Gamification, la storia di Stomycraft

Stomycraft

Con il termine gamification si intende l’applicazione di elementi tipici del gioco in ambiti non ludici come quello clinico, terapeutico o riabilitativo. La sua crescita negli ultimi anni in medicina è esponenziale, soprattutto nell’assistenza alle persone che vivono particolari condizioni di salute. A fronte di tutto ciò, in Italia non esistono dati epidemiologici ufficiali, ma si valuta che i bambini stomizzati in Italia siano diverse centinaia, una condizione spesso associata ad altre patologie anche rare.

È questa la premessa dalla quale è nato Stomycraft, personalizzazione di Minecraft, il videogioco più diffuso al mondo, che aiuta i bambini ai quali è stata confezionata una stomia a prendere maggiore consapevolezza della nuova condizione che caratterizzerà da ora in poi la loro vita.

Vivere con una stomia genera, infatti, una serie di dinamiche, soprattutto psicologiche, che possono influire molto sulla vita della persona. Tra queste la percezione fisica del cambiamento data dalla presenza di un sacchetto sull’addome e le prescrizioni da seguire, per esempio, in ambito alimentare. In questo contesto il gioco è un utile strumento per aumentare la propria consapevolezza della nuova condizione, ma anche un alleato per iniziare a comprendere alcune regole che riguardano la gestione del sacchetto. L’ambito pediatrico è un ottimo terreno di sperimentazione perché coinvolge in maniera interattiva una platea che restituisce risposte immediate ad uno stimolo.

Stomycraft è un progetto phygital: questo vuol dire che al videogioco si affiancano componenti fisiche tra cui un accessorio Lego, in grado di trasformare una miniatura in un personaggio con il sacchetto per la stomia, e un copri sacca personalizzabile con l’immagine che più si preferisce, così da migliorare l’accettazione della condizione del paziente pediatrico, che potrà portare sempre con sé i suoi eroi preferiti. Infine una console, installata presso un punto di accoglienza o ambulatorio, per permettere ai pazienti pediatrici di provare il gioco nei momenti di attesa di visite e controlli.

La dinamica del gioco prevede che durante la partita ai bambini vengano proposti diversi alimenti che possono scegliere se mangiare o meno. Se mangeranno un cibo adatto alla loro condizione riceveranno dei bonus, in alternativa dei malus. L’obiettivo è informare il paziente riguardo ai cibi adatti alla specifica condizione medica, ciò per indurre una maggiore capacità di self-care.

Per lo sviluppo di Stomycraft la Fais ha coinvolto le maggiori istituzione ospedaliere pediatriche. Il primo protocollo d’intesa è stato sottoscritto con la Fondazione Gaslini di Genova, con la quale è previsto anche il percorso di validazione e una pubblicazione sui risultati. Seguiranno a breve nuove partnership tra cui l’ospedale Meyer di Firenze.

Il progetto, inoltre, si pone obiettivi ambiziosi per il futuro: tra questi la possibilità di essere aperto e utilizzato in altre aree patologiche. È già in essere un confronto importante con il mondo delle malattie croniche e rare.

Il team di progetto è composto da diverse figure professionali. Nicola Caione è ideatore del gioco e team leader Fais che si avvale della collaborazione di Fabrizio Lombardo (web designer), Marco Vigilini (Maker Camp), Raffaele Ferrante (Medere), Danila Maculotti (Poliambulanza Brescia), Giulia Villa (Università San Raffaele Milano), Anna Villarini (biologa e specialista in Scienza dell’Alimentazione), Francesco Lutrario (GamificationLab della Sapienza di Roma).

Nonostante la versione beta del gioco vedrà ufficialmente il lancio nel 2024, Stomycraft ha già portato a casa alcuni riconoscimenti importanti a livello nazionale: il Premio Innovazione Digitale in Sanità 2023, promosso dal Politecnico di Milano e il Rare Diseases Award 2023 promosso da Uniamo. Inoltre è arrivato in finale al MAKEtoCARE 2023, evento di riferimento mondiale in questo settore.

*Pier Raffaele Spena, presidente FAIS odv

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