Covid, l’impennata dei ricoveri fra i minori

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Costa accadendo negli ospedali italiani con la risalita della curva dei casi Covid? A rispondere è l’ultimo report degli ospedali sentinella Fiaso (Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere), che segnala un’impennata dei ricoveri di pazienti pediatrici: +48%.

Per il resto la curva dei ricoveri scende ancora, ma molto più lentamente: in una settimana il numero dei pazienti ricoverati in aree Covid si è ridotto del 5,2%. Nei reparti ordinari la diminuzione è stata del 5% mentre nelle terapie intensivendel 7,5%. Bisogna anche dire che i ricoveri, in discesa nel nostro Paese dal 1 febbraio, avevano registrato la scorsa settimana un calo del 16%.

Negli ultimi sette giorni si riflettono anche sugli ospedali gli effetti della risalita della curva dei contagi. Si registra, infatti, un lieve aumento del 2% di ricoverati “con Covid” nei reparti ordinari: sono quei pazienti arrivati in ospedale per curare altre patologie e trovati positivi al virus grazie al tampone pre-ricovero.

“Registriamo un piccolo aumento dei ricoverati con Covid, in cura per altre patologie ma positivi al virus, mentre continua a scendere il numero dei pazienti in ospedale per Covid, ovvero con sintomi respiratori e polmonari – precisa il presidente di Fiaso, Giovanni Migliore – Questo significa che c’è ancora una circolazione intensa del virus ma, grazie alla vaccinazione, il fenomeno è divergente da quello dell’ospedalizzazione per Covid: la probabilità di avere una malattia polmonare dopo essersi infettati si è ormai ridotta notevolmente”. Attenzione, però, a cadere nella trappola dello scampato pericolo. “Occorre ancora prestare la massima prudenza e continuare ad adottare le precauzioni – ammonisce Migliore – soprattutto per i soggetti superfragili”.

Ma vediamo i dettagli del rapporto: in terapia intensiva la riduzione in una settimana è stata del 7,5%. Tre pazienti su quattro in rianimazione sono ricoverati “per Covid” con gravi sintomi respiratori: l’83% non risulta vaccinato o non ha ancora fatto la terza dose.

Cambia segno la curva dei ricoveri pediatrici: dopo oltre un mese di flessione, torna a salire il numero degli under 18 nelle aree Covid dei 4 ospedali pediatrici e nei reparti di pediatria degli ospedali sentinella. Fiaso ha analizzato anche tra i piccoli pazienti in ospedale la presenza o meno di sintomi respiratori e polmonari tipici da Covid. Applicando la distinzione tra ricoverati “per Covid” e ricoverati “con Covid”, secondo Fiaso i giovanissimi pazienti in cura per altre patologie trovati positivi al virus sono più che raddoppiati in una settimana. I ricoverati “per Covid”, invece, continuano lentamente a diminuire.

L’incremento del 48% dunque si concentra esclusivamente sui pazienti incidentalmente positivi al tampone, e dunque isolati in reparti Covid, ma che necessitano di differenti cure e terapie in ospedale.

“Le scuole sono tutte aperte e i bambini rappresentano la categoria di popolazione meno vaccinata in assoluto – ragiona Migliore – E’ chiaro che, con questa circolazione ancora intensa e la presenza di Omicron 2, il virus colpisca proprio i soggetti meno vaccinati. Il 48% dei piccoli pazienti ricoverati, infatti, ha tra 0 e 4 anni e non può dunque essere vaccinato. Desta ancora preoccupazione il dato sulle vaccinazioni dei genitori dei neonati: il 46% dei pazienti tra 0 e 6 mesi finiti in ospedale ha entrambi i genitori no vax e un’altra percentuale dell’8% un genitore vaccinato e l’altro no. Più della metà dei neonati ricoverati non ha alcuna protezione dal virus”, nemmeno nel caso dei familiari che se ne prendono cura.

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