Storia d’amore e trapianto (di cuore) alle Molinette

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Una bellissima storia d’amore e di speranza ci arriva da Torino. In questo caso il sentimento si abbina alla buona sanità e a un pizzico di fortuna. E l’eccezionalità del momento è testimoniato anche da un insolito bouquet, dai camici versi e soprattutto dal dono di nozze, tanto atteso ma forse insperato: un cuore nuovo, compatibile e da trapiantare. 

Ma partiamo dall’inizio: questa è la storia di un uomo di 47 anni, in fin di vita. Nel mese di giugno l’uomo viene ricoverato in un ospedale della provincia di Cuneo per un infarto massivo del ventricolo sinistro, viene sottoposto alle prime cure e trasferito d’urgenza nel reparto di Terapia Intensiva post-cardiochirurgica, coordinato da Anna Trompeo. Le sue condizioni cliniche però peggiorano e si rende necessario l’impianto di un sistema di assistenza circolatoria meccanica (Ecmo), che lo stabilizza. La strategia funziona bene, ma progressivamente si evidenziano problematiche legate alla terapia scoagulante, necessaria per l’Ecmo, che impongono la richiesta urgente di un cuore nuovo.

Il paziente viene quindi messo in lista per un trapianto in urgenza nazionale attraverso il Centro Regionale Trapianti del Piemonte. Come sempre accade in questi casi, non si può sapere quando e se verrà mai trapiantato. L’uomo, inoltre, da pochi mesi diventato papà. Così, temendo il peggio, chiede di potersi sposare con la propria compagna (42 anni), proprio mentre è intubato e ricoverato in terapia intensiva. Il matrimonio, definito “in fine vita”, viene celebrato dall’Ufficiale di Stato civile del Comune di Torino con palloncini e cuori rossi illuminati dalla luce del diafanoscopio, che si trova proprio a fianco del suo letto.

Un momento del matrimonio

In fondo al letto non ci sono i fiori ma le fotografie della figlia di due mesi. Accanto a lui (nella foto) la sua sposa con un bouquet speciale fatto con i tappi colorati delle provette dei prelievi di sangue. Poche ore dopo la fantastica sorpresa: la segnalazione da parte del Centro nazionale trapianti di un donatore compatibile.

Da lì iniziano i preparativi per l’organizzazione del trapianto. Il donatore è a Napoli, lontano centinaia di chilometri. Parte un volo speciale per il prelievo del cuore, la sala operatoria a Torino viene allestita per il giovane sposo. Tutto è pronto e si può procedere. Fuori dalla sala la moglie attende con ansia notizie. Il cuore nuovo arriva a Torino dopo 12 ore dal matrimonio, il trapianto viene eseguito da Massimo Boffini dell’équipe di Mauro Rinaldi. Il cuore riparte perfettamente, l’Ecmo non serve più. Dopo l’intervento durato oltre sette ore, il paziente è tornato nel suo letto della terapia intensiva. Adesso con un cuore nuovo perfettamente funzionante.

Il decorso post-operatorio si svolge in modo regolare. Il paziente viene estubato e risvegliato. Dopo qualche giorno viene trasferito nell’Unità Coronarica della Cardiologia universitaria e attualmente si trova nel reparto di degenza di cardiochirurgia per proseguire le cure.

“E’ una doppia notizia bellissima a lieto fine per l’uomo e per la coppia. Complimenti alle nostre équipe e al sistema trapianti, che ancora una volta si confermano punto di eccellenza della Città della Salute – commenta il dottor Giovanni La Valle (Direttore generale Città della Salute di Torino) – Ma ancor di più complimenti e congratulazioni ad un uomo e a una coppia nati e poi rinati dopo il trapianto di cuore. Che sia per questo nuovo nucleo familiare l’inizio di una nuova vita felice insieme”. Un augurio che condividiamo.

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