Decreto tariffe e Lea, un disco verde atteso da 6 anni

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Finalmente ci siamo. Dopo un’attesa durata sei anni, arriva il via libera al nomenclatore tariffario sui nuovi Lea, i livelli essenziali di assistenza in sanità. Sull’ormai celebre Decreto Tariffe, con all’interno il nomenclatore tariffario, è arrivata l’intesa in Conferenza Stato-Regioni.

Un traguardo atteso dal 2017 da medici e pazienti. Non ha nascosto la sua soddisfazione il ministro della Salute Orazio Schillaci. Ma il lavoro non è finito. “Da domani parte un tavolo di monitoraggio sui nuovi Lea con il Mef. Sono stanziati per i Lea 402 milioni, ma valuteremo con il tavolo eventuali nuovi fondi e anche nuove prestazioni da aggiungere. Aspettare 6 anni per l’aggiornamento dei Lea è inaccettabile. L’applicazione dei nuovi Livelli essenziali di assistenza è il punto cruciale su cui vigilare in tutte le regioni. Ci sono tante opportunità nuove che prima non c’erano. La vera sfida – ha concluso il ministro – è assicurare a tutti le stesse opportunità” di cura.

Le disposizioni entrano in vigore dal 1 gennaio 2024 per quanto concerne le tariffe dell’assistenza specialistica ambulatoriale e dal 1 aprile 2024 per quanto concerne le tariffe dell’assistenza protesica.

Dalla procreazione assistita alla consulenza genica fino ad adroterapia o enteroscopia con microcamera ingeribile, sono oltre 3mila le prestazioni di specialistica ambulatoriale e gli ausili previsti nel Decreto varato in Stato-Regioni.

Il parere di Cittadinanzattiva

“Un risultato che attendevamo da anni e per il quale ci siamo battuti, insieme a tante organizzazioni di cittadini e di pazienti”, ha detto Anna Lisa Mandorino, Segretaria generale di Cittadinanzattiva, che sei giorni fa aveva inviato una diffida formale affinché venisse convocata la Conferenza Stato-Regioni per l’intesa sul Decreto Tariffe.

“L’impegno per garantire i Lea in modo uniforme su tutto il territorio nazionale non è certo terminato: crediamo che le Regioni, oltre a richiedere giustamente che sia effettuato un monitoraggio per valutare l’impatto economico-finanziario che il Decreto avrà sui conti regionali, debbano impegnarsi a loro volta ad assicurare un monitoraggio permanente dell’adempienza sui Livelli essenziali di assistenza, e che le istituzioni tutte debbano essere consapevoli che l’aggiornamento dei Lea va reso una misura dinamica e costante e non un provvedimento “una tantum”. Restiamo perplessi inoltre dal fatto che le Regioni chiedano, come unica misura per assicurare le nuove prestazioni, il superamento del tetto di spesa su quelle effettuate in privato accreditato, e non anche un generale reinvestimento su tutti i settori della sanità pubblica, ad esempio per il rafforzamento delle risorse professionali”.

Le priorità dei malati rari

“Uno scoglio enorme è stato superato. Ora occorre procedere con l’aggiornamento dello screening neonatale e con l’approvazione del Piano Nazionale Malattie Rare da parte della Conferenza delle Regioni”, ha commentato Ilaria Ciancaleoni Bartoli, Direttore di Osservatorio Malattie Rare (OMaR).

“Nei prossimi giorni – ha aggiunto Ciancaleoni Bartoli – insieme alle associazioni di pazienti dell’Alleanza Malattie Rare e ai clinici, analizzeremo accuratamente le prestazioni inserite nei nuovi tariffari, per verificare che non ci siano inesattezze ed essere pronti a proporre integrazioni al prossimo aggiornamento che, ci auguriamo, avrà in futuro cadenza costante, come è stato promesso”. La medicina compie passi avanti continuamente, ma il nomenclatore ha accumulato un importante ritardo.

Il decreto consentirà finalmente di aggiornare i vecchi tariffari, fermi al 1996 per la specialistica e al 1999 per la protesica, e contribuirà a ridurre le differenze regionali nell’erogazione delle prestazioni e di quanto in esso contenuto.

“Alla Conferenza delle Regioni spetta ora di dare il via libera al Piano Nazionale Malattie Rare, fortemente voluto dal sottosegretario Marcello Gemmato, ma che da due mesi attende la calendarizzazione. Al Governo, invece, si chiede di compiere un altro passo, fino ad ora mancato proprio a causa della mancanza del Decreto Tariffe: l‘aggiornamento per decreto della lista di patologie da ricercare attraverso lo screening neonatale. Nuovi Lea, aggiornamento dello screening e Piano Nazionale Malattie Rare sono tre delle più grandi necessità per il mondo delle persone con malattie rare”, ha chiosato Ciancaleoni Bartoli.

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