App per la salute, come scegliere quelle giuste

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Le usiamo per tutto. Acquistiamo, facciamo raccolta di carte magnetiche, prenotiamo taxi, controlliamo i passi, monitoriamo il battito del cuore. Basta pochissimo. Un’occhiata allo smartphone e via, entriamo nel magico mondo delle applicazioni. Ci migliorano la vita e, a volte, possono anche favorire il nostro benessere. O addirittura diventa parte integrante della cura di una patologia, con strumenti fatti su misura non per la popolazione generale, ma per i pazienti. Quindi mediati dal personale sanitario.

Benvenuti nel magico mondo delle App per la salute, verrebbe da dire con uno slogan. Per chi vuol saperne di più meglio non perdere la quinta edizione di SaluTO – Torino Medicina e Benessere, in programma sabato 14 e domenica 15 ottobre al Mercato Centrale di Torino. L’iniziativa, che mette a contatto le persone comuni con gli esperti ed offre l’opportunità di confrontarsi con domande dirette e risposte altrettanto “su misura”, è il frutto della collaborazione tra Scuola di Medicina dell’Università di Torino, lo stesso ateneo torinese, la Città di Torino ed il Politecnico. Proprio agli esperti del Politecnico verrà chiesto di spiegare come e quanto la tecnologia può aiutarci a stare meglio. Anche attraverso le App, che vanno conosciute.

Dispositivo medico o semplice strumento?

“Innanzitutto bisogna scoprire se la App è un dispositivo medico – spiega Filippo Molinari, docente al BioLab del Politecnico di Torino – La prima discriminante per capire se una App è un vero dispositivo medico oppure un semplice “aiuto” è la destinazione d’uso fornita dal produttore”. Esempio pratico: l’applicazione che semplicemente monitora quanto camminiamo, con che cadenza, oppure quella che registra il nostro sonno non ha come scopo fornire nessuna terapia medica specifica e non può interferire o modificare alcuna nostra funzione.

“Viceversa, un’App studiata appositamente per monitorare ad esempio il livello di glucosio nel sangue in pazienti diabetici e regolare la quantità di insulina che i pazienti devono assumere, è certamente un dispositivo medico – segnala Molinari – Non è rilevante che le app siano disponibili sugli store oppure no, ma in genere le app certificate come dispositivi medici necessitano o di uno strumento collegato (un sensore di qualche grandezza fisica, tipicamente), oppure che il medico curante interagisca direttamente con l’app per fornire un piano di cura. Oppure ancora, come nel caso dell’insulina, il dosaggio di uno specifico farmaco”.

Attenzione: in questo senso siamo in una fase di passaggio. L’uso delle app come dispositivo medico è piuttosto recente, e anche gli operatori sanitari stessi stanno progressivamente abituandosi, quindi è ancora da compiersi una vera transizione digitale.

Come scegliere le App

Come è nella logica di SaluTO-Torino Medicina e Benessere, l’aspetto pratico che può aiutarci nelle scelte è alla base dei criteri che possono guidare verso una App specifica.

Facciamo un esempio? Se si cerca ad esempio una App per monitorare la qualità del sonno, si hanno moltissime opportunità di scelta. Ma attenzione. Possono aiutarci a identificare l’applicazione più indicata per noi (ovviamente se non si tratta di un dispositivo medico) alcune semplici caratteristiche. “Prima di tutto conta la facilità d’uso: le app dovrebbero essere progettate per essere minimamente intrusive nella routine del soggetto, contando anche che alcuni soggetti potrebbero non avere particolare dimestichezza con i sistemi informatici o multimediali – precisa Molinari – Poi l’utilizzo deve essere sostenibile, ovvero non consumare eccessivamente le risorse del sistema (in termini di richieste di uso della memoria e della batteria). Inoltre è fondamentale che offra un output sintetico e chiaro oltre che attendibile. In questo senso a volte diamo questo obiettivo per scontato. Ma ricordate che ci sono App che, ad esempio, si installano sui cellulari e devono poter gestire sensori e hardware anche abbastanza diverso da modello a modello di telefonino. Quindi a volte può essere difficile garantire che funzionino sempre bene”.

Consiglio finale dell’esperto: ricordiamo che questa problematica di “affidabilità” dei risultati, sempre considerando le app per il benessere e non sconfinando nei dispositivi medici veri e propri, le applicazioni che funzionano in combinazione con un dispositivo esterno come bilancia bluetooth, smartwatch, fascia toracica e altro riducono moltissimo questa problematica. Teniamolo  presente

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