Frida, il robot artista che usa l’intelligenza artificiale

Frida robot artista
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“Ho sempre dipinto la mia realtà, non i miei sogni”, scriveva Frida Kahlo. Non si può dire lo stesso per il robot Frida, ispirato nel nome all’artista messicana, che sfrutta l’intelligenza artificiale (AI) per creare opere d’arte in collaborazione con gli esseri umani (o, meglio, su loro input), presso il Robotics Institute della Carnegie Mellon University.

Frida non è un’artista, ma un braccio robotico dotato di pennello. Basta chiedergli di dipingere un quadro, per vederla mettersi al lavoro. Creatività, arte, metallo e chip possono coesistere? E quale risultato può produrre l’AI?

Frida al lavoro. Credits: Carnegie Mellon University

“C’è questo dipinto di una rana ballerina che penso sia venuto davvero bene”, racconta Peter Schaldenbrand, studente alla School of Computer Science, che lavora con Frida su intelligenza artificiale e creatività. “È sciocco e divertente, ma penso che ciò che Frida ha generato in base al mio contributo sia davvero simpatico da vedere”.

Se l’idea di ricercatori e robot che si dilettano con pennelli, colori e rane ballerine ci fa sorridere, Frida in realtà è un acronimo: sta per Framework and Robotics Initiative for Developing Arts. Il progetto è guidato da Schaldenbrand con i professori del Robotics Institute Jean Oh e Jim McCann (insieme nella foto, credits Carnegie Mellon) e ha attirato studenti e ricercatori di tutto l’ateneo.

Come funziona

Gli esseri umani possono ‘istruire’ Frida inserendo una descrizione testuale, inviando altre opere d’arte a cui ispirarsi o caricando una fotografia e chiedendo al robot di dipingerne una rappresentazione. Il team sta sperimentando anche altri input, incluso quello audio. Per dire, gli scienziati hanno riprodotto “Dancing Queen” degli Abba e hanno chiesto a Frida di dipingerla.

“Frida è un sistema robotico che dipinge, ma non è un artista“, sottolinea Schaldenbrand. “Non sta generando idee per comunicare. Frida, piuttosto, è un sistema con cui un artista potrebbe collaborare. L’artista può specificare obiettivi di alto livello e Frida può eseguirli”. Un braccio con una mente artificiale, che deve però essere diretto e indirizzato.

Come opera l’intelligenza artificiale di Frida

Il robot utilizza modelli di intelligenza artificiale simili a quelli che alimentano strumenti come ChatGPT e DALL-E 2 di OpenAI. Frida simula il modo in cui dipingerebbe un’immagine con le sue pennellate e utilizza l’apprendimento automatico per valutarne l’avanzamento.

Ma alla fine come sono i risultati? Impressionistici e stravaganti, secondo i ricercatori. Le pennellate sono audaci e mancano della precisione ricercata così spesso negli sforzi robotici. Se Frida commette un errore, lo ‘lavora’ incorporando la macchia di vernice nel risultato finale.

Una collezione di opere completate da Frida. Credits: Carnegie Mellon University

“Frida è un progetto che esplora l’intersezione tra creatività umana e robotica“, safferma McCann. “Sta utilizzando modelli di intelligenza artificiale sviluppati per fare cose come immagini di didascalie e comprendere il contenuto della scena, applicandoli” alla generazione di opere d’arte.

Il robot artista attinge più volte all’intelligenza artificiale e all’apprendimento automatico durante la fase creativa. Impiega un’ora o più per imparare a usare il pennello. Quindi, utilizza grandi modelli di linguaggio visivo addestrati su enormi set di dati che accoppiano testi e immagini prelevati da Internet, come Contrastive Language-Image Pre-Training (CLIP) di OpenAI, per comprendere l’input. I sistemi di intelligenza artificiale usano questi modelli per generare nuovo testo o immagini in base a un prompt.

Una delle maggiori sfide tecniche nella produzione di un’immagine fisica è ridurre il divario tra simulazione e realtà, la differenza tra ciò che Frida compone nella simulazione e ciò che dipinge sulla tela.

Una volta che l’utente umano ha specificato un concetto del dipinto che desidera creare, il robot utilizza l’apprendimento automatico per la sua simulazione e per sviluppare un ‘progetto’ per realizzare un dipinto ad hoc. Nella pratica, Frida mostra una tavolozza di colori sullo schermo di un computer al suo ‘collaboratore’. La miscelazione automatica della vernice è attualmente in fase di sviluppo. A questo punto, armata di pennello e vernice, Frida darà le prime pennellate. Ogni tanto, il robot utilizza una telecamera dall’alto per catturare un’immagine del dipinto, valutare i suoi progressi e a perfezionare il progetto. L’intero processo richiede ore.

In futuro i robot ruberanno la scena agli artisti in carne e ossa? “Vogliamo promuovere la creatività umana attraverso Frida”, spiega la professoressa Oh. “Personalmente avrei voluto essere un’artista. Ora, posso collaborare con Frida per esprimere le mie idee su tela”.

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