dilemma vaccini
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Vaccino sì, vaccino no. Mentre l’impennata dei casi Covid in Italia non accenna a rallentare, con 142.967 nuovi casi e 157 morti in 24 ore, si torna a parlare di immunizzazione. L’invito degli esperti e delle autorità sanitarie a fragili e over 60 è di non temporeggiare in attesa di vaccini aggiornati a Omicron.

E mentre riaprono gli hub resta il dilemma dei tempi: l’efficacia protettiva richiede due settimane, dunque i neovaccinati saranno protetti dalla quarta dose proprio in coincidenza con la fine (almeno secondo le previsioni) dell’ondata Covid estiva.

Inoltre chi si vaccina adesso dovrà attendere fine novembre per un eventuale richiamo: si troverebbe così ad affrontare l’ampiamente prevista ondata autunnale con uno ‘scudo’ invecchiato? Oltretutto Ema ed Ecdc, che raccomandano il booster per gli over 60, hanno invitato i vari Paesi a programmare una campagna vaccinale per l’autunno-inverno abbinando, se possibile, il vaccino anti-Covid a quello per l’influenza.

Per capirne di più Fortune Italia ha chiesto aiuto al virologo della Statale di Milano Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell’Istituto ortopedico Galeazzi di Milano. “La circolazione del virus sarà ad onde, ma dobbiamo pensare che Sars-Cov-2 sarà comunque presente in modo più che abbondante. Inoltre nel caso del booster c’è una progressione dell’incremento della risposta al vaccino, non è che la protezione scatta solo dopo 15 giorni. Ecco perché penso che sia importante fare la quarta dose ora, e poi a novembre – continua Pregliasco – combinare magari i due vaccini anti-Covid e anti-influenzale“. Per affrontare in sicurezza l’inverno.

Intanto una nuova analisi di Airfinity mostra che i vaccini AstraZeneca e Pfizer/BioNTech hanno salvato 12 milioni di vite solo  nel primo anno della campagna di vaccinazione globale. Lo studio mostra che il vaccino anti-Covid di AstraZeneca, che pure non ha avuto una grande fortuna nel Vecchio Continente, ha salvato 6,3 milioni di vite e quello a mRna di Pfizer/BioNTech 5,9 milioni di vite.

Il mese scorso l’Imperial College di Londra ha pubblicato uno studio sulle morti in eccesso, calcolando che i vaccini anti-Covid hanno salvato 20 milioni di vite tra dicembre 2020 e dicembre 2021. Prendendo in considerazione la ricerca dell’Imperial College London sulle morti evitate per ciascun Paese, gli analisti di Airfinity hanno esaminato quali vaccini sono stati somministrati in ciascuna nazione per determinare la ripartizione delle vite salvate dai vari prodotti. Usando questa metodologia, Sinovac avrebbe salvato 2 milioni di vite e Moderna 1.7 milioni.

In ogni caso, se i dati Covid sono analoghi a quelli di gennaio, la situazione negli ospedali non è drammatica, anche se preoccupa l’impatto del virus su lavoro ed economia. Oggi come oggi i vaccini anti-Covid si trovano a pagare – in parte – il prezzo del loro successo. E la narrazione su Omicron non aiuta a persuadere gli italiani a ricorrere alla quarta dose. Chissà se lo faranno i dati della pandemia.

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