Nonostante tutto la pandemia da Covid-19 non è ancora superata. I nuovi casi in Italia nelle ultime 24 ore sono stati 15.089 (con 51 morti), un dato che risente dell’effetto weekend. Ormai il bollettino giornaliero è tornato a viaggiare a un ritmo medio di circa 30mila contagi al giorno.
Di pandemia, però, si parla sempre meno, le mascherine sono diventate un ricordo e il desiderio di superare l’era di Sars-Cov-2 è davvero universale. Risultato? Covid-19 fa meno paura e anche il ricorso ai tamponi si è ridotto, ma così non rischiamo di fare ‘il gioco del virus’? Come dobbiamo regolarci nella stagione fredda, con il coronavirus che torna a circolare insieme all’influenza?
“Bisogna accelerare con le quarte dosi per over 65 e fragili – scrive su Twitter Matteo Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive al Policlinico San Martino di Genova – Sono ancora troppo poche. Iniziano ad arrivare in ospedale con forme anche impegnative, persone (anziane e fragili) che hanno fatto la terza dose oltre 8-10 mesi prima. Non serve vaccinare i 20enni oggi”.
Ma “è importante anche non abbassare troppo la guardia – raccomanda a Fortune Italia Massimo Ciccozzi, responsabile dell’Unità di Statistica medica ed epidemiologia della Facoltà di medicina e chirurgia del Campus Bio-Medico di Roma, stilando una sorta di ‘Galateo Covid per la stagione fredda’ – Fate attenzione ai sintomi, che sono simil influenzali: tosse, febbre, mal di testa e mialgie varie”.
In questi casi, un tampone aiuta a fare chiarezza. E’ bene anche “cercare di capire chi possono essere stati i contatti stretti se si può, e avvisarli – suggerisce Ciccozzi – Chiamate il medico di base per un’eventuale terapia, state in casa e, se ci sono familiari, indossate la Ffp2”.
E ancora, “disinfettate tutti gli oggetti comuni e non andate al pronto soccorso se non in casi gravi, come ad esempio nel caso in cui è difficile respirare. Altrimenti il rischio è quello di amplificare il contagio“. Insomma, ormai conosciamo meglio questo virus. E sappiamo che fare finta di niente non è proprio l’atteggiamento più consigliabile.