L’alternanza di freddo, pioggia e temperature primaverili alimenta la coda della stagione influenzale. Nella settimana dal 26 febbraio al 3 marzo i casi stimati di influenza e virus cugini sono stati circa 386.000, per un totale di 12.266.000 di contagiati dall’inizio della sorveglianza. Ma quando finirà?
“La stagione dei virus respiratori va a concludersi con una coda ancora piuttosto intensa – dice a Fortune Italia il virologo Fabrizio Pregliasco, direttore della Scuola di Specializzazione in Igiene e Medicina preventiva all’Università degli Studi di Milano – con la presenza anche del virus dell’influenza B, che non è un patogeno di seconda serie, ma ha meno possibilità di modificarsi rispetto al virus A. Quest’ultimo ci inquieta di più perchè può ricombinarsi”.
Quanto alle previsioni, “speriamo che nell’arco del mese si arrivi alla fine” auspica Pregliasco, prevedendo un totale di circa 15 mln di casi.
I dati
Stando all’ultimo rapporto dei medici sentinella dell’Istituto superiore di sanità, il numero di contagiati nel nostro Paese “continua lievemente a scendere”. L’incidenza tra fine febbraio e primi di marzo è pari a 6,6 casi per mille assistiti (erano 7 nella settimana precedente). In calo anche la proporzione dei campioni positivi all’influenza sul totale di quelli analizzati (4,6% contro 6,8%).
Ancora una volta i più colpiti dall’influenza sono i bambini sotto i cinque anni, con 19,8 casi per mille assistiti (erano 21 nella settimana precedente). Tra i campioni esaminati nella settimana in esame, 167 (7,3%) sono risultati positivi per virus respiratorio sinciziale, 16 (0,7%) per Sars-CoV-2 e i rimanenti 290 per altri virus respiratori, di cui: 114 Rhinovirus, 71 Metapneumovirus, 46 Coronavirus umani diversi da Sars-CoV-2, 33 adenovirus, 16 bocavirus e 10 virus parainfluenzali. Un coacervo di patogeni che, in diversi casi, provocano anche sintomi gastrointestinali, molto comuni in questi giorni.
Vomito e disturbi intestinali, la fiammata di casi (con sorpresa nel vasino)
