Fiammata d’influenza e ricoveri Covid ancora in calo

pronto soccorso influenza

Nell’inverno del mix di virus, preoccupa la fiammata di casi di influenza mentre i ricoveri Covid scendono ancora. In attesa dei dati ufficiali dell’Istituto superiore di sanità, che già la scorsa settimana aveva segnalato un brusco aumento di contagi e l’impennata della curva, la conferma di una stagione eccezionale arriva dal report Fiaso: la vera influenza sta surclassando Sars-Cov-2, ma anche i Rhinovirus e virus ‘cugini’.

“I virus influenzali stanno avendo un impatto in termini assoluti maggiore sugli ospedali”, ha puntualizzato il presidente della Fiaso, Giovanni Migliore, confermando una “gestione complicata dei posti letto anche per garantire isolamento dei pazienti ‘Con Covid’, ma senza gravi sindromi respiratorie in altri reparti”. Una ‘fotografia’ interessante, che arriva alla Capodanno passato, e che aiuta a spiegare come mai i pronto soccorso siano sotto stress. Si segnala, in particolare, un aumento dei casi virus respiratori nei bambini.

Il calo dei ricoveri

La rilevazione degli ospedali sentinella aderenti a Fiaso fa registrare un complessivo -16% dei ricoveri Covid nell’ultima settimana del 2023. Una riduzione che riguarda in particolare i reparti ordinari: -7% di ricoverati “Per Covid”, ovvero pazienti con sindromi respiratorie e polmonari. Nel 90% dei casi si tratta di soggetti già affetti da altre patologie.

Ancor più netto il calo dei pazienti ricoverati “Con Covid”: -22,5% tra coloro che sono in ospedale per altre cause ma al momento del ricovero risultano positivi. Questa categoria di pazienti rappresenta il 70% dei ricoveri Covid, e l’età media è di 77 anni.

Le terapie intensive e i fragili

Discorso un po’ diverso per le terapie intensive: qui i numeri restano bassi ma Fiaso segnala un sensibile incremento dovuto alle ricadute a lungo termine dell’andamento dei contagi tra la popolazione delle ultime settimane. I pazienti in questo caso hanno un’età media di 68 anni e nel 93% dei casi sono già affetti da altre patologie.

Ancora stabile la situazione negli ospedali pediatrici, con una netta prevalenza dei bambini ricoverati “Per Covid”, ovvero con sindromi respiratorie riconducibili all’infezione da Sars Cov-2, che ha portato un bimbo in terapia intensiva. I ricoveri continuano a concentrarsi nel 90% dei casi nella fascia di età 0-4 anni.

Il passaggio di testimone

“Covid in questa fase sta lasciando il posto all’influenza – ha detto Migliore – Osservando anche i dati della rete RespiVirNet si vede chiaramente come alla maggiore circolazione dell’influenza in queste settimane corrisponda una progressiva riduzione del Covid. I virus influenzali stanno avendo un impatto in termini assoluti maggiore, soprattutto sulla popolazione di anziani e fragili che, per affrontare le conseguenze di scompensi respiratori, affolla i pronto soccorso in attesa di ricovero”.

Anche se il 70% dei ricoveri in ordinario è rappresentata da pazienti positivi a Covid che non hanno una infezione respiratoria grave, “questi pazienti devono comunque essere isolati dagli altri per evitare che altri soggetti fragili si infettino. Questa situazione – ha aggiunto l’esperto – contribuisce a complicare la gestione ospedaliera, in questo periodo in cui a causa dell’influenza aumenta la richiesta di posti letto”.

Insomma, anche a livello ospedaliero la fiammata d’influenza invernale si è fatta sentire. Sembra davvero lontano l’inverno di due anni fa in cui – per via di distanziamenti e mascherine – questo virus lasciò tutto lo spazio a Covid-19.

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