Crescono Rt e incidenza Covid ma l’Italia riapre, ecco la roadmap

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La pandemia non è finita, anzi: da qualche tempo il virus di Covid-19 in Italia sta circolano più intensamente e questa settimana aumentano incidenza ed Rt. Ma i dati principali emersi dalla cabina di regia segnalano anche una situazione sotto controllo negli ospedali, e non hanno fermato il processo di riaperture. Il Consiglio dei ministri ha infatti approvato all’unanimità le nuove misure previste dal decreto legge “Riaperture”.

La “road map” dell’allentamento delle misure anti-Covid è stata tracciata e si procederà, come al solito, in modo progressivo. Così, nonostante la fine dello stato di emergenza e l’addio al Comitato tecnico scientifico, fino al 30 aprile resterà l’obbligo di mascherine nei luoghi chiusi.

Ma vediamo cosa sta accadendo in Italia. Secondo gli ultimi dati aumenta l’incidenza settimanale a livello nazionale: 725 casi Covid ogni 100.000 abitanti (11-17/03) contro 510 ogni 100.000 abitanti (04-10/03), dati flusso ministero Salute. Nel periodo 23 febbraio – 8 marzo, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,94 (range 0,83 – 1,24), in aumento rispetto alla settimana precedente – quando era 0,83 – ma ancora al di sotto della soglia epidemica. Stesso andamento per l’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero: Rt=0,90 (0,88-0,93) al 8/03/2022 contro Rt=0,82 (0,79-0,85) al 1/03. Attenzione, però: l’Rt tendenziale (basato su dati parzialmente completi) all’8 marzo è sopra la soglia epidemica (Rtaug=1.24 (1.23-1.24)).

In questo quadro le notizie che arrivano dagli ospedali non sono (ancora?) allarmanti: il tasso di occupazione Covid in terapia intensiva è al 4,8% (rilevazione giornaliera del ministero della Salute al 17 marzo) contro il 5,5% del 10 marzo. Mentre il tasso di occupazione nelle aree mediche a livello nazionale è stabile al 12,9%. Quattro Regioni sono classificate a rischio alto a causa di molteplici allerte di resilienza. Quindici a rischio moderato, di cui due ad alta probabilità di progressione a rischio alto.

In questo quadro l’Italia allenta – come i ‘vicini’ europei – le misure anti-Covid. “I provvedimenti approvati sono importanti eliminano quasi tutte le restrizioni che hanno limitato i nostri comportamenti nei mesi passati” ha sottolineato il presidente del Consiglio, Mario Draghi, nella conferenza stampa al termine del consiglio dei ministri”.

Fine stato emergenza – Il 31 marzo finirà lo stato di emergenza e, di conseguenza, decadono il Cts e la struttura del commissario straordinario. “Le funzioni che sono state esercitate dal commissario straordinario” per l’emergenza Covid Francesco Paolo Figliuolo, “saranno ora in capo ad una unità per il completamento della campagna di vaccinazione e per il contrasto della pandemia, in una fase di transizione che ci accompagnerà fino al 31 dicembre. Poi tutte queste funzioni andranno al ministero della Salute” ha precisato lo stesso ministro della Salute Roberto Speranza.

Fine delle Regioni a colori – Addio a zona bianca, gialla, arancione e rossa, almeno per come le abbiamo conosciute fino a ora (mentre l’Italia sta scivolando in bianco).

Mascherine – Il decreto legge, rivede le regole sull’uso delle mascherine. Dal 1 al 30 aprile sarà obbligatorio indossare le FFP2 su: aerei, navi e traghetti interregionali; treni interregionali, Intercity Alta Velocità; autobus interregionali e a noleggio con conducente; sul trasporto pubblico locale o regionale; trasporto scolastico; funivie, cabinovie e seggiovie. “Sulle mascherine confermiamo fino al 30 aprile l’impianto esistente, quindi restano esattamente le norme che sono oggi vigenti. Come sapete le mascherine non sono già più obbligatorie all’aperto dal 10 di febbraio, salvo casi in cui ci sono particolari assembramenti, mentre restano obbligatorio al chiuso e resta l’obbligo di Ffp2 in alcuni luoghi che riteniamo maggiormente a rischio” ha ricordato il ministro della Salute Roberto Speranza.  “Manteniamo l’obbligo al chiuso fino al 30 aprile, poi ovviamente il governo avrà modo di verificare l’andamento epidemiologico e valutare quali eventuali altre scelte siano necessarie o no, quindi in questo momento la mascherina nei luoghi di lavoro resta prevista”.

Cinema, teatri, concerti – Mascherina sì anche per teatri, concerti, cinema, locali di intrattenimento e musica dal vivo, eventi e competizioni sportive. Sempre fino al 30 aprile, in tutti gli altri luoghi al chiuso (escluse le abitazioni private), sarà obbligatorio indossarle. Idem nel caso delle discoteche, “a eccezione del momento del ballo”.

Riprendono le gite scolastiche – Buone notizie per gli studenti: dal primo aprile, fino alla conclusione dell’anno scolastico, torna la possibilità di svolgere uscite didattiche e viaggi di istruzione.

Quarantene e isolamento – Addio alle quarantene per contatto. Erano già state superate per la popolazione vaccinata, ora saranno superate per tutti” ha detto Speranza. Resterà in isolamento solo chi è positivo al virus. Nelle scuole questo vuol dire che dal 1 aprile andrà a casa soltanto chi è positivo. Gli altri potranno tranquillamente restare in classe e seguire le lezioni.

Green pass e obbligo vaccinale per over 50 – Si avvicina la fine del super green pass. Gli over 50 non dovranno più avere il cosiddetto Green pass rafforzato, ma sarà sufficiente fino al 30 aprile il green pass base. E non ci sarà più la sospensione dal lavoro. “La sospensione dal lavoro” in assenza di vaccinazione Covid-19, ha precisato Speranza, “resterà solo per una fascia che noi riteniamo essere quella più a rischio, più sensibile, perché è quella che ha più a che fare con le fragilità, ovvero il personale sanitario, i lavoratori delle strutture ospedaliere e i lavoratori delle Rsa”. Per loro c’è un prolungamento dell’obbligo vaccinale al 31 di dicembre.

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