Se il clima (freddo) colpisce al cuore

clima freddo
Aboca banner articolo

Diciamolo. Sul fronte del clima, l’estate è stata dura, con picchi termici e di umidità prolungati che hanno messo a dura prova l’organismo. Ma se è vero che le alte temperature corrispondono ad un incremento del rischio di infarto ed ictus nei soggetti fragili per patologie cardiovascolari, bisogna fare attenzione anche al contrario.

Così, in una stagione invernale che si potrebbe annunciare problematica per l’approvvigionamento di gas e quindi di mantenimento di valori termici adeguati, la scienza si concentra su quanto potrebbe accadere di fronte a mesi particolarmente rigidi.

Il responso che emerge da uno studio presentato al Congresso europeo di cardiologia Esc 2022 e condotto da Stefan Agewall dell’Università di Oslo è sicuramente da considerare. Il freddo si associa ad un incremento dei decessi per patologie cardiovascolari, acuendo le disuguaglianze sociali ed economiche. I rischi sarebbero maggiori per chi vive nei quartieri poveri. 

Snoccioliamo le cifre. L’analisi ha incluso 2,28 milioni di adulti da cinque studi di coorte condotti in Italia, Germania, Regno Unito, Norvegia e Svezia tra il 1994 e il 2010. L’età media variava da 49,7 anni a 71,7 anni e la percentuale di donne variava dal 36,0% al 54,5%. Sono stati inclusi i partecipanti con e senza malattie cardiovascolari al basale.

I dati sulla mortalità e sulle malattie di nuova insorgenza sono stati raccolti attraverso i registri dei decessi e delle malattie e le indagini di follow-up. Le temperature medie giornaliere dell’aria agli indirizzi di casa dei partecipanti sono state raccolte dalle stazioni meteorologiche locali o stimate utilizzando il trend dei dati di temperatura dalle stazioni meteorologiche.

Cosa ne emerge? Con il freddo ci sarebbe un incremento dei rischi di morte per malattie cardiovascolari in generale e per cardiopatia ischemica in particolare, nonché un rischio elevato di cardiopatia ischemica di nuova insorgenza.

Pensate solo che con un calo della temperatura di circa 10 gradi, da più 5 a meno 5, il rischio di decesso per cause cardiovascolari risulta in ascesa del 19%, con una probabilità di morte per cardiopatia ischemica del 22%. Anche chi non aveva problemi, in qualche modo, ha visto le basse temperature influire sulla salute cardiaca. Si è infatti osservato un rischio maggiore del 4% di cardiopatia ischemica di nuova insorgenza associata a un calo della temperatura di circa 11 gradi, da più 2 a meno 9. 

Secondo Agewall, il cambiamento climatico può avere un doppio volto. Se in generale si soffre di più il caldo, possono esserci aree in cui il freddo può diventare un problema per la salute. E occorre difendere soprattutto le persone fragili, sia fisicamente che sotto il profilo più squisitamente socio-economico.

“Le relazioni tra basse temperature e decessi sono state più pronunciate negli uomini e nelle persone che vivevano in quartieri con uno status socioeconomico basso“, segnala l’esperto. Come se non bastasse il clima, anche le infezioni virali di stagione possono rappresentare un “trigger” pericoloso per la salute cardiaca anche in persone senza precedenti problematiche cardiovascolari: a rischiare di più in questo senso, stando all’analisi, sarebbero le donne e gli over-65.

Insomma: tra pazzie del clima e virus, da Sars-CoV-2 fino a quello dell’influenza, la stagione che arriva può diventare un rischio in più per molte persone. Se poi ci si mettono anche le difficoltà economiche legate a bollette difficili da sostenere, c’è il rischio che una perturbazione artica di lunga durata possa mettere a dura prova cuore e vasi.

Il consiglio è quindi semplice: ricordiamoci di controllare le previsioni meteo, per capire se e quando si rischia di più in caso di problematiche circolatorie. E parliamone con il medico!

ABBIAMO UN'OFFERTA PER TE

€2 per 1 mese di Fortune

Oltre 100 articoli in anteprima di business ed economia ogni mese

Approfittane ora per ottenere in esclusiva:

Fortune è un marchio Fortune Media IP Limited usato sotto licenza.