Addio a Piero Angela, ha portato la scienza nelle case degli italiani

Piero Angela
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Addio a Piero Angela, 93 anni, giornalista, divulgatore scientifico, ma soprattutto paladino della scienza, che ha portato per 70 anni nelle case degli italiani. Celebrato dagli adulti, cresciuti con le sue trasmissioni tv, è amatissimo anche dai più giovani, nonché capostipite di una dinastia che ha trovato nel figlio Alberto un degno erede.

“Buon viaggio papà”, ha scritto Alberto Angela sui suoi profili social annunciando la scomparsa del padre.

Nel corso della sua vita, Piero Angela si è battuto con rigore per diffondere la conoscenza, ma anche contro le fake news e il dilagare della pseudoscienza. Un impegno che non è venuto meno in pandemia. “Il problema rispetto alla paura dei vaccini si risolve facilmente – aveva spiegato in occasione di un convegno organizzato dalla Federazione degli Ordini dei medici (Fnomceo) – l’importante è avere fiducia nella scienza. Dobbiamo ricordare tutti i vantaggi che nel corso del tempo l’umanità ha guadagnato grazie ai vaccini? Un tempo si moriva giovanissimi, si moriva a causa del tifo, del morbillo, malattie oggi debellate o rese inoffensive grazie alla scienza”.

Non a caso qualche anno fa il giornalista era intervenuto alla presentazione del sito Dottoremaeveroche.it, strumento voluto dalla Fnomceo proprio per offrire a medici e cittadini risposte sulle tante bufale che circolano in rete.

Un impegno che ha portato il presidente dei medici italiani, Filippo Anelli, a definirlo “il paladino della scienza“. Piero Angela ci lascia “una grande eredità: la fiducia in una umanità capace di affrontare le sfide del futuro, perché in grado di garantire il benessere a tutti gli uomini, senza distinzione alcuna. Ci ha insegnato a fidarci della scienza, del suo metodo fatto di analisi, verifica e riproducibilità. Ci ha insegnato – ha detto Anelli – a diffidare delle fake news così come delle ricette miracolose. Ci ha insegnato a tenere i piedi per terra, a essere pragmatici, ad avere fiducia nel futuro e nel progresso”. A ricordare il suo “tenace impegno contro la disinformazione” anche il ministro della Salute, Roberto Speranza.

Nato a Torino nel 1928, Piero Angela aveva iniziato la sua carriera giornalistica in Rai come cronista radiofonico, divenendo poi inviato e conduttore del tg. La sua grande popolarità è legata ai suoi celebri programmi di divulgazione scientifica, da Quark a Superquark.

E’ autore di diversi libri di carattere divulgativo: Nel cosmo alla ricerca della vita (1980); La macchina per pensare (1983); Oceani (1991); La sfida del secolo (2006); Perché dobbiamo fare più figli (con L. Pinna, 2008); A cosa serve la politica? (2011); Dietro le quinte della Storia. La vita quotidiana attraverso il tempo (con A. Barbero, 2012); Viaggio dentro la mente: conoscere il cervello per tenerlo in forma (2014); Tredici miliardi di anni. Il romanzo dell’universo (2015); Gli occhi della Gioconda (2016).

Nel 2004 è stato insignito del titolo di Grande Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana e nel 2021 del titolo di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana.

“Cari amici – ha scritto nei giorni scorsi sul sito di SuperQuark ai telespettatori, come riporta l’Ansa – mi spiace non essere più con voi dopo 70 anni assieme. Ma anche la natura ha i suoi ritmi. Sono stati anni per me molto stimolanti che mi hanno portato a conoscere il mondo e la natura umana. Soprattutto ho avuto la fortuna di conoscere gente che mi ha aiutato a realizzare quello che ogni uomo vorrebbe scoprire. Grazie alla scienza e a un metodo che permette di affrontare i problemi in modo razionale ma al tempo stesso umano. Malgrado una lunga malattia sono riuscito a portare a termine tutte le mie trasmissioni e i miei progetti (persino una piccola soddisfazione: un disco di jazz al pianoforte…). Ma anche, sedici puntate dedicate alla scuola sui problemi dell’ambiente e dell’energia. È stata un’avventura straordinaria, vissuta intensamente e resa possibile grazie alla collaborazione di un grande gruppo di autori, collaboratori, tecnici e scienziati. A mia volta, ho cercato di raccontare quello che ho imparato. Carissimi tutti, penso di aver fatto la mia parte. Cercate di fare anche voi la vostra per questo nostro difficile Paese. Un grande abbraccio”.

 

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