Super batteri: ecco i 12 più cattivi al mondo

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 Acinetobacter baumannii, Pseudomonas aeruginosa, Enterobacteriaceae, Staphylococcus aureus: sono solo alcuni dei 12 super batteri presenti nella lista nera dell’Organizzazione mondiale della sanità, protagonisti di un fenomeno importante per la salute umana e per quella animale: l’antibiotico resistenza. 

“I super batteri non sono nuovi, strani, oppure organismi che stanno emergendo adesso”, dice a Fortune Italia il virologo Fabrizio Pregliasco, direttore della Scuola di Specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva all’Università degli Studi di Milano, che al tema ha dedicato il libro I superbatteri. Una minaccia da combattere, scritto insieme a Paola Arosio ed edito da Raffaello Cortina.

Fabrizio Pregliasco

“Sono batteri che già conoscevamo e che finora siamo riusciti a bada. Siamo ancora in grado di gestire la situazione – aggiunge Pregliasco – ma dobbiamo essere consapevoli che si tratta di un problema di tutti e ognuno deve fare la propria parte. Le istituzioni, che devono fare monitoraggio e finanziare le ricerche. Le aziende farmaceutiche, che devono investire in un campo lasciato ultimamente un po’ da parte perchè meno conveniente rispetto magari all’oncologia. Gli allevatori, che devono usare questi farmaci solo per la cura dei loro animali. Ma anche i medici, che non devono essere troppo pesanti con la penna e prescrivere gli antibiotici solo quando serve, e i pazienti che devono usare questi farmaci secondo prescrizione e vaccinarsi, perchè giocando d’anticipo si previene la malattia e questo può ridurre l’uso inappropriato degli antibiotici. Un uso inappropriato – aggiunge il virologo – che c’è stato per Covid-19, c’è per l’influenza e per tutte le forme respiratorie”.

La lista dell’Oms

La lista stilata qualche anno fa dall’Oms comprende: Acinetobacter baumannii, Pseudomonas aeruginosa, Enterobacteriaceae (tra cui i ben noti Escherichia coli e Klebsiella pneumoniae), Enterococcus faecium, Staphylococcus aureus, H. pylori, Campylobacter,  Salmonella, Neisseria gonorrhoeae, Streptococcus pneumoniae, Haemophilus influenzae, Shigella.

L’elenco dei 12 batteri più pericolosi al mondo è diviso in 3 categorie: a priorità assoluta, alta e media. Al primo gruppo appartengono Acinetobacter, Pseudomonas ed Enterobacteriaceae, che colpiscono particolarmente in ospedali e luoghi di cura in genere, causando vari tipi di infezioni, come polmoniti e setticemie. La seconda categoria contiene, fra gli altri, i microrganismi responsabili di salmonella e gonorrea, l’H. pylori che si annida nello stomaco e lo stafilococco aureo. Al terzo gruppo lo Streptococcus pneumoniae, contro il quale la penicillina si sta rivelando sempre meno efficace e che provoca fra l’altro polmoniti e meningiti, l’Haemophilus influenzae, capace di causare otiti, e la Shigella.

Un problema di tutti

“Quello dei batteri resistenti agli antibiotici è un probela di tutti – conclude Preglisco – Il punto è che spesso se è un problema di tutti, diventa di nessuno”.

 

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