Arresto cardiaco sul campo di calcetto, defibrillatore salvavita in Puglia

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La presenza di un defibrillatore può fare la differenza tra la vita e la morte nel caso di un malore improvviso. E questo anche mentre si fa sport. A evidenziarlo è una storia a lieto fine che ci arriva dalla Puglia. A raccontarla è il presidente della Società Italiana Sistema 118, Mario Balzanelli. In questo caso ad aiutare non è stata solo la presenza del macchinario, ma anche la prontezza di un ‘soccorritore fuori servizio’.

La richiesta di aiuto

“Francesco Balsano, soccorritore del SET118 presso la postazione 118 di Palagiano (Taranto), non era in servizio e passeggiava rientrando a casa. In prossimità del campo di calcetto ha sentito chiedere aiuto, a gran voce, da un gruppo di ragazzi che avevano visto accasciarsi a terra un loro amico” di 60 anni. Balsano si è reso subito conto che l’uomo era in arresto cardiocircolatorio.

Il soccorritore ha attivato il 118, inviando un astante a prendere il defibrillatore che, per fortuna, si trovava in una colonnina dedicata a pochi metri dal campetto di calcetto. Intanto Balsano ha effettuato le compressioni toraciche del massaggio cardiaco sull’uomo. “Non appena giunto il defibrillatore, il soccorritore ha effettuato una prima scarica, quindi una seconda. Subito dopo il cuore ha ripreso a battere”, dice Balzanelli.

Dopo circa 10 minuti sono arrivate l’ambulanza e l’automedica SET118 di Massafra, inviate in codice rosso dalla Centrale Operativa. Gli equipaggi hanno trovato il paziente vivo e in respiro spontaneo, e lo hanno trasportato immediatamente al presidio ospedaliero SS. Annunziata, dove ha ripreso coscienza ed è attualmente ricoverato.

“Un’altra vita salvata – commenta entusiasta Balzanelli, che è anche direttore del Dipartimento SET118 della Asl di Taranto – Bravissimo il nostro soccorritore, che ha fatto la differenza. Questa storia, che vedeun’altra vita strappata alla morte, ribadisce l’estrema importanza di riconoscere un arresto cardiaco, attivare prontamente il 118, effettuare subito le compressioni del torace e utilizzare nei primissimi minuti un defibrillatore“.

Insegnare la cardioprotezione a scuola

Tutte queste fasi “salvano in concreto la vita”, ricorda Balzanelli sottolineando la necessità di attivare a partire dalle scuole la formazione e l’addestramento alla rianimazione cardiopolmonare e alla defibrillazione precoce di tutti i cittadini. Ma non basta: occorre che Stato, istituzioni e società civile si impegnino per “l’implementazione delle reti di cardioprotezione di comunità, collocando in ogni comune del Paese, in aree strategiche, i defibrillatori”, dice l’esperto.  Perchè, proprio come è accaduto nel comune di Palagiano, la presenza di questi dispositivi può fare la differenza tra la vita e la morte.

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