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Dengue, il nuovo allarme per la febbre ‘spaccaossa’

Dengue, zanzara
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Non si placano gli allarmi sanitari che arrivano da varie aree del pianeta. L’ultimo riguarda la febbre di Dengue e arriva da Singapore. La stagione epidemica qui è cominciata in anticipo, e a fine maggio aveva già fatto registrare il doppio dei casi rispetto al 2021. Per gli esperti i numeri segnalati dalla Città-Stato del Sudest asiatico sono un brutto segnale per tutto il mondo, e non solo per le zone tradizionalmente più battute dalle zanzare Aedes, vettore del virus responsabile della ‘febbre spaccaossa’.

“Il riscaldamento globale dovuto ai cambiamenti climatici finirà per ampliare le aree geografiche interessate dalla Dengue e per allungarne la stagione di trasmissione”, afferma Ruklanthi de Alwis, specialista di malattie infettive emergenti della Duke-Nus Medical School di Singapore, alla ‘Cnn’. Si prospettano dunque focolai più frequenti e diffusi a zone più vaste del pianeta.

“Al 28 maggio 2022 – ha riferito all’emittente Usa un portavoce del ministero della Salute di Singapore – erano stati riportati circa 11.670 casi di Dengue”, più che raddoppiati dai 5.258 del 2021, “il 10% circa dei quali hanno richiesto un ricovero in ospedale”. E se le ospedalizzazioni restano per ora a un “livello gestibile” e al momento non ci sono stati decessi, la stagione più a rischio è appena iniziata e il timore per i mesi a venire dipinge un quadro definito “fase urgente di emergenza” dal ministro degli Affari interni di Singapore, Desmond Tan.

I sintomi – Febbre alta, forti mal di testa e dolori intensi alle ossa (ecco il perché del soprannome) sono i sintomi più comuni della Dengue, che nelle forme più gravi può provocare anche sanguinamenti, difficoltà respiratorie, insufficienza d’organo, fino alla morte.

Di cosa si tratta – Di origine virale, la Dengue è causata da quattro virus molto simili (Den-1, Den-2, Den-3 e Den-4) ed è trasmessa agli esseri umani dalle punture di zanzare che hanno, a loro volta, punto una persona infetta. Non si ha quindi contagio diretto tra esseri umani, ricorda l’Istituto superiore di sanità, anche se l’uomo è il principale ospite del virus. Il virus circola nel sangue della persona infetta per 2-7 giorni, e in questo periodo la zanzara può prelevarlo e trasmetterlo ad altri. Nell’emisfero occidentale il vettore principale è la zanzara Aedes aegypti, anche se si sono registrati casi trasmessi da Aedes albopictus.

L’esperto – “E’ bene monitorare la situazione, ma in Italia non ci sono le condizioni ambientali e atmosferiche per favorire il virus della Dengue nell’ordine di numeri importanti. Quindi bisogna monitorare la situazione ma senza un eccesso di allarmismo”, dice a Fortune Italia Massimo Ciccozzi, responsabile dell’unità di Statistica medica ed Epidemiologia della facoltà di Medicina e Chirurgia del Campus Bio-Medico di Roma.

La Dengue in Italia – Durante il 2021 il sistema di sorveglianza nazionale delle arbovirosi ha segnalato nel nostro Paese 11 casi confermati di Dengue (tutti associati a viaggi all’estero, con un’età mediana di 34 anni, 90% di sesso maschile e nessun decesso).

Il parere del Cnr – Alla base dell’aumento dei casi di febbre di Dengue a Singapore “ci sono fattori climatici che hanno favorito la riproduzione delle zanzare tigre, vettore del virus. Alle nostre latitudini, però, non dobbiamo preoccuparci. Ogni anno abbiamo decine di casi di Dengue importati, persone che vengono infettate nelle zone endemiche e poi si ammalano a casa. Non abbiamo mai avuto focolai epidemici, contrariamente a quanto è avvenuto, con piccole epidemie, per la Chikungunya, sempre trasmessa dalle zanzare”, ha spiegato all’Adnkronos Salute il virologo Giovanni Maga, direttore dell’Istituto di genetica molecolare del Cnr di Pavia.

Nel nostro Paese, “la zanzara tigre è presente dagli anni ’90. C’è ovviamente il rischio che, da un caso importato, il virus possa essere trasmesso ad altri. Ma non è un patogeno endemico. Ciò che sta accadendo a Singapore non è una condizione che può riproporsi da noi. Non ci sono quindi motivi di allarme ma, da tempo, è attivo un sistema di sorveglianza proprio per identificare in fretta casi importati, o autoctoni, legati a tutti i possibili virus trasmessi dalle zanzare, Dengue ma anche West Nile, Chikungunya, Zika. Non siamo inermi o poco attenti perché ormai da anni monitoriamo attivamente”, ha concluso Maga.

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