Se la birra è alleata del microbiota

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Chi beve birra campa cent’anni. Come in tutti i proverbi un fondo di verità c’è. E quand’anche la birra non fosse proprio un elisir di lunga vita, oggi abbiamo le prove che il suo consumo può contribuire al mantenimento di un buono stato di salute. Grazie ai benefici effetti che questa antica bevanda produce sulla flora intestinale, oggi nota come microbiota, che a sua volta influisce positivamente su molte funzioni fisiologiche del corpo umano.

Un recente studio pubblicato sul Journal of Agricultural and Food Chemistry indica infatti che bere un boccale di birra ogni giorno, non importa se alcolica o meno, aumenta la biodiversità del microbiota intestinale. Con ricadute positive sulla salute. Finanche al miglioramento della funzionalità della barriera intestinale, in virtù dell’aumento dei livelli dell’enzima fosfatasi alcalina fecale.

Ma da cosa si sono ricavate queste evidenze scientifiche? I ricercatori portoghesi della facoltà di scienze mediche dell’Università di Lisbona hanno condotto un piccolo studio clinico randomizzato in doppio cieco a due bracci paralleli coinvolgendo 22 uomini sani. Per 4 settimane ciascuno di essi ha bevuto un bicchiere di birra (330 ml) alcolica (grado 5,2%) o analcolica. Analizzando campioni di sangue e di feci prelevati prima dell’inizio del trial e dopo la sua conclusione i ricercatori hanno rilevato dati interessanti.

Analizzando le sequenze geniche dell’Rna ribosomiale del microbiota intestinale si è notato un aumento della biodiversità microbica. Studiando i parametri del sangue poi si è constatato che i biomarcatori del metabolismo cardiaco presenti nel siero non erano variati significativamente. Ultimo, ma non ultimo, a prescindere che la birra bevuta fosse alcolica o analcolica, non si registrava un aumento di peso né della massa grassa dei partecipanti allo studio.

Responsabili di questi benefici effetti sulla salute dell’intestino sarebbero i polifenoli, molecole naturali come lo xantumolo e l’isoxantumolo contenute proprio nella birra, in grado di modulare il microbiota intestinale agendo da prebiotici, cioè da sostanze capaci di stimolare selettivamente la crescita e l’attività di alcuni batteri amici del nostro intestino. Batteri che, a loro volta, producono metaboliti secondari che stimolano il nostro sistema immunitario. In altre parole rendono il nostro organismo capace di rispondere più efficacemente alle aggressioni esterne da parte di virus e batteri.

Le proprietà benefiche dei polifenoli, anche quelli contenuti nella birra, però non si esauriscono qui. Queste molecole sono molto interessanti dal punto di vista salutistico, perché numerose ricerche scientifiche indicano che la loro carenza è collegata a un’alta incidenza di malattie cardiovascolari, diabete e persino tumori. Conseguentemente seguire un’alimentazione ricca di queste sostanze naturali può contribuire a proteggerci dall’insorgenza di queste patologie.

Come fare è semplice. Iniziando con il ricordare che si tratta di molecole che il nostro organismo non è in grado di produrre da solo e che sono presenti solo nei vegetali. Bisogna quindi assumerli con gli alimenti.

Ne sono ricchi, ad esempio, broccoli crudi, ciliegie, melanzane, melograno, mirtilli e more, pere, pomodori, radicchio, soia e uva. Tutti alimenti compresi nella nostra dieta mediterranea.
E, naturalmente, la birra. Da bere sempre con moderazione.

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