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Fumo, a 20 anni dal varo della legge Sirchia la cattiva notizia: aumentano i fumatori

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Sono passati 20 anni dal varo della legge n. 3 del 16 gennaio 2003. L’articolo 51 di quella legge, istituì per la prima volta in Italia il divieto di fumare nei locali chiusi aperti al pubblico. Una legge che al suo esordio trovò forti resistenze ma che poi cambiò il costume del paese. La norma entrò  in vigore il 10 gennaio del 2005. In due decenni ha contribuito a ridurre significativamente il numero di fumatori in Italia. Tendenza che, tuttavia, si è recentemente invertita: se tra il 2003 e il 2020 la quota di fumatori nella popolazione con più di 15 anni era scesa dal 33% al 22%, tra il 2020 e il 2022 si è assistito a un salto in avanti che portato la quota al 24,2%. In termini assoluti si tratta di 800mila fumatori in più rispetto agli 11,6 milioni di due anni fa.

C’è un’ulteriore sfida emersa negli ultimi anni: quella delle sigarette elettroniche e i prodotti a tabacco riscaldato. Secondo i dati diffusi dall’Istituto Superiore di Sanità (Iss) a maggio 2022, in occasione della Giornata mondiale contro il tabacco, la quota di italiani che fumano sigarette a tabacco riscaldato è cresciuta dall’1,1% nel 2019 al 3,3% nel 2022, con più di una persona su tre (il 36,6%) che le considera meno dannose delle sigarette tradizionali. Anche gli utilizzatori di e-cig sono aumentanti negli ultimi anni, passando dall’1,7% del 2019 all’attuale 2,4%.

Si stima (dati ministero della Salute maggio 2022) che in Italia siano attribuibili al fumo oltre 93.000 morti all’anno (il 20,6% del totale di tutte le morti tra gli uomini e il 7,9% del totale di tutte le morti tra le donne) con costi diretti e indiretti pari a oltre 26 miliardi di euro. Tra i benefici della legge 3/2003, l’Iss sottolinea la riduzione degli eventi coronarici acuti registrata in Italia tra il 2004 e gli anni successivi all’introduzione della legge, “con valori che vanno dal -4% al -13% dei ricoveri per infarto tra le persone in età lavorativa”.

Positivo anche il bilancio degli esperti della Società italiana di Allergologia, Asmologia e Immunologia clinica (SIAAIC). Dopo l’entrata in vigore della legge sono diminuiti del 10/15% gli accessi al pronto soccorso e i ricoveri dei pazienti asmatici, anche tra i più piccoli.

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