Stipendi dei medici e isolamento Covid, le novità in arrivo

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Novità in arrivo per la sanità italiana, alle prese con il post-pandemia. A breve verrà rivista la durata dell’isolamento per i positivi asintomatici, che si chiuderà dopo 5 giorni anche senza un tampone negativo.

Intanto, per ridare fiato al Servizio sanitario nazionale – alle prese con annose carenze di specialisti e lunghe liste d’attesa per via delle prestazioni accumulate negli anni della pandemia – il ministro della Salute Orazio Schillaci annuncia l’intenzione di ritoccare gli stipendi dei medici impegnati più a lungo in corsia. 

A darne notizia è stato lo stesso responsabile del dicastero di Lungotevere Ripa. Ma vediamo nei dettagli le novità.

Isolamento Covid

Mentre la Cina è alle prese con le proteste contro lockdown e politica Zero Covid, in Italia a breve l’isolamento delle persone che hanno contratto il virus si ridurrà. Ma soprattutto, per uscire dalla quarantena non occorrerà il (tanto sospirato) tampone negativo.

L’isolamento passerà così da 7 a 5 giorni per i positivi asintomatici. “Siamo pronti al nuovo modello. Valutiamo quale sia lo strumento corretto per attuarlo. Forse non basterà una circolare”, ha detto il ministro al ‘Corriere della Sera’. “Chi esce dall’isolamento senza la prova diagnostica dovrà avere senso di responsabilità e indossare la mascherina in caso di contatti con persone fragili. Puntiamo sulla persuasione non sugli obblighi”, ha precisato.

Una transizione nel percorso di normalizzazione della pandemia, ragiona Schillaci, già avvenuta altri Paesi. “Nel Regno Unito e in Spagna, e mi riferisco a due governi all’opposto politicamente, sono già passati a questa fase. Non è una scelta ideologica ma pragmatica”, ha detto Schillaci. In Italia, però, i contagi stanno risalendo. “Non è un allentamento. Ci adeguiamo al virus, ormai endemico, con il quale bisogna imparare a convivere. Continuiamo a seguire con grande attenzione l’epidemia. Per ora non ci sono segnali di preoccupazione. I casi sono saliti, è vero, però non c’è pressione sugli ospedali, dove i ricoveri in reparti ordinari e terapie intensive restano stabili. Aver abolito il bollettino quotidiano non significa aver abbassato la guardia. Divulgare tutti quei numeri giorno per giorno non aveva senso”, sostiene il ministro.

Gli stipendi dei medici

Intanto la sanità pubblica, che questa estate ha fatto i conti con la crisi dei pronto soccorso, fa fatica a dare risposte ai pazienti cronici e a quelli oncologici. “Lo considero uno degli effetti peggiori della pandemia, nato perché ovviamente il sistema era preso ad affrontare la gravità della malattia da coronavirus. La soglia di rischio per le neoplasie è salita”, ha evidenziato Schillaci in un’intervista a ‘Repubblica’. Cosa fare? “Domani (oggi, ndr) ho un importante incontro con le Regioni per discutere di soldi, vediamo se si riesce a recuperare qualche fondo ad hoc. Anche se non si tratta di soldi inseriti nella Finanziaria. Si possono usare ad esempio stanziamenti per il Piano oncologico e recuperare visite ed esami. Stiamo predisponendo tutte le misure necessarie per riprendere a pieno regime le attività che c’erano prima della pandemia potenziando gli screening, i controlli dei pazienti oncologici, i controlli dei pazienti cardiopatici, di quelli con malattie croniche e metaboliche”.

Ma le cose non sono così semplici. Fra i nodi, “dobbiamo chiarire, spero in modo definitivo, il reale valore delle spese sostenute per fronteggiare il Covid quest’anno, che secondo le amministrazioni locali arrivano a 3,8 miliardi”. Questo è un punto importante di possibile attrito con le Regioni.

Stipendi dei medici italiani, il confronto (impietoso) con l’Europa

Poi c’è il problema delle liste d’attesa e degli organici dei medici. “Che, al di là di alcune discipline che sono in difficoltà, non sono inferiori a quelli di altri Paesi. Comunque, non è che da un giorno all’altro possiamo trovare più dottori, visto che come tutti sanno ci vuole tempo per formali. Bisogna così incentivare, economicamente, la presenza in ospedale dei professionisti per più ore. In generale – ha detto Schillaci – sarà necessario procedere a una rivalutazione del trattamento economico di tutto il personale medico e sanitario”. Novità ancora tutte da definire, ma le intenzioni del ministro sono chiare. E considerate le tante segnalazioni sul fatto che gli stipendi dei medici italiani sono fra i più bassi d’Europa, c’è da scommettere che il tema sarà seguito con attenzione anche dai camici bianchi.

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