GILEAD

Robot ‘rubano’ il lavoro? Una strategia per vincere la diffidenza

robot
Gilead

Avete il pollice verde? Probabilmente nulla potrà darvi più soddisfazione di una potatura perfetta o di un prato all’inglese di una precisione certosina. O ancora, se siete appassionati di cucina e seguite senza perdere una puntata le ricette dei grandi maestri per poi ripeterle a domicilio (con risultati davvero impressionanti in senso positivo, ovviamente), forse non riuscite nemmeno ad immaginare che la preparazione della pasta fresca per la torta, la melange ottimale di gusti e colori della salsa da competizione, il delicato gusto di un piatto irripetibile possano essere realizzati con una “macchina” capace di sostituire la vostra manualità e la vostra perizia.

Insomma, in queste due circostanze così come in molte altre situazioni della vita di ogni giorno, per voi pensare ad un robot che vi assista potrebbe sembrare una bestemmia. Insomma: ci sono aspetti della vita quotidiana che non vogliamo delegare alle macchine, anche se queste potrebbero aiutarci. Perché fare il giardino, cucinare, addirittura pulire la stanza possono diventare faccende che danno soddisfazione. Ovvero possono creare quello che gli esperti chiamano “significato percepito” del proprio lavoro manuale, sempre e comunque positivo. Per cui pensare di cedere al robot anche queste funzioni, nella logica dell’assistenza che ci sgrava da incombenze apparentemente (per i più) non troppo gratificanti, può diventare un’impresa. 

Far cambiare idea ai renitenti della tecnologia per oggettiva soddisfazione del loro operare è possibile? Si può pensare di creare una motivazione che consenta al robot di affiancarsi, magari nella logica di una progressiva sostituzione, a chi ama le proprie attività? Alla domanda hanno provato a rispondere in chiave scientifica gli esperti delle Università di San Gallo e della Columbia Business School.

Lo studio, come riporta l’American Marketing Association, è apparso su Journal of Marketing a firma di Emanuel de Bellis, Gita Venkataramani Johar e Nicola Poletti. La domanda da porsi, soprattutto se si pensa a chi deve tagliare l’erba o magari fare pulizie stagionali a domicilio, a detta degli esperti è semplice: robot e macchine che aiutano a sbrigare le faccende ci tolgono qualcosa? O meglio, non sarà che alla fin fine fare i lavori dia soddisfazione e quindi vedersi sostituire con risultati magari migliori e senza fatica può apparire controproducente per alcune persone? Se la risposta a queste domande è positiva, probabilmente in chiave di scelte d’acquisto saremo tra quelli che prediligono continuare a fare all’antica, basandosi sulle proprie forze, piuttosto che cedere all’avanzare della tecnologia che aiuta. 

Come si sa, tuttavia, le vie del marketing sono infinite. Ed è ovvio che una ricerca in questo settore deve trovare le motivazioni per ampliare un mercato anche a chi è renitente. Per fare qualche esempio, occorre trovare delle giustificazioni che controbilancino la soddisfazione che porta svolgere lavori che potrebbero essere evitati grazie alle macchine.

E allora? Allora secondo gli esperti bisognerebbe puntare sul fattore tempo. Il robot che si sostituisce al compito del giardiniere della domenica o dello chef occasionale va apprezzato sostanzialmente perché regala minuti, ore per altre cose che si vogliono fare. ed allora sì, allora può diventare un amico. Per chi deve utilizzare il robot da cucina o l’aspirapolvere intelligente, non bisogna puntare sul valore del pasto che si prepara o sulla casa che risplende.

Forse occorre spiegare alle persone che possono dedicarsi ad altri hobby, passeggiare, stare con famiglia ed amici. Per chi non ama i robot, forse, questa chiave d’accesso può essere utile. L’importante è sapere che il lavoro manuale ha un significato percepito. Per qualcuno è minimo, per altri rappresenta un valore. Che va rispettato. Alla faccia della tecnologia.

ABBIAMO UN'OFFERTA PER TE

€2 per 1 mese di Fortune

Oltre 100 articoli in anteprima di business ed economia ogni mese

Approfittane ora per ottenere in esclusiva:

Fortune è un marchio Fortune Media IP Limited usato sotto licenza.