Disturbi alimentari, la grande epidemia dei giovanissimi

disturbi alimentari
Aboca banner articolo

La condizione psicologica di molte ragazze e ragazzi è peggiorata dopo l’emergenza pandemica.

Solo durante i primi 6 mesi di pandemia i casi di disagio sono aumentati del 40% rispetto ai primi 6 mesi del 2019. Oltretutto in una situazione in cui si faceva fatica, come per altre patologie, anche a chiedere aiuto. Gli ultimi dati rilevati arrivano dall’Istituto superiore della sanità (Iss), che li ha presentati oggi, in occasione della Giornata nazionale del fiocchetto lilla.

Non si tratta dunque solo di percezione: la tendenza è confermata dai numeri e non va sottovalutata. L’emergenza Covid ha messo a dura prova la socialità di bambini e ragazzi, la loro possibilità di incontrarsi con gli amici e fare le esperienze formative per quell’età. Molti gli aspetti che convergono nell’indicare una sofferenza per bambini e ragazzi su numerosi fronti. La condizione psicologica dei più giovani ha risentito dell’emergenza quanto e più di quella degli adulti, stando a quanto indicano diversi segnali. Un problema che ha portato anche all’approvazione di misure normative specifiche, come il bonus psicologo e il potenziamento dei servizi di neuropsichiatria per l’infanzia e l’adolescenza. Misure previste lo scorso febbraio dalla legge 15/2022, in sede di conversione del decreto legge 228/2021. 

Ma quanto incide il fenomeno nel nostro Paese, rispetto a prima della pandemia?

Monitorare un aspetto come questo sicuramente non è semplice. Uno strumento che consente una lettura del fenomeno è l’indice di salute mentale, elaborato da Istat all’interno degli indicatori sul benessere equo e sostenibile (Bes). Si tratta di una modalità di misura del disagio psicologico (psychological distress) ottenuta dalla sintesi dei punteggi totalizzati da ciascun individuo di almeno 14 anni, in 5 quesiti estratti da uno specifico questionario. I quesiti selezionati si riferiscono alle quattro dimensioni principali della salute mentale: ansia, depressione, perdita di controllo comportamentale o emozionale e benessere psicologico. A partire dalle risposte, viene elaborato un indice che varia tra 0 e 100: più è elevato l’indice, migliori sono le condizioni di benessere psicologico della persona.

Tale indice, una volta disaggregato per età, sembra indicare un netto peggioramento del benessere psicologico tra ragazze e ragazzi tra i 14 e 19 anni, proprio a cavallo tra la rilevazione del 2020 e quella del 2021.

Il peggioramento delle condizioni di salute mentale è stato asimmetrico rispetto al genere. Per le adolescenti il calo dell’indice è stato molto più netto, passando in un solo anno da 71,2 a 66,6. Anche per i maschi si registra un peggioramento, sebbene più contenuto: da 76,5 a 74,1.

È interessante osservare come gli effetti psicologici sui più giovani siano andati incrementando con il prolungarsi della pandemia da Covid-19. Nel primo anno di emergenza, almeno per questa fascia di età, non erano ancora emersi – in media – gli strascichi in termini di salute mentale di ragazzi e ragazze. Ed è soprattutto su queste ultime che l’impatto è stato maggiore.

ABBIAMO UN'OFFERTA PER TE

€2 per 1 mese di Fortune

Oltre 100 articoli in anteprima di business ed economia ogni mese

Approfittane ora per ottenere in esclusiva:

Fortune è un marchio Fortune Media IP Limited usato sotto licenza.