Report di Legambiente ‘Mal’Aria’, Torino e Milano le città più inquinate

Aboca banner articolo

Il Nord Italia si conferma l’area con il maggior inquinamento da polveri sottili.  L’inquinamento è un problema ambientale, ma anche sanitario e risulta essere la prima causa di morti premature in Europa. Nel 2022 sono stati 52.000 i decessi  causati da particolato aerodisperso e inquinamento da polveri sottili in Italia. Sono solo alcuni dei dati emersi dal report di Legambiente “Mal’Aria di città. Cambio di passo cercasi”. Vediamolo.

La situazione nelle città italiane

È Torino a guidare la classifica delle città più inquinate del 2022. Il limite Pm10 è stato superato per ben 98 giorni dal capoluogo piemontese, mentre sono in totale 29, su novantacinque, le città che hanno superato i limiti normativi relativi al particolato aerodisperso e inquinamento da polveri sottili, come il Pm2,5 che, assieme al Pm10, identifica le particelle di diametro aerodinamico inferiore o uguale ai 2,5 micrometri.

Nella classifica delle città più inquinate segue Milano, dove la centralina ha rilevato lo sforamento dei limiti per 84 giorni. E’ poi la volta di Asti con 79 giorni, Modena 75, Padova e Venezia con 70 giorni di sforamento del limite. Una situazione che desta preoccupazioni, soprattutto in vista degli obiettivi dell’Agenda 2030, che vedranno ridursi ancora i limiti delle emissioni inquinanti.

Sempre Torino e Milano hanno il maggior ‘ritardo da colmare’ per essere in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030. Nel dettaglio: rispetto alle emissioni di Pm10, entrambe devono lavorare per ridurre l’inquinamento del 43%. Segue Cremona (42%). Al quarto posto si piazza a sorpresa la Puglia, con Andria (41%), il quinto spetta ancora al Piemonte, con Alessandria (40%).

Le micro particelle Pm2,5 vedono in testa Monza, che dovrà abbassare le emissioni del 60%, Milano è seconda anche in questo caso, assieme a Cremona, Padova e Vicenza col comune obiettivo del -57%. Seguono Bergamo, Piacenza, Alessandria e Torino (55%), Como (52%), Brescia, Asti e Mantova (50%). Rispetto alle emissioni di biossido di azoto, è  Milano che si piazza prima, con la necessità di abbattere le emissioni del -47%, seguita da Torino (46%), Palermo (44%), Como (43%), Catania (41%), Roma (39%), Monza, Genova, Trento e Bolzano (34%).

I nuovi obiettivi dell’Organizzazione Mondiale Sanità

Bisogna agire e fare in fretta, raccomanda l’Organizzazione Mondiale della Sanità che ha pronta la revisione della Direttiva europea sulla qualità dell’aria, che rivedrà al ribasso i limiti da rispettare a partire dal gennaio 2030. I nuovi obiettivi Oms  introducono metriche differenti, come il dimezzamento dei valori di legge attuali. Le analisi di Legambiente hanno evidenziato che il 76% delle città monitorate supera già i limiti previsti dalla futura direttiva per il Pm10, l’84% per il Pm2.5 e il 61% per il NO2. Le città italiane dovranno lavorare duramente per adeguarsi ai nuovi limiti entro i prossimi sette anni.

Il Rapporto Legambiente

Il livello di inquinamento atmosferico nelle città italiane cala lentamente, e questo espone cronicamente i cittadini a concentrazioni inquinanti eccessive. Il report di Legambiente è stilato sulla base dei dati ufficiali delle centraline di monitoraggio installate dalle autorità competenti nei diversi Comuni. Il 2022 ha mostrato delle criticità acute per alcune città, in cui lo sforamento del limite giornaliero dell’indice Pm10 è stato registrato ben oltre i 35 giorni/anno previsti dalla norma, e in cui si è registrata una concentrazione media giornaliera di polveri sottili superiore alla norma, che le fissa in 50 microgrammi/metro cubo.

Promuovere politiche integrate

“È necessario agire con urgenza per salvaguardare la salute dei cittadini, introducendo politiche efficaci ed integrate che incidono sulle diverse fonti di smog”,  è la posizione di Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente, che aggiunge: “E’ fondamentale la promozione di azioni concrete sulla mobilità sostenibile, con investimenti importanti sul trasporto pubblico, il ridisegno dello spazio cittadino con pedonalizzazioni e zone 30, politiche di promozione dell’uso delle due ruote in sicurezza, la diffusione delle reti di ricarica dei mezzi elettrici, facilitando la scelta di ridurre fortemente l’uso dell’auto privata. Chiediamo al Governo, alle Regioni e ai Comuni, di mettere in campo azioni coraggiose per creare città più pulite e sicure. La salute è un diritto fondamentale che non può essere compromesso”.

Gli effetti dell’inquinamento sulla salute

“Diversi apparati ed organi sono interessati dall’inquinamento”, spiega Alessandro Miani, presidente della Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima), che chiarisce: “Le patologie dell’apparato cardiovascolare rappresentano la prima causa di morte in Italia, con 9.000 casi di infarto ogni anno, 12.000 ictus, seguiti dalle patologie dell’apparato respiratorio, che causano 7.000 decessi prematuri all’anno. Si registra un complessivo +14% dell’incidenza per tutti i tumori nei siti inquinati, e nel dettaglio  si parla di  tumori testicolari (+36%), Leucemie (+66%) Linfomi (+50%) Sarcomi dei tessuti molli, (+62%), Tumori vescicali o renali (+32%)   Tumori della mammella (+50%)”.

Per ridurre drasticamente le principali sorgenti emissive dell’inquinamento atmosferico, Sima ha proposto al Governo di partire dagli edifici urbani, con incentivi per l’utilizzo di “coating” fotocatalitico al biossido di titanio a base etanolo, che ha dimostrato in studi scientifici di essere attivato da luce naturale a svolgere un’azione di scomposizione e riduzione degli inquinanti atmosferici.

Le proposte di Legambiente

Per combattere l’inquinamento in ambito urbano si potrebbero attuare una serie di interventi “a misura di città”. L’utilizzo delle Zez (zone a zero emissioni) in sostituzione delle Zone a traffico limitato, già sperimentate con l’area B a Milano e l’ultra Low emission zone londinese, con limitazioni alla circolazione dei veicoli più inquinanti per ridurre le emissioni del 40%.

Rispetto al tema riscaldamento domestico, serve un grande piano di riqualificazione energetica dell’edilizia pubblica e privata, con un piano di riqualificazione energetica e riconversione delle abitazioni ad emissioni zero, grazie a misure come un rinnovato Superbonus, con  incentivi alla sostituzione delle caldaie a gas.

Ma anche il potenziamento del trasporto pubblico e trasporto rapido di massa attraverso il miglioramento  dell’offerta di linea e la promozione di abbonamenti integrati, con un incentivo della Sharing mobility condivisa e la realizzazione di 16.000 km di percorsi ciclabili. Le città dovrebbero poi puntare a convertire il traffico interno in elettrico, anche prima del 2035, grazie alla progressiva estensione delle Zez alla triplicazione dell’immatricolazione di autobus elettrici e l’istituzione dei distretti Zed(Zero Emissions Distribution).

ABBIAMO UN'OFFERTA PER TE

€2 per 1 mese di Fortune

Oltre 100 articoli in anteprima di business ed economia ogni mese

Approfittane ora per ottenere in esclusiva:

Fortune è un marchio Fortune Media IP Limited usato sotto licenza.