Farmaci dimenticati, perché 4 anziani su 10 non seguono la cura

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Con l’aumentare dell’età, è sempre più raro trovare persone che non facciano i conti con qualche acciacco. In media gli anziani prendono 6-7 farmaci, il 90% assume più di un medicinale e il 50% da 2 a 4 farmaci da banco. Portapillole o trousse nella borsa e sveglie sul telefonino possono aiutare, ma quando la terapia si complica e le pastiglie si moltiplicano, può capitare qualche dimenticanza. Così non stupisce troppo scoprire che ben quattro anziani su dieci non assumano con regolarità i farmaci prescritti. Un fenomeno che, oltre agli sprechi economici, si traduce anche in una ridotta efficacia delle terapie stesse.

Non solo: un anziano su tre ammette di dimenticare spesso l’assunzione dei farmaci, e anche per questo molti (il 49,8%) ritengono che sarebbe utile l’aiuto di uno strumento o di una persona che ricordi di assumere le terapie al momento giusto.

La ‘fotografia’ degli over 60 alle prese con l’aderenza alla terapia, arriva  da un’indagine del Centro studi di Senior Italia FederAnziani. Uno scenario preoccupante, diffuso in occasione della Giornata nazionale per l’aderenza alle terapie che si celebra nella ricorrenza della morte di Giuseppe Moscati, il “Santo medico” morto il 12 aprile del 1927. Un problema quello dell’aderenza, cresciuto nell’ultimo biennio dopo la pandemia.

Ma vediamo i dati del report: gli intervistati sono mediamente affetti da 2 o più patologie, tra le quali diabete, malattie respiratorie, malattie cardiocircolatorie, oncologiche, osteoarticolari. Quasi 9 su 10 (88%) consultano abitualmente per problemi di salute il medico di medicina generale, il 49,8% consulta il medico specialista, il 9,1% il farmacista. Oltre la metà (il 51,8%) viene visitata dal medico di medicina generale almeno una volta al mese, e l’81,3% verifica con il proprio medico di famiglia le terapie prescritte dallo specialista, che nel 93,7% dei casi non vengono modificate.

Come anticipato, alla domanda “Assumi regolarmente i farmaci prescritti?”, oltre 4 senior su 10 rispondono di no, ben il 43,7%. Più di uno su due prende almeno 3 farmaci (il 51,4%). Uno su su tre (il 33,8%) dimentica spesso di assumere un farmaco prescritto; al 26,7% di loro è capitato di dimenticarsene raramente; solo il 39,5% dichiara di non farlo mai.

Se una larga maggioranza afferma che il medico spiega l’importanza dell’assunzione del farmaco (il 69,1%), a qualcuno succede solo “ogni tanto” (il 17,7%), e c’è un 13,2% a cui invece non viene adeguatamente spiegato.

La maggior parte non ha un aiuto in casa nell’assunzione di farmaci; solo il 13,2% è seguito o da un familiare o da un badante. Cosa fare, quindi, per migliorare l’aderenza alla terapia? Il 42,8% ritiene che sarebbe molto aiutato da uno strumento ad hoc che ricordi l’assunzione dei farmaci. Più nel dettaglio, fra le varie opzioni possibili di supporto, circa la metà (il 49,8%) ritiene che sarebbe utile avere un aiuto, mentre il 21% preferirebbe avere uno schema semplice e poche assunzioni giornaliere. Alcuni (il 18%) ritengono che sarebbe utile una spiegazione precisa dei rischi dell’interruzione della cura, oppure (11,2%) una spiegazione più precisa dei benefici della terapia.

“Quella per il miglioramento dell’aderenza alla terapia è una battaglia che non si può perdere”, dichiara la presidente Senior Italia FederAnziani Eleonora Selvi. “Bisogna combattere questo fenomeno preoccupante, puntare sul rapporto di fiducia con il medico, sulla promozione di tutti gli strumenti a supporto del paziente, specie quello anziano e fragile, su campagne specifiche ed interventi che contrastino la mancata aderenza, riducendo complicanze, decessi e ottimizzando la cura”.

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