Stress: ci fa invecchiare prima, ma c’è un rimedio

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In quanti hanno visto spuntare i primi capelli bianchi dopo un forte stress? Ora la scienza ci conferma che un intervento chirurgico, una gravidanza, perfino una forma grave di Covid-19 sono esperienze in grado di far progredire ‘artificialmente’ la nostra età biologica. Insomma, per colpa dello stress fisico invecchiamo prima.

Ma la buona notizia è che si può invertire questo fenomeno. Insomma, l’orologio che tiene conto della nostra età biologica non si sposta solo in avanti. A riverlarlo è un interessante studio pubblicato su ‘Cell Metabolism’. Che apre la strada alla ricerca di ‘rimedi’ per mandare indietro le lancette di questo particolare orologio.

L’età biologica e lo stress

Ma di cosa parliano? L’età biologica riflette la salute delle cellule e dei tessuti di una persona e può essere influenzata da malattie, cambiamenti dello stile di vita, esposizioni ambientali, alimentazione e altro ancora. Precedenti studi avevano fatto balenare la possibilità che l‘età biologica fosse reversibile, ma ora il nuovo Lavoro, condotto dai ricercatori del Brigham and Women’s Hospital, fornisce una prova cruciale: tanto nel caso degli esseri umani che degli animali, quando lo stress viene alleviato, l’età biologica può essere ripristinata.

“Si pensava che l’età biologica aumentasse via via sempre di più, noi abbiamo ipotizzato che in realtà fosse molto più dinamica”, ha affermato l’autore principale del lavoro, Jesse Poganik della Brigham’s Division of Genetics. “Lo stress grave può far aumentare l’età biologica, ma se è di breve durata – ha assicurato – i segni dell’invecchiamento biologico possono essere invertiti“.

Gli esperimenti

Il team ha raccolto dati riproducendo diverse situazioni che potrebbero causare un grave stress fisiologico. In un caso gli studiosi hanno esaminato campioni di sangue di pazienti anziani sottoposti a chirurgia d’urgenza, analizzando quelli raccolti immediatamente prima dell’intervento, pochi giorni dopo l’intervento e anche prima della dimissione dall’ospedale.

Non solo: il gruppo ha anche esaminato campioni di sangue di topoline gravide e donne incinte, in fasi precoci e tardive della gravidanza e dopo il parto. Infine sono stati analizzati campioni di pazienti risultati positivi a Covid-19 e ricoverati nell’unità di terapia intensiva (al momento del ricovero e durante la permanenza).

I ricercatori hanno anche utilizzato degli “orologi biologici” per determinare la salute delle cellule e dei tessuti (si tratta di strumenti utilizzati nelle ricerche sull’invecchiamento che misurano i livelli di metilazione del Dna, cambiamenti molecolari che possono indicare un aumento del rischio di malattie e morte).

I risultati

In tutte le analisi, gli scienziati hanno visto che l’età biologica aumenta in situazioni di stress fisiologici, ma poi si ‘congela’ quando la situazione stressante si è risolta.

Nel caso pazienti sottoposti a chirurgia maggiore, il team ha scoperto che i segni dell’età biologica aumentano tra i pazienti sottoposti a intervento chirurgico d’urgenza per riparare una frattura dell’anca, ma tornano ai livelli base da 4 a 7 giorni dopo l’operazione.

Quanto alla gravidanza, i ricercatori hanno visto uno schema coerente negli esseri umani e nei topi: l’età biologica aumenta durante la gestazione, fino al parto. Si arriva a un picco proprio nel momento del parto e poi la cosa rientra.

Tra i pazienti ricoverati con Covid-19, il team ha osservato un aumento dell’età biologica  parzialmente invertito al momento della dimissione dall’unità di terapia intensiva per le donne (ma non per gli uomini).

Ancora molti interrogativi

Lo studio fornisce elementi preziosi, ma restano ancora molte le zone d’ombra. I biomarcatori utilizzati dal team possono riflettere l’età biologica o essere guidati da altri fattori che non sono stati ancora identificati. Inoltre non tutti i soggetti recuperano la loro età biologica alla stessa velocità o nella stessa misura: capire come e perché sarà davvero importante.

In cerca della retromarcia

“I nostri risultati sfidano il concetto che l’età biologica possa solo aumentare nel corso della vita di una persona e suggeriscono che potrebbe essere possibile identificare interventi che potrebbero rallentare o addirittura invertirla parzialmente“, ha sintetizzato l’autore senior dello studio Vadim Gladyshev.

“Quando lo stress viene alleviato, l’età biologica potrebbe essere ripristinata. Ciò significa che trovare modi per aiutare il corpo a riprendersi dallo stress potrebbe aumentare la longevità”, ha concluso lo scienziato. La sfida ha inizio.

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