Telemedicina e terapie anti-cancro orali, il progetto al Pascale

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La pandemia ha sicuramente impattato sul mondo dell’oncologia mettendo in forte difficoltà il sistema sanitario e aggiungendo complessità nella presa in carico di pazienti fragili.

Al fine di contenere il contagio attraverso il distanziamento sociale, infatti, sono stati fortemente ridotti gli accessi alle strutture ospedaliere e, in particolare, pur garantendo i trattamenti medici antitumorali per i pazienti in fase acuta, sono state rinviate le visite specialistiche e gli screening di controllo, nonché gli interventi chirurgici programmati: secondo Aiom nel 2020, rispetto al 2019, le nuove diagnosi di tumore sono diminuite dell’11%, i nuovi trattamenti farmacologici si sono ridotti del 13% e gli interventi chirurgici hanno fatto registrare un -18%.

La necessità di riavvicinare il paziente oncologico alla rete di cure ha dato la spinta per ripensare i percorsi assistenziali, imprimendo una forte un’accelerazione al generale processo di digitalizzazione della sanità, in particolare rispetto all’adozione di nuove teconolgie come la telemedicina. Le nuove Indicazioni nazionali per l’erogazione di prestazioni di telemedicina (17 dicembre 2020), approvate dalla Conferenza Stato Regioni, riconoscono la necessità di procedere a un rinnovamento organizzativo e culturale al fine di garantire la massima continuità assistenziale ed il coinvolgimento attivo del paziente.

Con questo spirito, l’Associazione italiana di oncologia medica ha incoraggiato l’impiego della telemedicina, nella convinzione che la sua diffusione e il suo impiego non penalizzino la qualità dell’assistenza ai pazienti oncologici, ma ne consentano invece una gestione moderna ed efficiente. I dati dell’Osservatorio Innovazione digitale in sanità della School of Management del Politecnico di Milano mostrano come il ricorso al teleconsulto da parte dei medici specialisti sia quasi raddoppiato, durante l’emergenza, (dal 21% al 47% di utilizzo) e oltre 8 medici su 10 ora vorrebbero impiegare questo strumento in futuro.

In questo contesto di accelerazione nell’adozione di nuovi strumenti tecnologici, a partire dal gennaio 2021 la Regione Campania ha esteso l’utilizzo della piattaforma regionale Sinfonia Telemedicina, resa disponibile per la Rete Oncologica Campana, per avvicinare e far interagire professionisti sanitari e pazienti in sicurezza informatica e nel rispetto della privacy e senza barriere tecnologiche. La piattaforma regionale supporta l’erogazione della televisita/videochiamata, e costituisce un fattore trasversale rispetto ai sistemi informatici regionali ed unificante rispetto il percorso del pazienti.

Anche le aziende farmaceutiche hanno contribuito a rendere possibile una ridefinizione di percorsi di cura che siano siano più sostenibili per i pazienti e per il sistema salute, qualificandosi come partner del sistema sanitario e fornendo soluzioni efficaci ed efficienti in setting assistenziali complessi come quelli dell’oncologia. Vanno in questa direzione l’impegno nello sviluppo clinico di alternative terapeutiche a somministrazione orale, e il supporto nella gestione a distanza del paziente attraverso l’erogazione gratuita di servizi di consegna domiciliare del farmaco e somministrazione di analisi cliniche a domicilio in completa integrazione con il sistema sanitario ed i centri di riferimento.

Le opportunità di cura offerte dall’innovazione tecnologica e dalla disponibilità di terapie orali efficaci per la maggior parte dei tumori, permettono quindi una ridefinizione del paradigma di gestione del paziente oncologico, con possibili vantaggi in termini di tempo e spesa non solo per il sistema sanitario ma anche per i pazienti stessi e per i loro caregivers.

In questo contesto, il progetto beyond, Better quality of life by reducing Day Hospital access for Ovarian Cancer (OC) patients, avviato nel luglio 2020 grazie al supporto di GSK e gestito da Business Integration Partners, si è posto l’obiettivo di analizzare il percorso delle pazienti affette da carcinoma ovarico (CO) in terapia oncologica di mantenimento di prima o seconda linea, confrontando l’impatto della terapia endovenosa (EV) e orale (OS) sulla gestione della paziente in termini di tempi e costi per i diversi attori dell’ecosistema salute: ospedale, laboratori di analisi locali, farmacie territoriali, pazienti e accompagnatori.

