Gli esperti l’avevano previsto: l‘influenza quest’anno si sarebbe fatta sentire. Certo, i virus che diffondono questo malanno di stagione sono arrivati prima del solito, così come il picco (e quella che possiamo chiamare la coda). Nella seconda settimana del 2023 i casi stimati dai medici sentinella Influnet sono stati circa 569.000: questo porta a più di 8 milioni gli italiani messi a letto finora dall’influenza.
Se la curva continua il suo calo, il report diffuso dall’Istituto superiore di sanità mostra anche come i virus influenzali siano ancora presenti nel nostro Paese. Solo in Abruzzo, però, l’incidenza si colloca ancora nella fascia di massima intensità.
Così, mentre il Giappone valuta il declassamento di Covid-19 alla stessa categoria dell’influenza stagionale questa primavera, c’è da dire che chi ha contratto la cosiddetta ‘australiana’ lamenta sintomi molto pesanti: febbre alta per giorni, dolori alle ossa, spossatezza, cefalea e disturbi gastrointestinali.
I dati del rapporto
Nella settimana 9-15 gennaio l’incidenza delle sindromi simil-influenzali risulta pari a 9,6 casi per mille assistiti (era a 10,6 nella settimana precedente), in calo in tutte le età. Ancora una volta, però, spicca il caso dei bambini con meno di 5 anni: qui siamo ancora a 20,7 casi di influenza per mille assistiti (contro 25,1 nella settimana
precedente).
Non solo influenza
I medici sentinella segnalano come il numero di sindromi simil-influenzali sia sostenuto anche da altri patogeni respiratori, tra i quali il virus respiratorio sinciziale, nei bambini molto piccoli, e il Sars-CoV-2. Una bella congerie di virus invernali che però sembra allentare la presa sul nostro Paese. Anche se l’improvviso arrivo del freddo potrebbe, in qualche modo, influire sull’andamento dei contagi.