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Sostenibilità, competenze finanziarie in chiave green e conoscenza di agevolazioni sul fronte delle energie rinnovabili: sono solo alcuni dei punti ormai imprescindibili richiesti a professionisti – commercialisti o aspiranti tali, ma anche esperti e consulenti economico-finanziari – chiamati ad accompagnare le imprese nelle nuove e stimolanti sfide imposte dalla ‘Green revolution’. Ed è per questo che anche le università si stanno orientando in questa direzione.

La transizione verde è una questione globale. E ‘Rivoluzione verde e transizione ecologica’ è il capitolo più corposo del Recovery Plan italiano: una missione da 59,33 miliardi con cui l’Italia si impegnerà in progetti che dovranno essere in grado di ripensare i tradizionali modelli di produzione e consumo per adattarli alle esigenze del pianeta. Progetti che dovranno camminare sulle gambe forti di lavoratori e imprese che, come dimostra il report ‘Le competenze green’ di Excelsior – Unioncamere e Anpal – del 2021, investono dal 2020 sulle competenze green dei nuovi assunti.

Dopo tanto tempo, è dunque in atto un ricambio generazionale: occorrono manager, imprenditori e tecnici in grado di supportare, fino a rimpiazzare, le vecchie figure professionali. Le aziende cercano di farsi sempre più promotrici di una nuova filosofia di pensiero rivolta ad uno sviluppo economico responsabile e sostenibile, e sono spinte a ragionare in una prospettiva di lungo periodo, sostenendo un vero e proprio cambiamento culturale nel mondo imprenditoriale.

Per rispondere a questo crescente bisogno le università stanno declinando la propria offerta formativa all’intersezione tra le specializzazioni economico-tributarie e le tematiche green, attraverso nuovi percorsi o aggiornando gli strumenti già attivi: all’Università Bocconi di Milano, ad esempio, tra i corsi più prestigiosi vi è il Masem (Master in Sustainability and Energy Management), avviato dieci anni fa ma attento ad aggiornarsi in ogni edizione. Gli sbocchi, oltre che nelle grandi aziende, sono anche nella libera professione.

Non solo. Una delle novità per l’anno accademico 2022/23 sarà la Laurea magistrale in Economia, Finanza e Sostenibilità della Ca’ Foscari di Venezia, una Laurea di alto livello in ambito economico e finanziario che pone grande attenzione agli impatti del cambiamento climatico e agli obiettivi dello sviluppo sostenibile.

All’Università Cattolica di Milano, invece, comincerà a breve il Master Executive Innovazione Digitale e Sostenibilità destinato a manager e professionisti con almeno 3 anni di esperienza lavorativa, già impegnati in processi di transizione verso modelli di sviluppo sostenibile.

Non mancano i corsi professionalizzanti, volti a indirizzare direttamente sul mercato del lavoro: a Torino, il percorso in Marketing, Omnichannel per la Sostenibilità, ha lo scopo di fornire le competenze necessarie a interiorizzare i modelli ESG nelle piccole e medie imprese e accompagnare le aziende nella trasformazione digitale.

Alla Luiss di Roma si conferma la seconda edizione del Flex Executive Programme in ESG e Sviluppo Sostenibile, e all’Università di Catania tornerà a novembre il Master di secondo livello in Management della Transizione Ecologica di Impresa, per formare figure professionali in grado di guidare verso la trasformazione del business con strumenti indispensabili alla transizione circolare.

Oggi le aziende che s’impegnano a integrare la sostenibilità all’interno del proprio modello di business, hanno la possibilità di ottenere molteplici vantaggi: l’aumento dell’efficienza delle attività e dei processi aziendali, l’impiego più razionale delle risorse; conseguenzialmente minori sprechi e costi.

Se l’entusiasmo è alla base di ogni progresso, i giovanissimi sensibili alle tematiche ambientali che in questo periodo stanno scegliendo quale percorso universitario intraprendere, hanno la strada spianata: i nuovi master, lauree e corsi executive sono il segnale che bisogna pensare, essere, ma soprattutto agire green. Per disegnare – e poi costruire – un futuro sostenibile. E quindi migliore.

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