In pieno svolgimento del progetto il Pascale ha adottato la piattaforma regionale di telemedicina e ha attivato diversi ambulatori virtuali. In particolare, una unità pilota del Pascale ha trasformato il 30% delle visite degli ambulatori di terapie oncologiche orali in televisita. Le analisi dei costi del progetto Beyond sono state quindi estese a questa modalità.

Il progetto ha analizzato le pazienti affette da carcinoma ovarico, patologia a bassa prevalenza ma con elevata letalità con un tasso di sopravvivenza a 5 anni del 40% che scende al 15-20% negli stadi avanzati. Questa patologia ha un forte impatto sulla qualità della vita dei pazienti, con trattamenti successivo volti a cronicizzare la malattia, con un importante burden economico per i servizi sanitari, i pazienti e la società.

Le pazienti affette da questa patologia in cura presso l’Istituto Nazionale dei Tumori Pascale di Napoli nel periodo in esame sono state 190, di cui la maggior parte in terapia endovenosa con chemioterapia (55%) e la restante parte in terapia orale a base di Parp inibitori (niraparib, olaparib, rucaparib). Le pazienti in terapia orale devono essere valutate periodicamente dal personale sanitario nel corso della terapia, in genere con controlli mensili.
Nell’ambito del progetto Beyond, sono stati intervistati oncologi, infermieri e farmacisti con lo scopo di definire quale sia il modello di gestione della paziente più vantaggioso dal punto di vista economico-organizzativo tra: prevalentemente in ospedale, ospedale territorio (ambulatorio in presenza) e virtual domicilio.

In questa valutazione, sono state adottate le prospettive dell’Ospedale e di altre strutture del Ssn che intervengono nel percorso (laboratori di analisi, farmacie territoriali), la prospettiva del paziente e quella dei caregiver. I risultati mostrano come le pazienti in terapia OS permettono di risparmiare il 35% del tempo del personale sanitario, indipendentemente dal modello utilizzato (ospedale territorio o virtual domicilio) e dai protocolli di sicurezza introdotti durante la pandemia (es: triage).

Per quanto riguarda il tempo guadagnato dalle pazienti OS, rispetto alle pazienti in terapia EV, per un singolo accesso (inclusi tempi di attesa e di spostamento dal domicilio alle strutture del Ssn) una paziente risparmia fino al 32% del tempo quando gestita in un setting misto osedale-territorio e fino al 74% del tempo quando gestita telematicamente in virtual domicilio.

Considerando i costi sanitari ed i costi sociali, la terapia OS ha rappresentato un’opportunità di risparmio signficativa sia nella prospettiva dell’ lstituto Nazionale Tumori Pascale (circa 78-80%), sia dal punto di vista della paziente, dove il modello virtual domicilio è risultato il più conveniente dei tre modelli organizzativi analizzati (registrando oltre l’80% in meno di costi sociali).

In conclusione questa analisi basata sull’esperienza del Pascale in epoca Covid ha messo in evidenza l’efficienza di un modello organizzativo meno “ospedale-centrico”, che consente di razionalizzare le risorse per il sistema sanitario regionale e per i pazienti e le loro famiglie. In un setting assistenziale postpandemico con l’esplosione delle tecnologie digitali a supporto della telemedicina vedrà certamente un maggiore utilizzo delle tecnologie nella prospettiva della sostenibiità del sistema e nell’interesse del principale attore della rete di cure: il paziente.

La scelta della Regione Campania di dotarsi di uno strumento unico regionale, validato anche da questa esperienza, rappresenta un significativo vantaggio per riportare tali attività digitali nell’ambito del programma Sinfonia. L’Istituto Tumori di Napoli Pascale ha intenzione di incrementare nel 2022 il numero di visite virtuali, particolarmente nel settore delle terapie oncologiche orali, delle cure palliative e della psico-oncologia.

*Attilio Bianchi è direttore generale Istituto Nazionale Tumori Irccs, Fondazione G Pascale, Napoli. Firma il testo con Sandro Pignata, Leonardo Miscio, Rocco Saviano, Piera Maiolino, Sabrina Chiara Cecere, Marilena Di Napoli, Gelsomina Iovane, Davide D’Errico.

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