Pnrr e Salute: tra ritardi e obiettivi mancati speso solo 0,5% fondi

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Ritardi, mancanze e numerosi obiettivi nazionali non raggiunti, con solo lo 0,5% dei fondi già assegnati speso nel nostro Paese. Non è proprio tranquillizzante la fotografia che arriva dal monitoraggio indipendente realizzato da Fondazione Gimbe sullo status di avanzamento della Missione Salute del Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza).

Un tema caldo, considerate l’erogazione ancora in stallo della terza rata da 19 miliardi di euro e la richiesta della quarta rata alla Commissione Europea, che l’11 luglio ha portato ad una revisione degli obiettivi intermedi da parte della Cabina di regia sul Pnrr coordinata dal ministro Raffaele Fitto. Le analisi, spiega la Fondazione guidata da Nino Cartabellotta, sono state condotte utilizzando fonti istituzionali e il monitoraggio è stato effettuato sia sulle scadenze di traguardi e obiettivi europei che nazionali.

Questi ultimi costituiscono step intermedi che non condizionano l’erogazione dei fondi da parte dell’Europa. Ma “se il mancato rispetto delle scadenze nazionali non influenza direttamente l’erogazione delle rate – commenta Cartabellotta – rappresenta comunque una spia rossa di rallentamenti nell’attuazione dei vari progetti, aumentando il rischio di non raggiungere le correlate scadenze europee”.

Aggiornamento delle fonti

I dati relativi all’andamento sull’attuazione del Piano disponibili sul sito web Italia Domani sono aggiornati al 4° trimestre 2022 per tutte le Missioni. “È inaccettabile – commenta Cartabellotta – che la piattaforma pubblica non venga aggiornata da oltre 6 mesi”. Viceversa, il sito Pnrr del ministero della Salute risulta sostanzialmente aggiornato in tempo.

Scadenze europee 

Al 30 giugno 2023 tutte le scadenze europee risultano rispettate a eccezione dell’obiettivo “Assegnazione di 1.800 borse di studio per la formazione specifica in Medicina generale”, destinate alla formazione dei nuovi medici di famiglia. “A fronte di risorse ripartite alle Regioni nell’ottobre 2022 – spiega Cartabellotta – ad oggi non risulta alcuna assegnazione delle borse di studio. Senza entrare nel merito delle sinergie e delle relative responsabilità di Governo e Regioni, di fatto l’obiettivo non risulta raggiunto”.

Scadenze nazionali

Al 30 giugno 2023 non risultano rispettate le seguenti scadenze:

  • Scadenze 31 dicembre 2022
    • Approvazione dei progetti idonei per indizione della gara per l’interconnessione aziendale: inizialmente 105, poi ridotti a 70 nel Piano Integrato di Attività e Organizzazione (PIAO) 2023-2025 del Ministero della Salute
    • Approvazione di almeno 600 progetti idonei per indizione della gara per la realizzazione delle Centrali Operative Territoriali
  • Scadenze 31 marzo 2023
    • Incremento di 292.000 persone over 65 da trattare in assistenza domiciliare 
    • Assegnazione di almeno 600 Codici Unici di Gara (CIG)/provvedimento di convenzione per la realizzazione delle Centrali Operative Territoriali
    • Assegnazione di CIG/provvedimento di convenzione per l’interconnessione aziendale: inizialmente 105, poi ridotti a 70 nel Piano Integrato di Attività e Organizzazione (PIAO) 2023-2025 del Ministero della Salute
  • Scadenze 30 giugno 2023
    • Assegnazione di almeno 1.350 codici CIG/provvedimento di convenzione per la realizzazione delle Case della Comunità. Da rilevare che la “Terza Relazione sullo stato di attuazione del PNRR” del Governo riporta che ad aprile i CIG attribuiti erano 1.327
    • Stipula di un contratto per il progetto pilota che fornisca strumenti di intelligenza artificiale a supporto dell’assistenza primaria
    • Stipula di almeno 70 contratti per l’interconnessione aziendale: inizialmente 105, poi ridotti a 70 nel Piano Integrato di Attività e Organizzazione (PIAO) 2023-2025 del Ministero della Salute
    • Stipula di almeno 600 contratti per la realizzazione delle Centrali Operative Territoriali
    • Reingegnerizzazione del Nuovo Sistema Informativo Sanitario (NSIS) a livello locale – Completamento del patrimonio informativo (servizi applicativi) – Numero di nuovi flussi informativi nazionali adottati da tutte le 21 Regioni: riabilitazione territoriale, consultori familiari
    • Completamento della procedura di iscrizione ai corsi di formazione manageriale

Cartabellotta nota come la ‘Terza Relazione sullo stato di attuazione del Pnrr’ del Governo non fa alcuna menzione delle scadenze nazionali non rispettate.

Milioni non spesi

La “Terza Relazione sullo stato di attuazione del Pnrr” del Governo riporta che la maggior parte delle Amministrazioni titolari ha raggiunto un livello di spesa inferiore alle previsioni: in particolare per la Missione Salute a fronte di uno stanziamento di 15.625,5 milioni di euro, sono stati spesi meno di 79 milioni, ovvero lo 0,5% dei fondi. “Un dato – commenta Cartabellotta – che conferma i ritardi accumulati sulle scadenze nazionali e che potrebbe incidere sul raggiungimento degli obiettivi finali”.

Le criticità

Per la Missione Salute la “Terza Relazione sullo stato di attuazione del Pnrr” del Governo ha identificato criticità su tre obiettivi: “Casa della Comunità e presa in carico della persona”, “Ospedali di Comunità” e “Verso un ospedale sicuro e sostenibile”.

Le criticità riguardano l’aumento dei costi, anche per scarsità di materiali, lo squilibrio tra offerta e domanda, gli investimenti non attrattivi e l’impreparazione del tessuto produttivo. “Dalla classificazione delle criticità – commenta Cartabellotta – e dagli esempi riportati non è affatto chiaro se si tratti di situazioni che hanno già condizionato lo status di avanzamento dei progetti, oppure se costituiscano ostacoli dal potenziale impatto sulle scadenze future”.

Le Borse per i medici di famiglia

Al 30 giugno 2023 l’attuazione della Missione Salute del Pnrr, sottolinea Cartabellotta, “fa registrare una sola scadenza europea non rispettata, ovvero l’assegnazione di 1.800 borse di studio per la formazione specifica in Medicina generale. Un ritardo che potrebbe essere anche conseguente a co-responsabilità delle Regioni per mancata pubblicazione dei bandi. Dalla nostra analisi emergono però altri elementi degni di nota. Innanzitutto, il mancato rispetto di numerose scadenze nazionali relative non solo a giugno 2023, ma anche a marzo 2023 e a dicembre 2022″.

Ma a preoccupare è soprattutto “la quantità irrisoria di fondi effettivamente già spesi (0,5%), che in larga misura dipende dai ritardi accumulati sulle scadenze nazionali”, conclude il presidente Gimbe.

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