Sanità digitale, un’occasione da non perdere

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La corsa della sanità digitale non può – e non deve – essere rallentata in Italia. Anzi, è il momento di accelerare, sia sul fronte delle tecnologie, che dei sistemi informatici e dei servizi digitali. Il rischio, infatti, è che il nostro Paese resti indietro. Se ne è parlato al convegno ‘Un nuovo paradigma di sanità pubblica’, a Roma.

“La pandemia e il Pnrr hanno impresso una grande accelerazione alla digitalizzazione della sanità – ha rilevato il ministro della Salute Orazio Schillaci – La mappatura condotta dal ministero della Salute nel 2021 ha fotografato l’attivazione di 369 esperienze di telemedicina contro i 282 progetti prima della pandemia. Rispetto al 2018 si registra il raddoppio delle esperienze di telemonitoraggio e l’incremento esponenziale delle televisite, ma permangano differenze, anche significative, tra Regioni”.

Gli investimenti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza “sono un’occasione irripetibile, soprattutto per incrementare la diffusione del Fascicolo sanitario elettronico, strumento che secondo una rilevazione del 2020-2021 condotta dall’Osservatorio digitale del Politecnico di Milano è utilizzato solo dal 12% dei cittadini mentre il 62% non ne ha mai sentito parlare”, ha aggiunto il ministro.

Per non parlare delle pratiche basate sulle terapie digitali (DTx) che, pur essendo una realtà in molti paesi come Stati Uniti, Giappone, Francia, Regno Unito in Italia sono per lo più sconosciute o comunque relegate nell’ambito di un ristretto ambito di esperti.

Proprio per colmare questi gap è nato l’Intergruppo Parlamentare Sanità Digitale e Terapie Digitali, che punta a creare le condizioni necessarie all’introduzione e all’affermazione in tempi ragionevolmente brevi delle terapie digitali nella pratica medica, stimolando anche la positiva convergenza delle istituzione nazionali e l’interazione con la comunità scientifica e gli organismi parlamentari degli altri Paesi.

“Presentare il programma di lavoro dell’Intergruppo Parlamentare Sanità Digitale e Terapie Digitali al ministero della Salute è il segno chiaro della comune volontà di Parlamento e Governo di lavorare in stretto coordinamento per rendere finalmente concreto l’ingresso della sanità italiana nell’era digitale – ha sottolineato Simona Loizzo, medico e presidente dell’intergruppo – Lo faremo rendendo questa materia una delle priorità della XIX Legislatura, orientando anzitutto le prossime scelte politiche e creando tutti i presupposti di tipo normativo e regolatorio che favoriscano l’affermazione delle terapie digitali, in un quadro di indispensabile sostenibilità e organica digitalizzazione del Servizio Sanitario Nazionale”.

Dalle malattie croniche come il diabete, all’asma o all’ipertensione, dalle malattie mentali alle dipendenze (che rappresentano ad oggi i veri ambiti di patologia in cui le prime DTx sono state sviluppate, testate ed autorizzate), fino alla possibilità di incidere in modo determinante anche nei percorsi riabilitativi: ecco alcuni degli ambiti nei quali le terapie digitali possono potenziare le risposte terapeutiche.

Intanto “è stato pubblicato il decreto di ripartizione delle risorse fra le Regioni per potenziare l’assistenza domiciliare, che nel 2026 dovrà coprire almeno il 10% degli over 65. Allo stesso tempo – ha ricordato Schillaci – stiamo lavorando alla realizzazione della Piattaforma nazionale di Telemedicina, un progetto che pone l’Italia all’avanguardia nell’utilizzo dei fondi del Pnrr e che consentirà la gestione dell’erogazione dei servizi di telemedicina”.

Anche il Portale Nazionale per la diffusione della telemedicina “avrà un ruolo centrale di informazione e formazione per i cittadini, i professionisti sanitari e le imprese di settore, nonché una funzione di monitoraggio dell’effettivo utilizzo della telemedicina nell’assistenza sanitaria su tutto il territorio nazionale”, ha ricordato Schillaci.

Quanto alle terapie digitali, “nel 2022 la Food and Drug Administration ha approvato, negli Usa, 90 nuove digital therapeutics, la maggior parte in ambito cardiovascolare e radiologico”, ha sottolineato Schillaci. Prodotti innovativi che “aprono scenari che meritano massima attenzione e giusta prudenza, per bilanciare lo slancio fra le promesse della tecnologia e dell’intelligenza artificiale con la solidità delle necessarie evidenze scientifiche”. Insomma, il futuro è dietro l’angolo: occorre farsi trovare preparati.

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