il miglioramento delle modalità di reclutamento nei programmi di screening; il potenziamento di alcuni servizi per lo screening (punti di screening e motorhome attrezzati).

SALUTE DI GENERE – Rafforzamento della rete dei consultori familiari, il loro potenziamento strutturale funzionale e la loro messa in rete con gli altri servizi sanitari e socio-assistenziali del territorio, per l’identificazione di percorsi integrati di assistenza attenti (finalmente) alle differenze di genere.

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