Metti un baffo a novembre, la prevenzione del tumore della prostata

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A novembre la prevezione mette i baffi. Nel mirino c’è infatti il tumore alla prostata, il più frequente nella popolazione maschile con circa 36.000 nuovi casi ogni anno.

La ricerca scientifica ha fatto enormi progressi nel trattamento e nella cura, ma il primo passo devono farlo gli uomini con la prevenzione: un esame in più può salvare la vita favorendo una diagnosi precoce, un trattamento tempestivo e una prognosi più favorevole.

Con questo obiettibo Janssen Oncology, con il patrocinio di Associazione Italiana Oncologia Medica (Aiom), Società Italiana di Urologia (Siu), Associazione Italiana Radioterapia Oncologica (Airo), Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie (Simg), Europa Uomo Italia Onlus e Fondazione PRO Onlus, promuove nel mese dedicato alla prevenzione e cura della salute maschile, la campagna “Metti un baffo a novembre”, con riferimento all’ormai popolare simbolo – i baffi appunto – della prevenzione per questo tipo di tumore.

“Rinnoviamo il nostro impegno in questa attività di sensibilizzazione e informazione per la diagnosi precoce del tumore alla prostata”, dice Maria Laura De Cristofaro, presidente di Europa Uomo Italia Onlus. “La nostra missione è, infatti, prima d’ogni cosa informare in modo corretto e sensibilizzare sull’importanza della diagnosi precoce di questo tumore maschile. Gli uomini devono infatti conoscerne l’importanza: visita urologica e test del Psa dai 50 anni in su sono indispensabili per il successo delle cure. Con altrettanta risolutezza sosteniamo quindi gli sforzi della ricerca scientifica verso cure migliori e, se possibile, risolutive. La campagna ‘Metti un baffo a novembre’ è sicuramento lo strumento giusto non solo per spronare gli uomini alla prevenzione, ma anche per far arrivare un giusto messaggio alle istituzioni in merito a tali esigenze”.

I sintomi di questa neoplasia “in genere, compaiono con il progredire della malattia: difficoltà nella minzione, bisogno di urinare frequentemente, sensazione di mancato svuotamento della vescica e presenza di sangue nelle urine, che però possono essere confusi con sintomi di altre malattie benigne tipiche dell’avanzare dell’età come l’ipertrofia prostatica benigna – commenta Elena Verzoni, dirigente S.S. Oncologia Medica Genitourinaria. Fondazione Irccs, Istituto Nazionale dei Tumori di Milano – La difficoltà di una diagnosi precoce, data la natura asintomatica della fase iniziale della malattia, sottolinea l’importanza di non ignorare i primi campanelli di allarme rivolgendosi subito al medico per effettuare una visita di controllo urologica che dovrebbe comunque assumere un carattere di periodicità anche nell’uomo asintomatico. Oggi, la ricerca e l’innovazione scientifica hanno permesso di migliorare le terapie oncologiche nel tumore della prostata e di offrire trattamenti sempre più personalizzati per rispondere al meglio ai bisogni dei pazienti, migliorandone le aspettative e la qualità di vita”.

“Le campagne di sensibilizzazione, come ‘Metti un baffo a novembre’ che abbiamo deciso di patrocinare, sono importanti strumenti per diffondere la cultura della prevenzione per i tumori maschili”, sottolinea Vincenzo Mirone, presidente Fondazione Pro Onlus, nata “con lo scopo specifico di promuovere la prevenzione e la ricerca scientifica e clinica nel settore delle malattie oncologiche, in particolare del tumore della prostata. Per questo la Fondazione Pro si propone come una ‘compagna di viaggio’ nella crescita e nella salute dell’uomo puntando su ricerca e cultura. Fare prevenzione non significa infatti solo sottoporsi a visite mediche e seguire programmi di screening, ma è cambiare e migliorare il proprio stile di vita”.

La campagna, attiva per tutto il mese di novembre, ruota attorno la diffusione di uno spot video emozionale, ma dalla chiave ironica, diffuso attraverso i canali social in collaborazione e sinergia con le piattaforme istituzionali di Janssen e i siti delle associazioni Partner: una bambina rimprovera il fratello, esortandolo a non fare il bambino e a sottoporsi finalmente allo screening. Al centro della campagna, il sito Oncovoice.it, che costituisce un vero e proprio punto di riferimento per i pazienti e che consente approfondimenti sulla patologia, con numerose informazioni e consigli.

 

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