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Vaccini, atteso in autunno il bivalente anti-Omicron di Moderna

Moderna
Gilead

Non si ferma la ricerca sui vaccini anti-Covid. E’ di queste ore la notizia che la biotech americana Moderna sta valutando un vaccino booster anti-Covid bivalente (mRna-1273.214) che combina il prodotto attualmente autorizzato anche come richiamo con un candidato booster specifico per le varianti Omicron, che ormai hanno soppiantato Delta.

I risultati iniziali dello studio di fase clinica 2-3 in corso, sono attesi nel secondo trimestre dell’anno. L’azienda fa sapere che questo prodotto bivalente “rimane il nostro candidato principale per una dose di richiamo” da somministrare “nell’emisfero settentrionale nell’autunno 2022“, come ha spiegato il Ceo Stéphane Bancel.

“Non vediamo l’ora di condividere i dati iniziali su mRna-1273.214 nel secondo trimestre – aggiunge l’amministratore delegato – Riteniamo che un vaccino di richiamo bivalente, se autorizzato, rappresenterebbe un nuovo strumento” di protezione contro Covid-19, “mentre continuiamo a rispondere alle varianti emergenti” del coronavirus Sars-CoV-2.

In attesa dei risultati di quello che Moderna considera quindi il vaccino più probabile da proporre per un richiamo autunnale, la compagnia Usa ha comunicato nuovi dati clinici su un altro candidato booster bivalente (mRna-1273.211), che include mutazioni caratteristiche della variante di preoccupazione (Voc) Beta di Sars-CoV-2, molte delle quali – evidenzia Moderna – sono presenti anche in varianti più recenti, inclusa Omicron.

Rispetto al vaccino attualmente autorizzato, a parità di dosaggio (50 microgrammi) e a fronte di un profilo analogo per quanto riguarda sicurezza e tollerabilità, mRna-1273.211 ha dimostrato di produrre titoli di anticorpi neutralizzanti superiori contro tutte le varianti di preoccupazione, Omicron compresa. E nei confronti di Beta e Omicron, questa superiorità si è mantenuta per 6 mesi.

“Riteniamo che questi risultati confermino la bontà della strategia bivalente che abbiamo annunciato e iniziato a perseguire nel febbraio 2021”, commenta Bancel. Insomma, mentre diversi Paesi – Italia inclusa – sono alle prese con la quarta dose di vaccino, la strada per un richiamo in autunno sembra la più gettonata anche dalla ricerca farmaceutica.

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