Microbiota, un ‘nuovo organo’ chiave per la salute

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L’attenzione della ricerca ormai da anni è concentrata sul microbiota intestinale, la flora batterica che popola il nostro intestino. E se l’intestino stesso è considerato il nostro ‘secondo cervello’, anche il microbiota ha assunto un ruolo sempre più importante per la salute.

Si tratta di “un vero e proprio nuovo organo all’interno dell’apparato digerente: non solo controlla il sistema immunitario e il metabolismo, ma ci difende dai patogeni e addirittura è capace di produrre o controllare la produzione di neurotrasmettitori che sono in grado di condizionare patologie neuropsichiatriche o neurodegenerative come l’Alzheimer“. Lo ha sottolineato Antonio Gasbarrini, direttore del Centro malattie apparato digerente della Fondazione policlinico universitario Gemelli Irccs di Roma e grande studioso del microbiota, a margine dell’evento “Non solo Covid: raccontare il Microbiota, tra ricerca innovazione, medicina e infodemia”, che si è svolto Roma con il sostegno non condizionante di Alfasigma.

Domani si celebra a livello internazionale la Giornata Mondiale della Salute Digestiva. Promossa ogni anno a partire dal 2004 dall’Organizzazione mondiale di gastroenterologia, è un’occasione per sensibilizzare e ampliare le conoscenze sulla salute digestiva, in particolare quella del microbiota.

“Il microbiota – concorda Giovanni Barbara, dirigente medico Uo Medicina interna presso il Dipartimento di Medicina clinica-Alma Mater Università di Bologna Policlinico Sant’Orsola Malpighi – è un vero e proprio organo che vive con noi, dentro di noi, non da ieri ma da sempre perché l’uomo vive in simbiosi con questo organo complesso da quando è sulla Terra. Ci sono evidenze che ci dicono come in effetti questa simbiosi sia così stretta, tanto che l’uomo ha addirittura sviluppato dei sistemi di interazione con il microbiota che sono molto specifici per i batteri e per i virus. Veri e propri recettori sono presenti nel nostro corpo solo per interagire con il mondo del microbiota intestinale”.

Il World Digestive Health Day rappresenta l’occasione per sottolineare come l’apparato digerente sia in grado di sostenere la nostra salute fisica e mentale. Prendersi cura del nostro apparato digerente può attivare un circolo virtuoso influenzando il nostro umore e il nostro benessere psicofisico.

Cosa succede quando il microbiota in equilibrio diventa disbiotico? “Succede – spiega Gasbarrini – che possono svilupparsi diverse malattie, alcune estremamente gravi. Quindi è fondamentale controllare questa risorsa che ha il nostro organismo”. Ma come ri-equilibrare un microbiota disbiotico? “Sicuramente con la dieta – risponde – con probiotici e prebiotici, ma occorre stare attenti perché le conoscenze che abbiamo di questo organo così complesso sono ancora limitate. Si può riequilibrare con il trapianto del microbiota, una straordinaria tecnica ad oggi limitata a malattie batteriche antibiotico-resistenti, e con gli antibiotici. Alcuni antibiotici agiscono diminuendo alcuni batteri patogeni mentre altri favoriscono la crescita di batteri promotori della salute. In questo senso interessante è il meccanismo d’azione della rifaximina che agisce positivamente sul microbiota in senso eubiotico“.

Per Gasbarrini “siamo di fronte ad una vera e propria rivoluzione in corso, che addirittura ci sta dicendo che le malattie non trasmissibili, come la colite ulcerosa e la depressione, probabilmente sono trasmissibili attraverso un passaggio di microbiota da una persona all’altra”. Una mamma “con una depressione maggiore, può trasmettere un microbiota che potrebbe aumentare il rischio per il bambino di sviluppare anch’esso una depressione. Questo è il motivo per cui dobbiamo lavorare, soprattutto nei primi anni di vita dei nostri bambini, per fare in modo che abbiano un microbiota il più in equilibrio possibile”, raccomanda Gasbarrini.

Ma il microbiota intestinale ha un ruolo anche nello sviluppo del tumore al colon-retto? “I tumori del colon-retto – spiega Maria Rescigno, professore di Patologia generale, vice rettore e prorettore alla ricerca di Humanitas University – si riconducono a stili di vita e familiarità. Fattori di protezione sono rappresentati dal consumo di frutta e verdure, carboidrati non raffinati, vitamina D e calcio e dalla somministrazione di antinfiammatori non steroidei per lungo tempo”. Tutti questi elementi sono strettamente correlati alla salute del microbiota.

La letteratura scientifica ha già ampiamente mostrato che alcuni batteri possono promuovere lo sviluppo di diverse patologie, tra cui la formazione di alcuni tumori. “Negli studi che coordino cerchiamo di capire che relazione c’è tra un determinato microbiota e la reazione alle terapie – prosegue Rescigno – In questo modo possiamo pensare di modificare o modulare il microbiota in modo da rendere le cure sempre più efficaci. Ad esempio, in uno studio che abbiamo pubblicato qualche tempo fa su Nature Microbiology, abbiamo scoperto l’esistenza di batteri protettivi con proprietà antitumorali, capaci di bloccare il proliferare incontrollato delle cellule tumorali. In particolare, abbiamo visto che, quando inizia a formarsi la cellula tumorale, cambia anche la composizione del muco intestinale cosa che rende l’ambiente sfavorevole per alcuni batteri e favorevole per altri, tra cui quelli protettivi”. Ecco perché la salute del microbiota è in stretta correlazione con la nostra capacità di stare bene e può incidere sullo sviluppo di importanti neoplasie.

Il nostro microbiota, infatti, lavora in due modi per mantenere lo stato di salute: stimolando il sistema immunitario dell’organismo a rispondere più rapidamente agli agenti patogeni e combattendo direttamente gli agenti patogeni che cercano di stabilirsi nel tratto gastrointestinale.

Tutto questo suggerisce la strada per mettere a punto in futuro terapie e integratori capaci sempre più di combattere i batteri cattivi e l’opportunità di eseguire campagne che informino sull’importanza di mettere in atto tutte quella sane abitudini in grado di mantenere in uno stato di buona salute il nostro microbiota.

Dal canto suo Alfasigma celebra la Giornata Mondiale della Salute Digestiva a con l’iniziativa The Gut Feeling Theory, il nuovo spazio dedicato alla “microbiome revolution”. Il microbiota intestinale può essere modulato dai probiotici, ma ognuno di questi ha effetti diversi che è necessario conoscere. Per questo nasce uno spazio digitale su microbioma.it, che esperti di diverse specialità potranno aggiornare con gli ultimi sviluppi relativi alla ricerca e alla clinica. Oltre all’aggiornamento continuo sono previste puntate dedicate a un approfondimento di alcune tematiche relative al microbiota.

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