Covid, senza vaccini 7,1 mln di italiani

Aboca banner articolo

Non è bastato il super green pass: fra gli over 50 il numero di nuovi vaccinati nell’ultima settimana scende ancora, attestandosi a quota 27.103 (-43,8% rispetto alla settimana precedente). Così al 15 febbraio sono ancora 7,1 milioni gli italiani che non hanno ricevuto nemmeno una dose di vaccino. A fare i conti è la Fondazione Gimbe, nel suo ultimo monitoraggio. 

Fra questi, però, ci sono anche 2 milioni di persone guarite da Covid-19 da meno di 180 giorni e pertanto temporaneamente protette.

Questi dati, sottolineano dalla Fondazione presieduta da Nino Cartabellotta, portano ad alcune considerazioni: se da un lato oltre 2 milioni di persone recentemente entrate in contatto con il virus contribuiscono ad alzare il livello di immunità della popolazione, dall’altro il numero di persone senza protezione è ancora molto elevato. Peraltro, la protezione immunitaria ottenuta dopo l’infezione cala progressivamente nel tempo ed è necessario vaccinarsi entro 6 mesi dall’avvenuto contagio.

C’è poi il nodo dei giovanissimi. Al 16 febbraio (aggiornamento ore 06.25) nella fascia 5-11 anni sono state somministrate 2.104.467 dosi: 1.325.934 hanno ricevuto almeno 1 dose di vaccino (di cui 931.950 hanno completato il ciclo vaccinale), con un tasso di copertura nazionale che si attesta al 36,1% e nette differenze regionali (dal 19,5% della Provincia Autonoma di Bolzano al 52,7% della Puglia).

Quanto all’ipotesi quarta dose, l’European Medicines Agency (Ema) ha suggerito di prenderla in considerazione solo per gli immunocompromessi. “Considerato che molti soggetti appartenenti a questa categoria hanno ricevuto la terza dose ben oltre 4 mesi fa – riflette il presidente Gimbe Nino Cartabellotta – l’Agenzia Italiana del Farmaco e il ministero della Salute dovrebbero pronunciarsi urgentemente in merito”.

C’è poi la questione dell’efficacia dei vaccini e della variante Omicron. I dati dell’Istituto Superiore di Sanità dimostrano la riduzione dell’efficacia a partire da 3 mesi dal completamento del ciclo primario e la sua risalita dopo la somministrazione del richiamo. In particolare: l’efficacia sulla diagnosi scende progressivamente dal 63,6% per i vaccinati con due dosi entro 90 giorni al 41,7% per i vaccinati da più di 120 giorni, per poi risalire al 65,7% dopo il richiamo; l’efficacia sulla malattia severa scende progressivamente dall’88,3% per i vaccinati con due dosi entro 90 giorni all’83,7% per i vaccinati da più di 120 giorni, per poi risalire al 94% dopo il richiamo.

Complessivamente nelle persone vaccinate con ciclo completo (più eventuale dose di richiamo), rispetto a quelle non vaccinate, nelle varie fasce d’età si riduce l’incidenza di diagnosi (del 47,5-75,7%), ma soprattutto di malattia grave (del 71,7-89,2% per ricoveri ordinari; dell’81,6-93,9% per le terapie intensive) e decesso (dell’83,1-92,7%), ricordano gli esperti. Dati che non ci stanchiamo di pubblicare, nella speranza di essere utili a chi fa fatica a trovare numeri in grado di convincerlo a superare la paura dei vaccini.

ABBIAMO UN'OFFERTA PER TE

€2 per 1 mese di Fortune

Oltre 100 articoli in anteprima di business ed economia ogni mese

Approfittane ora per ottenere in esclusiva:

Fortune è un marchio Fortune Media IP Limited usato sotto licenza.