Covid, Omicron 5 e i numeri dagli ospedali

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Si avvicina la scadenza di metà giugno, quando dovrebbero cadere altri misure anti-Covid, ma il virus circola ancora. Sono stati 28.082 i nuovi casi nelle ultime 24 ore, con 70 morti. E da qualche giorno alcuni esperti hanno lanciato un allarme sulla nuova sottovariante Omicron 5 (Ba.5), più contagiosa delle precedenti. Ma sarà anche più aggressiva? Fortune Italia lo ha chiesto a Massimo Ciccozzi, responsabile dell’unità di Statistica medica ed Epidemiologia della facoltà di Medicina e Chirurgia del Campus Bio-Medico di Roma, anche noto come il ‘cacciatore di varianti’.

“Omicron 5 è sicuramente più contagiosa delle altre sottovarianti: nel sito Rbd il potenziale di membrana è in aumento e questo significa che aggredisce meglio il recettore Ace2. Questo è coerente con il fatto che ogni variante è più contagiosa di quella che l’ha preceduta, perché altrimenti non avrebbe senso dal punto di vista evolutivo”, dice l’epidemiologo.

Quanto alla maggiore aggressività, in realtà “c’è solo uno studio giapponese, oltretutto non ancora sottoposto a revisione fra pari, condotto sui criceti”. Quindi si tratta di un lavoro ‘da prendere con le pinze’, come si sul dire. “Quello che sappiamo è che la mutazione che accomuna questa sottovariante con la Delta è in siti che non sono così importanti per dar luogo a infezioni delle vie polmonari. Insomma, non credo sia il caso di preoccuparci così tanto. Piuttosto – dice Ciccozzi – con questa variante stanno aumentando le reinfezioni: chi ha avuto Omicron 1 può avere Omicron 5″.

Quanto all’aggressività di questa sottovariante, Ciccozzi invita a guardare i numeri degli ospedali. “Sono questi i dati da guardare”, sottolinea. Ebbene, la buona notizia è che continua a scendere la curva dei ricoveri Covid. Il trend di calo – secondo il report degli ospedali sentinella della Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere (Fiaso) – sembra essersi ormai consolidato da oltre un mese: per la quinta settimana consecutiva diminuisce il numero di pazienti ricoverati nelle aree Covid, sia nei reparti ordinari sia nelle terapie intensive, del 16,3%.

Nei reparti Covid ordinari la riduzione settimanale si attesta al 15,9%. Nelle rianimazioni il numero dei ricoverati scende del 24,2%. Ma si registra anche un incremento dei pazienti no vax: sono il 40% di chi occupa un posto letto in terapia intensiva. Mentre la stragrande maggioranza dei soggetti vaccinati e finiti in rianimazione risulta aver ricevuto il vaccino da oltre 4 mesi e, pur affetti da altre patologie, non ha fatto la dose booster.

Quanto ai bambini, sono 28 i pazienti sotto i 18 anni ricoverati nei quattro ospedali pediatrici e nei reparti di pediatria degli ospedali aderenti alla rete dei sentinella Fiaso: due bambini sono in terapia intensiva con Covid e ci sono tre casi di Mis-C. Numeri bassi, anche se i ricoveri pediatrici sono in lieve aumento.

“Questi dati ci dicono che la situazione, nonostante Omicron 5, è al momento sotto controllo”, commenta Ciccozzi. E se  Andrea Costa, sottosegretario alla Salute a ‘Radio anch’io’ su Rai Radio1 ha anticipato che “il 15 giugno credo che andremo a rimuovere le ultime misure restrittive come le mascherine al chiuso“, Ciccozzi sottolinea come “la popolazione è stanca. Delle mascherine, ma anche dei messaggi contrastanti. La mia idea da epidemiologo è che il tasso di positività sia ancora elevato, e dunque nei mezzi di trasporto sarebbe opportuno metterle. Se le vogliamo togliere negli altri luoghi al chiuso, si può fare. Ma su bus, metro, treni e aerei io le metterei ancora”.

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