Mosquito Alert, la tecnologia nemica delle zanzare

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È ormai settembre e tra pochi giorni sul calendario astronomico sarà autunno, ma il caldo continua e non è difficile imbattersi in un fastidioso ronzio: le zanzare sono ancora in giro.

Tra le conseguenze dei cambiamenti climatici, ce n’è una che riguarda proprio il mutamento della stagionalità e la colonizzazione (anche di nuove specie) degli insetti meno simpatici per eccellenza: le zanzare. Con un maggior rischio di trasmissione di virus come il West-Nile, la Dengue e il Chikungunya. Virus che in alcuni casi possono rivelarsi letali.

Culex pipiens, Aedes albopictus, Aedes koreicus e Aedes japonicus. Le varianti di zanzare sono tante e non del tutto studiate. Ed è per questa ragione che Sapienza e Iss hanno lanciato ‘Mosquito Alert Italia’, un’app che consente ai cittadini di tracciarle su tutto il territorio, supportando il lavoro dei ricercatori.

Fortune Italia ha chiesto ad Alessandra Della Torre – Dipartimento di sanità pubblica e malattie infettive Sapienza Università di Roma – di spiegare come funziona l’app e quali obiettivi si prepone.

“La necessità di creare ‘Mosquito Alert Italia’ nasce da due considerazioni principali”, ha affermato Della Torre.

“La prima è che la globalizzazione e i cambiamenti climatici stanno portando in Italia, come del resto in Europa, non solo a modifiche nel comportamento delle specie di zanzare autoctone, ma alla colonizzazione da parte nuove specie di origine asiatica. Il pericolo della trasmissione di virus all’uomo attraverso le punture è concreto. Basti pensare che dal 2018 al 2022 i casi e i decessi causati dal virus West-Nile trasmesso dalla zanzara comune (Culex pipiens) sono più che quadruplicati”.

Ne avevamo parlato poco tempo fa con Massimo Ciccozziordinario di Epidemiologia molecolare responsabile dell’unità di statistica medica ed epidemiologia molecolare Università Campus Bio-Medico di Roma. Da giugno erano quasi 400 i contagi confermati nel nostro Paese – 56 in una settimana solo in Veneto –  con 22 morti. Un numero nettamente superiore rispetto agli anni precedenti, se si considera che nel 2021 si contavano 18 casi confermati di infezione da West Nile, nel 2020 se ne accertavano 22 e nel 2019 appena 14. In nessuna delle tre annualità risultavano pazienti deceduti.

“La seconda considerazione che ci ha portati a realizzare il progetto di Mosquito Alert Italia”, ha continuato Della Torre, “è di carattere più pratico e economico”.

“Monitorare questi cambiamenti con specifiche trappole per zanzare è un lavoro impegnativo e dispendioso che non viene effettuato se non in alcune regioni o comuni, con il risultato che mancano le conoscenze necessarie per prevedere, prevenire o diminuire il fastidio legato alle zanzare e i rischi di sanità pubblica ad esse connessi”.

Il progetto Mosquito Alert Italia, a cui partecipano l’Istituto Superiore di Sanità, Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, Muse- Museo delle Scienze di Trento e Università di Bologna, con il coordinamento del Dipartimento di Sanità pubblica e malattie infettive di Sapienza – è un progetto di scienza partecipata (Citizen Science), che cioè coinvolge i cittadini nel monitoraggio delle zanzare.

“Utilizzare Mosquito Alert Italia è per chiunque molto semplice”, ha spiegato Della Torre. “Basta avere uno smartphone, scaricare l’app gratuita e inviare ai ricercatori fotografie di zanzare (vive o morte). I ricercatori ne identificano la specie ed inseriscono la segnalazione in una banca dati nazionale che consente di valutare la presenza, la distribuzione e le variazioni stagionali e il comportamento delle specie più rappresentate. I cittadini possono anche inviare segnalazioni di punture o fotografie di siti e raccolte d’acqua che ospitano larve di zanzara”-

Alessandra Della Torre precisa che l’obiettivo a breve termine è quello di acquisire più informazioni sulle zanzare in Italia, con particolare riferimento alle nuove specie invasive: Aedes koreicus e Aedes japonicus. Quello a lungo termine, invece “è utilizzare queste informazioni anche a livello locale per ottimizzare le attività di disinfestazione indirizzandole dove e quando sono più necessarie”.

Mosquito Alert Italia ha già avviato collaborazioni con alcuni comuni, come ad esempio quelli di Firenze e di Padova.

Attualment sono in circolazione almeno sei tipi di zanzare invasive: la Culex pipiens (che è la zanzara comune ed è la principale responsabile della trasmissione del virus West-Nile); la Aedes invasiva di origine asiatica, la Aedes albopictus (la zanzara tigre arrivata in Italia negli anni ’90 e ormai presente su tutto il territorio al di sotto dei 500m sul mare, che può trasmettere virus esotici come Dengue e Chikungunya), la Aedes koreicus (altra specie invasiva di origine asiatica arrivata in Italia nel 2011 e oggi presente in Trentino, Veneto, Lombardia e Liguria, che può portare encefalite giapponese e filariosi canina), la Aedes japonicus (origine asiatica, arrivata in Italia nel 2015 e oggi presente in Veneto e Friuli Venezia Giulia. In grado di sopportare temperature più basse delle altre specie e per questo presente nelle stagioni meno calde ed in espansione in Europa centrale), e la Aedes aegypti (il principale vettore tropicale di virus. Per adesso non presente in Italia, ma su cui è importante vigilare).

Giunte in un nuovo Paese, queste zanzare sono in grado di diffondersi in aree limitrofe tramite il trasporto passivo delle femmine gravide, che poi depongono le loro uova in piccole quantità d’acqua.

Prevenire è meglio che curare: come (provare a) tenere a distanza le zanzare

Oggi in rete si legge di tutto per prevenire le punture di zanzara: dai fondi di caffè nei sottovasi per tenerle lontane all’olio di lavanda spalmato sul corpo.

Ma esistono davvero suggerimenti per evitare di essere punti? I famosi orologi antizanzara funzionano?

“Per quanto riguarda la protezione all’interno delle abitazioni”, ha chiarito Della Torre, “gli strumenti più efficaci sono senz’altro le zanzariere alle finestre e sul letto, che andrebbero preferiti a spirali e piastrine a base di piretro che hanno una loro efficacia, ma anche una seppur bassa, tossicità, soprattutto se non usate idoneamente (ad esempio non areando i locali prima di soggiornarvi). All’esterno la protezione migliore la danno senz’altro indumenti idonei (scarpe chiuse, pantaloni lunghi e maniche lunghe)”.

“Gli unici repellenti cutanei scientificamente validati sono quelli a base di sostanze chimiche come DEET e Icaridina, ma non bisogna dimenticare che hanno un’efficacia limitata nel tempo, che non bisogna abusarne e che occorre seguire scrupolosamente le istruzioni d’uso. Sui repellenti a base di prodotti naturali esiste poca letteratura scientifica e, in generale, l’efficacia non è elevata. Mentre è stata dimostrata la completa inefficacia di strumenti ad ultrasuoni presenti in commercio”.

Poi, Della Torre ha concluso: “Al momento l’unico vaccino disponibile contro virus trasmessi da zanzare è quello contro la febbre gialla, che tuttavia continua a provocare decine di migliaia di decessi ogni anno nelle regioni tropicali. Sono in corso studi per sviluppare vaccini contro i virus Dengue e West Nile, ma le difficoltà sono molte e ad oggi l’unica strategia di prevenzione rimane la protezione dalle punture di zanzara”.

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