Ricerca, il Pascale scommette su giovani e donne

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Multidisciplinarietà, ma soprattutto giovani e donne: queste le principali novità del nuovo programma di ricerca triennale dell’Istituto dei tumori Pascale di Napoli, voluto dal direttore scientifico Nicola Normanno.

Su 49 progetti altamente innovativi approvati nel programma triennale di pianificazione delle attività di ricerca, 23 sono stati proposti da giovani ricercatori e di questi 22 vedono come responsabile principale una donna. Come tutti gli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico, il Pascale deve dotarsi di un programma di ricerca triennale per pianificare le sue attività. Per questo la direzione strategica dell’Irccs partenopeo ha emesso un bando per due tipologie di progetti di ricerca, programmi interdipartimentali per favorire l’interazione tra ricercatori clinici e pre-clinici e progetti rivolti a giovani ricercatori. Il requisito per tutti è stato quello di avere una ricaduta clinica ed un collegamento con le attività della Rete Oncologica Campana (Roc), coordinata proprio dal Pascale.

“Questa programmazione rappresenta una svolta importante verso un maggiore coinvolgimento di giovani e donne nelle attività di ricerca dell’Istituto – commenta Nicola Normanno – Questa svolta rosa è avvenuta anche nell’individuazione dei nuovi coordinatori delle linee di ricerca in cui sono raggruppati i progetti, di cui 5 su 8 sono donne”.

Tra i progetti presentati dalle giovani ricercatrici, due hanno importanti ricadute cliniche. Si tratta del progetto di Cristin Roma, 44 anni e precaria al Pascale da 14: sarà svolto presso i laboratori della sede di Mercogliano e avrà come obiettivo l’identificazione di fattori genetici che possano determinare forme ereditarie di tumori gastrici, per consentire una diagnosi precoce della malattia.

Claudia Cardone, 34 anni e al Pascale dal 2019, svilupperà un registro dei tumori localizzati del colon-retto per poter identificare nuovi biomarcatori che consentano la personalizzazione delle terapie adiuvanti, per ridurre le recidive della malattia.

“La ricerca del Pascale è fortemente integrata con l’attività assistenziale – sottolinea il direttore generale del polo oncologico, Attilio Bianchi – L’investimento in ricerca che abbiamo approvato con questo programma avrà delle importanti ricadute positive sulla già elevata qualità dell’assistenza che il Pascale è in grado di fornire ai pazienti oncologici”.

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